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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 20 Marzo 2013 |
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AGRICOLTURA, IN LIGURIA: “PRIMO PASSO PER SALVAGUARDARE IL TERRITORIO E RILANCIARE L’AGRICOLTURA” APPROVATO IN GIUNTA IL DDL SU ISTITUZIONE BANCA REGIONALE DELLA TERRA
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Genova. Salvaguardare il territorio, così fragile in Liguria e
recuperarlo alla produzione agricola e selvicolturale. È questo l’obiettivo che
si pone il disegno di legge sull’istituzione della banca regionale della terra
e il rilancio dell’agricoltura per la salvaguardia del territorio, approvato
oggi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’agricoltura,
Giovanni Barbagallo. Un’iniziativa che si è fatta strada dopo i tragici fatti
dell’alluvione che ha colpito le Cinque Terre, la Val di Vara e Genova nel
2011, mettendo in luce in tutta la sua drammaticità, la fragilità
dell’ecosistema Liguria, con fasce terrazzate e boschi lasciati a se stessi,
terre abbandonate, causa di dissesto idrogeologico.
Attraverso l’approvazione oggi del ddl che passerà ora all’esame del
consiglio per il via definitivo, la Giunta lancia un segnale chiaro contro
l’abbandono del territorio e l’incuria, per favorire il ritorno alla terra.
“Vogliamo favorire il recupero produttivo delle aree a vocazione
agricola abbandonate – spiega l’assessore Barbagallo – oppure sottoutilizzate e
perseguire anche l’aumento della superficie media aziendale, la costituzione di
unità produttive più ampie ed efficienti, con enormi conseguenze anche sul
piano occupazionale e di reddito, tenendo conto che il 70% delle aziende
vitivinicole liguri sono sotto l’ettaro”. L’obiettivo della Giunta è quello di
richiamare i cittadini che posseggono terreni in Liguria ad un comportamento
meno negligente verso il proprio territorio e le amministrazioni locali alle
loro responsabilità, per quanto riguarda la salvaguardia delle aree e la
prevenzione dei fattori di rischio.
Nel dopoguerra la Liguria aveva 150.000 persone che lavoravano la
terra, oggi sono meno di 14.000 e vista la fragilità del territorio ligure sono
sempre più necessarie le opere di manutenzione. “Siccome non tutti possono
dedicarsi all’attività agricola – continua Barbagallo – la legge prevede che le
terre di cui i proprietari non possono o non riescono a prendersi cura siano
trasferite nella disponibilità di chi vuole farne uso, attraverso un soggetto
terzo garante”. Nelle previsioni dell’assessorato all’agricoltura sarà un Fondo
affidato alla gestione di Filse, denominato Banca regionale della Terra che
avrà una dotazione finanziaria iniziale di 1,3 milioni di euro, a gestire il
terreno al posto del denaro. “Col suo intervento – spiega Barbagallo – il Fondo
favorirà processi di ricomposizione e di riordino fondiario, indispensabili per
consentire alle nostre aziende di raggiungere quella massa critica, senza la
quale non si può competere, svolgendo una funzione del tutto simile a una
banca”.
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