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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Marzo 2013
 
   
  VCO, CRESCONO LE IMPRESE IN ROSA RISPETTO AL 2011

 
   
  Baveno, 11 marzo 2013 - Nel Vco quasi 1 impresa su 4 è governata da donne. In valore assoluto sono 3.300 le imprese governate da donne in provincia, che rappresentano il 23,8% del totale, in linea con la media regionale (24%) e nazionale (23,5%). Il tasso di sviluppo è comunque in lieve crescita rispetto al 2011 (+0,2%) e soprattutto registra andamenti migliori rispetto al totale delle imprese (-0,4%). Delle 3.300 imprese governate da donne, 375 sono “under 35” e 133 “straniere”, in aumento rispetto al 2011. A livello strutturale, prevalgono le imprese individuali: su 10 imprese governate da donne, 6 sono ditte individuali (in v.A.2.020 unità) seguite dalle società di persona (25%) e di capitali (11%) con 373 imprese. Dall’analisi della variazione di stock per forma giuridica, emergono due tendenze: la prima è la flessione del numero di imprese individuali (-21 unità tra le attività governate da donne) mentre la seconda è la tendenza verso l’aumento delle forme giuridiche più “sociali”: sono infatti, società cooperative, consorzi e associazioni a concretizzare un lieve aumento (+11 in v.A.) rispetto al 2011. La distribuzione per settore di attività evidenzia come le imprese femminili si concentrino soprattutto nei settori del commercio (956 imprese in v.A., pari al 29% del totale) e quello del turismo, inteso come alloggio e ristorazione (16% delle imprese governate da donne) con 525 attività. Seguono le attività legate ai servizi alla persona (11,4%) e le attività manifatturiere (circa 9%). Valutando le variazioni annuali di stock dei settori più rappresentativi, si osserva la crescita delle imprese governate da donne nel turismo (+1,7%, +9 unità in v.A.). In lieve flessione il commercio (-4 unità). Criticità si registrano nel comparto manifatturiero (-14 imprese), nei servizi alla persona (-16 imprese in v.A.) e nel settore agricolo (-17 attività), pari quasi all’8% del totale delle imprese governate da donne. Questi dati vanno letti in un quadro più ampio che non è solo quello della crisi economica ma della ancora troppo scarsa partecipazione femminile al lavoro. Proprio per questo la Camera di commercio sostiene il “Comitato per l’Imprenditoria Femminile”, nominato dalla Giunta camerale e presieduto da Sara Erba, imprenditrice verbanese. Tra le attività del Comitato si segnala il blog sviluppoedonna.Wordpress.com dove è possibile dialogare con le imprenditrici e trovare informazioni sul fare impresa. Il Comitato fa parte di una rete nazionale che conta 100 comitati in Italia. Il sostegno all’imprenditoria femminile è importante anche tenuto conto che le proiezioni Ocse mostrano che a parità di condizioni se nel 2030 la partecipazione femminile al lavoro raggiungesse i livelli maschili, la forza italiana crescerebbe del 7% e il Pil pro-capite crescerebbe di un punto percentuale. L’italia infatti è il terzultimo paese Ocse, davanti a Turchia e Messico, per livello di partecipazione femminile nel mercato del lavoro: 51% contro una media Ocse del 65%. Meno del 30% dei bambini al di sotto dei tre anni usufruisce dei servizi per l’infanzia e il 33% circa delle donne italiane lavora part-time per conciliare lavoro e famiglia (la media Ocse è 24%). Le donne sono percepite, troppo spesso, come le prime e uniche responsabili della cura della famiglia e della casa. Il tempo dedicato dalle donne italiane al lavoro domestico - in media 3,6 ore al giorno in più rispetto agli uomini – limita la partecipazione al lavoro retribuito. Nel nostro Paese, nelle ultime generazioni le donne hanno risultati migliori degli uomini negli studi. Il 59% dei laureati sono donne, ma la percentuale scende al 15% tra i laureati in materie informatiche e al 33% in ingegneria, professioni che offrono buone possibilità di impiego e salari maggiori. Le donne continuano ad essere in minoranza tra gli imprenditori e si concentrano in imprese di piccole dimensioni.  
   
 

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