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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Marzo 2013
 
   
  CONGIUNTURA MANIFATTURIERA IV TRIMESTRE 2012 NEL MANTOVANO

 
   
  Mantova, 4 marzo 2013 - Il quarto trimestre del 2012, secondo i risultati dell’indagine congiunturale del comparto manifatturiero analizzati dal Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova insieme a Confindustria Mantova, evidenzia un calo congiunturale del 0,2%, confermando la contrazione che ha caratterizzato tutto l’anno 2012. In Lombardia il calo è stato marcato nei primi due trimestri dell’anno mentre, in estate, si è registrata una decelerazione per concludere l’anno con un prima variazione positiva (+0,7%). Positivi anche per Mantova sono stati il fatturato (+1%) e gli ordini esteri (+0,7%), mentre ancora in calo si confermano gli ordini interni (-0,8%). La quota di fatturato estero aumenta, toccando quasi il 31%, dato sicuramente incoraggiante che testimonia come le esportazioni a fronte di consumi interni asfittici, stiano spingendo verso una ripresa produttiva. Considerando la variazione della produzione media annua, nel 2012 rispetto al 2011, la provincia di Mantova è calata del -2,2%, un calo certamente più contenuto rispetto alla media lombarda (-3,7%) e che colloca la provincia virgiliana al secondo posto nella classifica regionale. Per quanto riguarda le attività economiche lombarde, nel 2012, la contrazione ha colpito tutti i settori, in particolare la produzione dei minerali non metalliferi (legata all’edilizia con -11,2%) l’abbigliamento (- 10,7%), il legno-mobilio (-6,2%), i mezzi di trasporto (-5,8%) e la gomma plastica (-5,4%). I settori che hanno subito le minori perdite sono la produzione di pelli e calzature (-0,3%), gli alimentari (-1,5%) e la chimica (-1,6%). L’occupazione mantovana presenta un saldo negativo del -0,2%, in linea con quanto calcolato nel 2011. Il tasso di utilizzo degli impianti calcolato nell’ultimo trimestre dell’anno supera il 65%. In aumento risultano anche i giorni di produzione assicurata che da 33 dell’estate passano a 48 nell’ultimo trimestre dell’anno. I prezzi sia delle materie prime che dei prodotti finiti sono segnalati dagli imprenditori in lieve aumento, mentre le scorte di materiali e di prodotti finiti sono ritenute inadeguate. Le aspettative degli imprenditori mantovani per il primo trimestre del 2013 confermano il sentiment negativo a seguito della stagnazione dei consumi sul mercato domestico: ordini, produzione e occupazione permangono in calo; sulla domanda estera le attese appaiono invece positive. Per quanto concerne l’artigianato la produzione mantovana registra una ripresa nell’ultimo trimestre dell’anno dell’11%, che va ad annullare il calo di pari entità subito nel terzo trimestre. Tuttavia la variazione media annua chiude con un -8% rispetto al 2011, dato peggiore della media lombarda (-7,3%). Anche dall’artigianato provengono le stesse indicazioni congiunturali viste nell’industria: nell’ultimo trimestre del 2012, a fronte di un calo degli ordini interni (-0,3%), aumentano fatturato (0,8%) e ordini esteri (1,8%). L’indagine congiunturale, come è solita fare nel quarto trimestre dell’anno, ha analizzato anche la dinamica degli investimenti effettuati nel corso del 2012, con il risultato che il 52,7% delle imprese ha compiuto investimenti. Si tratta di una percentuale lievemente più alta rispetto alla media lombarda che si attesta al 51% dei casi e in leggera ripresa rispetto al 2011 (quando era il 50,7%). Crescono anche le imprese che prevedono di fare investimenti nel 2013 (da 41,1%del 2011 a 47,3%). Gli investimenti effettuati hanno riguardato principalmente i macchinari (32%), i fabbricati (14%) e l’informatica (13%). Nel complesso il volume degli investimenti è stato pari al 3,7% del fatturato annuo. I settori che hanno investito di più in termini di incidenza sul fatturato sono stati: la meccanica (6,2%), gli alimentari (5,6%) e i minerali non metalliferi (4%). Secondo il Presidente della Camera di Commercio di Mantova, Carlo Zanetti, la crisi ormai è sotto gli occhi di tutti; gli effetti che hanno colpito in primis il settore finanziario si sono pesantemente abbattuti sull’economia reale e a farne le spese sono adesso il tessuto produttivo e la relativa compagine occupazionale. Il perdurare del clima di sfiducia e di incertezza non favoriscono certo il miglioramento delle aspettative degli imprenditori, ma nell’ultima analisi del manifatturiero emerge qualche segnale incoraggiante. La variazione congiunturale lombarda è tornata positiva dopo cinque trimestri consecutivi negativi. Degli indicatori mantovani sono aumentati il fatturato e gli ordini esteri. La quota di fatturato estero cresce ulteriormente (arrivando al 31%) e le scorte diminuiscono. Da questi segnali vorremo poter leggere delle indicazioni che l’andamento economico della manifattura mantovana e di quella lombarda stia cambiando rotta, o quanto meno che sia entrato in una fase di arresto della caduta. Al fine di rafforzare questo processo è necessario cogliere le opportunità che si stanno risvegliando sui mercati internazionali, provenienti soprattutto dai paesi emergenti sui quali sta scommettendo tutta l’economia mondiale.  
   
 

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