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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 20 Marzo 2013 |
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IN PIEMONTE DOPO 35 ANNI UNA NUOVA LEGGE URBANISTICA
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Torino, 20 marzo 2013 - La Giunta Cota ha tagliato un altro importante
traguardo della sua azione amministrativa: il Piemonte, dopo ben 35 anni, ha
una nuova legge urbanistica, che si pone come un ulteriore tassello verso la
semplificazione normativa e come un aggiornato e valido strumento di intervento
per gli operatori pubblici e privati.
Il presidente Roberto Cota ha accolto con soddisfazione in il voto
favorevole espresso il 19 marzo dal Consiglio regionale al testo che
sostituisce la "storica" norma n,56 del 1977 perché si tratta di una riforma molto
importante, soprattutto dal punto di vista della sburocratizzazione della
macchina regionale. Si tratta inoltre di un’altra promessa elettorale
mantenuta. Seguiremo da vicino l’impatto sul sistema di questa riforma attesa
da tempo dagli enti locali”.
Ovviamente soddisfatto anche il vicepresidente ed assessore
all’Urbanistica, Ugo Cavallera: “In questi decenni, molti sono stati i
tentativi di riscrivere la 56: con orgoglio possiamo dire che a metà di questa
legislatura siamo riusciti a portare a termine la riforma della legge
urbanistica, obiettivo che ci eravamo posti all’inizio del nostro mandato e che
rappresenta una concreta dimostrazione dell’impronta moderna e riformatrice
dell’amministrazione regionale. In un periodo di grande difficoltà per tutto il
Piemonte, è indispensabile rispondere con provvedimenti che diano una scossa a
tutto il sistema economico, riducendo l’impatto della burocrazia”.
In estrema sintesi, la nuova legge - che, anche per semplicità
operativa, mantiene l’articolazione della “storica 56” – si basa su principi
semplici e condivisi: un articolato più semplice e chiaro, per aumentare le
certezze normative e per favorire gli interventi; la scelta di favorire il
recupero del patrimonio edilizio esistente, limitando l’uso dei suoli agricoli,
risorsa preziosa del Piemonte; la collaborazione continua con i Comuni,
definendo i piani regolatori e le loro principali varianti attraverso le
“conferenze di copianificazione”, una esperienza che distingue il Piemonte nel
panorama delle Regioni italiane; l’ingresso nel mondo della “urbanistica senza
carta”, favorendo la gestione delle pratiche solo per via telematica.
Ma il lavoro non è finito. “Resta ancora - ha puntualizzato Cavallera -
una sfida da affrontare, tipica del nostro Piemonte e dei suoi 1207 Comuni: ben
la metà del totale ha difficoltà a gestire la complessità tecnica
dell’urbanistica, seppur semplificata, per le carenze di bilancio e di
organico. La Regione deve pertanto offrire un rinnovato sistema di aiuti
tecnici ai Comuni, nella convinzione che un’urbanistica corretta sia una chiave
di sviluppo del territorio: ogni intervento concreto, ogni investimento
pubblico e privato ha infatti bisogno di essere recepito da uno strumento
urbanistico. Più rapida è l’approvazione del piano, più alta è la sua qualità,
migliore sarà il Piemonte”. L’assessore ha anche ricordato le peculiarità del
processo che ha portato al voto finale: “Penso che in pochi casi si sia svolta
una così capillare opera di illustrazione e consultazione. La legge ha preso le
mosse dalle proposte presentate, oltre due anni orsono, dall’Anci e dal
coordinamento delle associazioni imprenditoriali del Piemonte. E’ stata
sviluppata attraverso decine di incontri, dibattiti e consultazioni con amministratori,
esperti, tecnici e cittadini; negli incontri sono stati raccolti i suggerimenti
e chiariti i dubbi di oltre 5000 piemontesi profondamente interessati alla
materia. L’iter è stato poi perfezionato in Consiglio, con un’attenta e
puntuale analisi sia nella Ii Commissione, sia in aula”.
Il prossimo passo sarà tutto on line. “Ora - ha annunciato Cavallera -
predisporremo immediatamente una prima bozza del Codice dell’urbanistica
piemontese, raccolta dei principali testi di legge nella loro versione aggiornata
che diffonderemo capillarmente, anche tramite associazioni ed Ordini,
utilizzando esclusivamente l’informatica”.
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