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Notiziario Marketpress di
Martedì 19 Marzo 2013 |
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UE: DICHIARAZIONE DEI VICEPRESIDENTI REHN E TAJANI SUI DEBITI COMMERCIALI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
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Bruxelles, 19 Marzo 2013 - La
ripresa dell´economia europea deve poggiare sulle solide basi di finanze
pubbliche sane. Inoltre, dobbiamo incoraggiare gli investimenti produttivi e
ristabilire i flussi di prestito all´economia reale. Condizioni di
finanziamento eccessivamente restrittive, soprattutto nei Paesi meridionali
quali Spagna, Portogallo e Italia, stanno ostacolando il flusso di credito
verso le famiglie e le imprese. Questo frena la crescita delle esportazioni e
l´attività economica.
Dobbiamo anche invertire il declino della competitività industriale
europea e dell´occupazione nel settore industriale. L´occupazione
nell´industria genera un significativo effetto moltiplicatore sul resto
dell´economia, attraverso l´impatto sulla filiera produttiva e sul settore dei
servizi. E questo effetto moltiplicatore può aumentare il potenziale di
crescita delle nostre economie nel lungo termine come nel breve.
Per sostenere la nostra industria, dobbiamo continuare a ridurre gli
oneri amministrativi, e garantire regole semplici per le imprese. Dobbiamo
cogliere le opportunità offerte dalla crescita globale. L´esempio delle
trattative per il libero scambio tra Ue e Usa, che ha grandi potenzialità di
favorire la crescita su entrambe le sponde dell´Atlantico, è estremamente
incoraggiante. E dobbiamo fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per
assicurare che le imprese vengano pagate per i beni e i servizi che hanno
fornito, anche per rispondere alle attuali esigenze di liquidità.
Da questo punto di vista, la Direttiva sui ritardi dei pagamenti è
molto importante. Essa stabilisce regole chiare in tema di pagamento di beni e
servizi acquistati dal settore pubblico. Tutti gli Stati membri hanno l´obbligo
di trasporre e applicare la direttiva a partire dal 16 marzo 2013. Ogni Stato
membro dovrebbe assicurare la sua attuazione puntuale ed effettiva, al fine di
interrompere l´accumulazione di debiti commerciali da parte delle pubbliche
amministrazioni, evitando così l´applicazione degli interessi per il ritardo
del pagamento previsti dalla direttiva stessa.
Ciò premesso, la direttiva non si applica necessariamente all´ammontare
del debito commerciale pregresso. In particolare, nel caso dell´Italia, le
autorità hanno deciso che le nuove regole si applicheranno solo ai contratti
conclusi a partire dal 1 gennaio 2013. Una soluzione realistica al problema
dell´ammontare di debito commerciale pregresso - che si stima essere di
notevoli dimensioni – deve, probabilmente, prevedere un piano di liquidazione
avente come obiettivo quello di portare tale ammontare di debito pregresso a
livelli non attribuibili a ritardi nei pagamenti (livelli fisiologici) in tempi
relativamente brevi. Questo piano dovrebbe prevedere adeguate misure contro il
rischio di comportamenti opportunistici (azzardo morale) da parte delle pubbliche
amministrazioni titolari del debito pregresso.
La liquidazione del debito commerciale pregresso si rifletterebbe in un
corrispondente aumento nel debito pubblico. La parte di questo corrispondente a
spesa per investimenti avrebbe anche un impatto sul deficit pubblico.
Mentre il quadro normativo europeo in tema di sorveglianza di bilancio
pubblico non prevede uno speciale trattamento per specifiche voci di spesa che
incidono sul debito e sul deficit, il Patto di Stabilità e Crescita permette di
prendere in considerazione fattori significativi in sede di valutazione della
conformità del bilancio di uno Stato membro con i criteri di deficit e di
debito del Patto stesso. In tale ambito, la liquidazione di debiti commerciali
potrebbe rientrare tra i fattori attenuanti.
La Commissione è pronta a cooperare con le autorità italiane per
aiutare l´attuazione tecnica del piano di liquidazione del debito commerciale
pregresso e accoglierebbe con favore la disponibilità di informazioni più
dettagliate ed aggiornate sull´attuale ammontare di tale debito da parte di
ogni livello di amministrazione pubblica.
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