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Notiziario Marketpress di Venerdì 01 Marzo 2013
 
   
  CA’ PESARO MODERNA (CA’ PESARO, GALLERIA INTERNAZIONALE D’ARTE ): TESORI RITROVATI A CURA DI LAURA POLETTO E CRISTIANO SANT - COORDINAMENTO DI SILVIO FUSO - 7 MARZO – 28 APRILE 2013

 
   
  La proposta di Ca’ Pesaro - Sala 10 da tempo si concentra sulla presentazione di nuclei fondamentali del ricco e complesso patrimonio della Galleria d’Arte Moderna. Si tratta di importanti momenti di approfondimento e di riflessione che rispondono ad una prospettiva di presentazione sempre più dinamica del museo, dove l’avvicendamento delle opere in esposizione diventa strategia culturale e strumento privilegiato di fruizione e valorizzazione delle opere e degli artisti. In tale contesto, nell’anno della Biennale d’Arte, viene proposto un ciclo di mostre incentrate sulla produzione culturale della città attraverso alcuni grandi appuntamenti del secondo Novecento a Venezia. Apre, dal 7 marzo al 28 aprile, una riflessione su un nucleo fondamentale di opere che, nel 1948, in occasione della Xxiv Biennale di Venezia, entra a far parte delle collezioni della Galleria. Sono i lavori di Renato Birolli (Verona 1905 – Milano 1959) Trinité sur Mer del 1947; Mario Deluigi (Treviso 1901 – Venezia 1978) Omaggio a Luisella (1948) poi sostituito, su richiesta dello stesso artista, nel 1951 da Omaggio a Sara (1949); Giuseppe Santomaso (Venezia 1907- 1990), Interno n. 3 del 1947 ed Emilio Vedova (Venezia 1919 – 2006) Il guado, 1948. Per Ca’ Pesaro l’ingresso di queste opere rappresenta l’inizio della sua storia più recente, oltre che un arricchimento della sua identità tesa a testimoniare alcuni tra gli esiti più incisivi del secondo dopoguerra. Per i quattro artisti veneti invece si tratta del primo ingresso nelle raccolte del museo, che nel tempo acquisirà altre loro opere, ora esposte nella sezione dedicata a Venezia tra Fronte Nuovo delle Arti e Spazialismo. La mostra, che si realizza a cura di Laura Poletto e Cristiano Sant, con il coordinamento di Silvio Fuso, rappresenta un’opportunità per approfondire i nessi tra la storia delle collezioni e le vicende della Biennale, in particolare quella del 1948, edizione che figura come un unicum nella storia della manifestazione, sia per la notevole ricapitolazione dei grandi movimenti europei, sia per il vasto panorama dell’arte italiana collocata in un confronto internazionale senza precedenti. È in questo contesto che emergono l’impegno e la vitalità delle ricerche delle giovani generazioni, di cui le opere qui esposte sono un esempio emblematico. --- La Biennale del ’48 rappresentò l’affermazione, a livello internazionale, del Fronte del nuovo delle Arti, gruppo impegnato in un rinnovamento dell’arte italiana rispondente non solo a necessità estetiche e linguistiche ma anche, e prima di tutto, etiche e morali. Tre dei quattro dipinti ora esposti, provengono dalle sale della Biennale (Xxxix e Xl) dedicate proprio a quell’avanguardia. Trinità sur Mer era una delle 10 opere proposte da Birolli, una delle “visioni bretoni” che egli realizzò nei suoi soggiorni francesi tra il ’47 e il ’48. Il dipinto di Santomaso, Interno n. 3, esprimeva le riflessioni formulate nella campagna veneta, quando l’artista mise a punto una cifra stilistica personale e riconoscibile, centrata su i valori formali e poetici degli oggetti. Il Guado di Vedova - alla sua prima Biennale, con cinque lavori appartenenti al periodo “geometrico - esprimeva invece in maniera emblematica il suo vivo coinvolgimento nelle lacerazioni della guerra e nelle tematiche dell’impegno civile. Frammenti preziosi della storia del secondo dopoguerra italiano e di quella memorabile esposizione. Discorso a parte merita invece l’opera di Deluigi. Alla Biennale del ’48, reduce da numerosi riconoscimenti, Deluigi presentava infatti quattro tele tra cui Omaggio a Luisella (1948): fu su quel dipinto che ricadde la scelta della commissione incaricata degli acquisti e dell’accettazione di opere d’arte per la Galleria Internazionale d’’Arte Moderna di Ca’ Pesaro. Nel ’51 tuttavia Deluigi stesso chiese di poter sostituire l’opera acquistata con un’altra - Omaggio a Sara - datata 1949: testimonianza rilevante e poco nota delle problematiche affrontate dall’artista negli anni ’40, nel cosiddetto periodo fisiologico, e soprattutto un’opera cui il pittore pare fosse particolarmente legato. Del dipinto ufficialmente sostituito viceversa non rimane più neppure documentazione fotografica. Una vicenda particolare, che si è potuta chiarire mettendo a frutto le risorse archivistiche e documentarie del Museo proprio in occasione di questa mostra alla quale è inoltre abbinato il quarto numero dei quadernoni dedicati alle esposizioni della Sala 10, edito dalla Fondazione Musei Civici di Venezia. Info: Venezia, Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Santa Croce 2076 - 9 marzo/28 aprile 2013 - www.capesaro.Visitmuve.it   - info@fmcvenezia.It    
   
 

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