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Notiziario Marketpress di Venerdì 15 Marzo 2013
 
   
  MILANO (TEATRO ELFO, CORSO BUENOS AIRES 33, MILANO): VIVA L´ITALIA - LE MORTI DI FAUSTO E IAIO DI ROBERTO SCARPETTI - REGIA CÉSAR BRIE - DAL 18 MARZO AL 14 APRILE 2013

 
   
  Il testo è stato insignito della Menzione speciale Franco Quadri - Premio Riccione per il Teatro 2011. Un testo inedito, un nuovo autore e un teatrante di lungo corso come César Brie (regista e attore argentino di casa a Milano) ci raccontano un fatto di cronaca del passato, uno degli episodi più oscuri ed emblematici della storia del nostro paese. Perché il teatro sia sempre un´esperienza necessaria e al centro della scena ci sia sempre l´essere umano. Condividono con loro questo percorso di conoscenza e ricerca cinque attori (tra i ventotto e i quarant´anni) chiamati ognuno a interpretare i personaggi principali e i loro numerosi interlocutori (amici, parenti, colleghi). «Rispetto agli spettacoli definiti di teatro civile - spiega l´autore - in Viva l’Italia non c’è un narratore onnisciente che conduce gli spettatori nei segreti e nei retroscena di un fatto storico: in questo caso la Storia è narrata in prima persona dai personaggi che l’hanno vissuta. Una drammaturgia storica, anzi cinque storie personali che intrecciandosi tra loro ricostruiscono il quadro d’insieme. L’ambizione è quella di far rivivere al pubblico il passato come fosse presente, con tutte le emozioni, i sentimenti, la disperazione di persone reali, persone che sono state coinvolte in qualcosa più grande di loro, mentre la vita di tutti i giorni andava avanti, come se non fosse successo niente. La storia raccontata da Viva l’Italia è quella delle morti di Fausto e Iaio, due diciottenni milanesi frequentatori del centro sociale Leoncavallo, uccisi a colpi di pistola la sera del 18 marzo 1978, due giorni dopo il rapimento di Aldo Moro da parte delle Br. Ma la prigionia del leader della Dc non è solo il contesto storico in cui è avvenuto il duplice omicidio di Fausto e Iaio: le indagini sulle Brigate Rosse si intrecciano con la morte dei due ragazzi del Leoncavallo. Fausto Tinelli, infatti, abitava in via Montenevoso 9, esattamente di fronte al civico 8, dove c’era un covo dei brigatisti, mentre all’ultimo piano del suo palazzo c’era un punto di osservazione dei servizi segreti. I protagonisti di Viva l’Italia sono Fausto stesso (interpretato qui da Federico Manfredi), Angela, la madre di Iaio (Alice Redini), Giorgio, uno dei tre assassini (Umberto Terruso), il commissario della Digos titolare dell’inchiesta, Salvo Meli (Andrea Bettaglio) e un giornalista dell’Unità, Mauro Brutto (Massimiliano Donato) che, ossessionato dalla vicenda, comincia a condurre indagini indipendentemente dalla polizia. Tutti e cinque sono ispirati a persone realmente esistite e le loro vicende, su cui è stato creato un carattere di finzione, sono il risultato della rielaborazione di fatti realmente accaduti. Il lungo lavoro di documentazione che ha portato alla stesura di Viva l’Italia, oltre a essersi basato sui libri pubblicati sull’argomento, ha potuto contare sull’aiuto e sulla collaborazione di Maria Iannucci, sorella di una delle due vittime e presidente della Associazione amici e familiari di Fausto e Iaio.» Roberto Scarpetti si è diplomato in Sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia e laureato in Scienze Politiche all’Università la Sapienza di Roma. Nel 2011 ha vinto la Menzione speciale – Franco Quadri al Premio Riccione, con il testo teatrale Viva l´Italia e nel 2010 la Menzione speciale al premio Franco Solinas, con la sceneggiatura Braccia tese scritta con Tommaso Cammarano. Nel 2010 ha scritto la sceneggiatura di Giochi d’estate, insieme al regista Rolando Colla, presentato alla “68a Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia”, Selezione Ufficiale – Fuori Concorso. Il film ha ricevuto il Quartz 2012, l´Oscar del cinema svizzero, anche per la miglior fotografia e la miglior sceneggiatura. Nel 2011 ha diretto il documentario Sicilia, sama diwaan – La Sicilia è la mia casa. Ha scritto e diretto, inoltre, Strani Amori, nominato miglior corto ai Globi d’Oro 2008. Dal 2011 è membro della giuria del premio Franco Solinas. Dalle note di regia «Il testo di Roberto Scarpetti è un lavoro difficile e affascinante. Nella prima stesura aveva una struttura di monologhi con pagine di altissimo spessore. Lavorando alla messa in scena insieme all´autore, siamo intervenuti dialogizzando i racconti dei cinque personaggi principali che ora quindi si confrontano con deuteragonisti in carne e ossa - ci riepiloga César Brie raccontando il lavoro delle prove. Inoltre abbiamo sintetizzato alcuni passaggi, per favorire il ritmo delle scene e la fragile memoria dello spettatore teatrale che non può voltare pagina per ricordare un nome o un fatto. Questo testo non è un documento. È una finzione basata su fatti reali, accaduti non troppo tempo fa. L´autore, nel creare questa finzione, ha reso esemplare un periodo della nostra storia che non si è conclusa ancora, almeno per quanto riguarda la giustizia dovuta alle vittime e i rapporti tra apparati deviati dello stato e il terrorismo nero. Gli assassini di Fausto e Iaio non sono stati trovati. Ci sono i nomi e i sospetti, ma purtroppo non le prove che li inchiodano. Oggi va di moda accusare di tutto i magistrati. I grossi partiti (di destra e di sinistra) sopportano male un potere dello stato indipendente e cercano di controllarlo. Questo lavoro ha cambiato il mio modo di ricordare gli anni tra il ´75 e l´82, in cui gestivo il Centro Sociale Isola, il primo Centro Sociale occupato a Milano. La notte della morte di Iaio e Fausto partecipai alla prima manifestazione spontanea, piena di sgomento e rabbia. Spero che questo lavoro serva a ricordare, a capire, a inquietarci e aiuti i più giovani a capire cosa accadeva in questo paese quando i loro genitori erano ragazzi». --- La Mostra Dal 18 marzo al 14 aprile, in occasione dello spettacolo Viva L’italia sarà allestita un´installazione realizzata da alcuni studenti del Liceo artistico di Brera ispirata allo spettacolo e all´atmosfera degli anni 70. Foyer della Sala Fassbinder . Ingresso libero  
   
 

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