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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 20 Marzo 2013 |
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RITROVAMENTO FETO, IN BICOCCA SI LAVORA PER INDIVIDUARE LE RESPONSABILITÀ
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Milano, 20 marzo
2013 – «Faremo chiarezza fino in fondo su questa vicenda, prima di tutto perché
è nell’interesse dell’Università», così il rettore Marcello Fontanesi a
conclusione di un incontro avuto questa mattina con il professor Angelo Vescovi
e la sua equipe di ricerca.
«Faremo una nostra
commissione di indagine interna per capire esattamente che cosa è successo. Il
primo passo, infatti, è stato quello di chiedere questa mattina stessa alle
persone coinvolte nel ritrovamento del feto di fare una relazione scritta su
come si sono svolti i fatti. Al tempo stesso – ha concluso il rettore – agiremo
in modo da non interferire con le indagini che stanno conducendo gli
investigatori e la magistratura. Abbiamo anzi già espresso la nostra massima
disponibilità a collaborare per far luce sulla vicenda».
Lo stesso Angelo
Vescovi, che è professore associato di Biologia applicata presso il dipartimento
di Biotecnologie e Bioscienze dell’Ateneo ha ribadito al rettore che il suo
gruppo non ha mai svolto in Bicocca ricerche che comportassero l’utilizzo di
tessuto fetale, chiarendo che «la
ricerca che svolgiamo è esclusivamente su cellule in coltura. L’eventuale
utilizzo di frammenti di tessuto riguarda esclusivamente il tessuto tumorale
adulto».
«Per
la ricerca e la terapia scientifica è impossibile utilizzare feti interi – ha
precisato Vescovi - ed eventuali frammenti possono essere impiegati solamente
previa autorizzazione dei Comitati Etici delle strutture coinvolte. Insomma, il
reperto cosi come è stato ritrovato, ovvero congelato a -80 C°, lo rende
completamente inutilizzabile a fini scientifici, perché la temperatura cosi
bassa applicata a un corpo intero distrugge completamente le cellule e la
anatomia dei tessuti stessi».
In Italia la
sperimentazione sui tessuti fetali è moralmente ammissibile, secondo il parere
espresso dal Comitato Nazionale di Bioetica, «purché i genitori diano il loro
consenso libero e informato e sia accertata l’indipendenza tra il personale
medico e il personale che pratica la sperimentazione e sia stato acquisito il
parere positivo di un comitato etico indipendente». |
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