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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Marzo 2013
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA INTENDE SEMPLIFICARE LA VITA DELLE PMI ALLEGGERENDO I 10 ATTI LEGISLATIVI DELL’UE PIÙ GRAVOSI

 
   
  Bruxelles, 11 marzo 2013 - I 20,8 milioni di piccole e medie imprese europee (Pmi) creano l’85% dei nuovi posti di lavoro in Europa, occupano 2/3 della forza lavoro dell’Ue e contribuiscono in misura significativa all’innovazione e alla crescita. Secondo il principio “pensare anzitutto in piccolo” e in linea con il Small Business Act del 2008, la Commissione ha posto al centro del suo programma in materia di regolamentazione intelligente il contributo alla crescita e alla creazione di posti di lavoro in Europa. In una vasta consultazione lanciata dalla Commissione circa 1000 Pmi e organizzazioni imprenditoriali hanno indicato i 10 atti legislativi dell’Ue più gravosi. Obiettivo della consultazione era determinare i settori in cui la normativa Ue può rappresentare un ostacolo alla crescita e alla creazione di posti di lavoro ed evidenziare gli aspetti e i problemi che richiedono un esame più approfondito e, se del caso, interventi concreti. Secondo i risultati, pubblicati oggi, le Pmi ritengono che le difficoltà e i costi maggiori derivino dalle norme in materia di sostanze chimiche (regolamento Reach), imposta sul valore aggiunto, sicurezza dei prodotti, riconoscimento delle qualifiche professionali, protezione dei dati, rifiuti, mercato del lavoro, apparecchi di controllo nel settore dei trasporti su strada, appalti pubblici, nonché dal codice doganale aggiornato. La Commissione, pur riconoscendo la necessità di disporre di norme valide per tutta l’Ue in queste materie, esaminerà ora in modo approfondito le preoccupazioni espresse dalla Pmi nel quadro del nuovo programma di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione (Refit ), avviato nel dicembre 2012 (Ip/12/1349). Nel quadro del programma è in corso lo screening dell’acquis dell’Ue per individuare oneri, carenze e inefficienze, al fine di procedere alla valutazione della normativa e, qualora risulti la necessità di intervento, all’adozione di misure. Entro giugno 2013 la Commissione annuncerà ulteriori misure, anche tenendo conto dei risultati degli iter legislativi in corso. José Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “La Commissione vuole assicurare che la normativa Ue sia adeguata e aiuti le imprese europee a crescere e a creare posti di lavoro. Per questo motivo la regolamentazione intelligente è stata posta al centro della nostra azione politica. Per questo motivo vogliamo facilitare la vita delle nostre piccole e medie imprese, che sono il motore più importante dell’economia europea. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a individuare gli atti legislativi più gravosi. Ci impegneremo per non deludere le vostre aspettative.” Antonio Tajani, Vicepresidente e Commissario responsabile per l’Industria e l’imprenditoria, ha aggiunto: “Le Pmi, che creano gran parte dei nuovi posti di lavoro in Europa, sono la chiave per uscire dalla crisi. La normativa europea deve essere formulata pensando alle Pmi (e soprattutto ai nuovi imprenditori): deve essere intelligente, semplice e stabile. Quanto più ascolteremo le preoccupazioni delle Pmi, tanto meglio esse potranno aiutarci a rilanciare la crescita.” Secondo le Pmi i 10 atti legislativi dell’Ue più gravosi sono: il regolamento Reach (il regolamento sulla registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche); la normativa in materia di imposta sul valore aggiunto (Iva); il pacchetto legislativo sulla sicurezza generale dei prodotti e la vigilanza del mercato; il riconoscimento delle qualifiche professionali; la normativa quadro sui rifiuti: spedizione di rifiuti, elenco dei rifiuti e dei rifiuti pericolosi; la normativa in materia di mercato del lavoro; la protezione dei dati; l’orario di lavoro; l’apparecchio di controllo nel settore dei trasporti su strada (per i periodi di guida e di riposo); le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici (appalti pubblici di lavori, forniture e servizi); il codice doganale aggiornato. In molti di questi settori (ad es. Le qualifiche professionali, la protezione dei dati, gli appalti pubblici, ecc.) la Commissione ha già adottato misure per migliorare e semplificare la normativa Ue (cfr. Memo/12/974). Dalla consultazione è anche emerso che le piccole imprese considerano la riduzione dei termini di pagamento, ai sensi della direttiva sui ritardi di pagamento che entrerà in vigore il 16 marzo 2013 (Ip/12/1071), come uno dei più grandi successi in termini di miglioramento della normativa, assieme all’autorizzazione concessa alle Pmi di ricorrere a regimi contabili e di revisione semplificati. Contesto I risultati della consultazione Top 10 sono pubblicati nel quadro del contributo della Commissione al Consiglio europeo di primavera: la comunicazione “Legiferare con intelligenza – Rispondere alle esigenze delle piccole e medie imprese” e il documento di lavoro dei servizi che accompagna la comunicazione forniscono esempi di casi di esenzione e di semplificazione dei regimi per le Pmi proposti dalla Commissione e adottati dal legislatore Ue. Viene anche presentata una nuova tabella di valutazione annuale che consentirà di sorvegliare i progressi nella normativa pertinente per le Pmi e di illustrare in che modo le altre istituzioni e gli Stati membri danno seguito alle proposte della Commissione di semplificazione o di riduzione degli oneri. La tabella di valutazione indica in che modo i diversi approcci in materia di attuazione incidano sul risultato complessivo per le Pmi, dato che oltre un terzo degli oneri amministrativi per le Pmi è aggiunto nella fase di attuazione da parte degli Stati membri. La rete di rappresentanti nazionali delle Pmi seguirà attivamente i risultati della consultazione Top 10 e farà in modo che la riduzione degli oneri amministrativi sia una priorità negli Stati membri. La Commissione valuta sistematicamente i costi della normativa per le Pmi prima dell’adozione delle sue proposte legislative. Se possibile, le microimprese sono esentate dalla normativa e sono previsti regimi semplificati per le Pmi. In linea generale la Commissione consulta i portatori di interesse, ossia le imprese, i partner sociali, le organizzazioni della società civile e altre parti interessate, con cui mantiene un dialogo aperto, per assicurare che le proposte siano in linea con la realtà. Il dialogo con le parti interessate può assumere varie forme, e i metodi di consultazione e i tempi dipendono dai vari contesti. Per ulteriori informazioni Memo/13/168: “I 10 atti dell’Ue più gravosi per le piccole e medie imprese: come la Commissione aiuta le Pmi”. I risultati della consultazione pubblica sono disponibili al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/sme/public-consultation-new/index_it.htm  
   
 

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