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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Marzo 2013
 
   
  VENETO: IN AUMENTO RICHIESTE CIG IN DEROGA, MOBILITA’ E CONCORDATI; SITUAZIONE DRAMMATICA

 
   
  Venezia, 29 marzo 2013 - “La crisi sta diventando sempre più aggressiva, aumenta l’incertezza del futuro da parte delle nostre aziende e dei nostri lavoratori. Crescono le richieste di cassa integrazione in deroga, le procedure per i concordati fallimentari e le richieste per la messa in mobilità dei lavoratori. Già nel dicembre 2012 avevamo detto che si sarebbero esauriti i fondi per gli ammortizzatori sociali, quando il Governo aveva assegnato al Veneto risorse insufficienti a farvi fronte. Oggi ripetiamo il grido d’allarme lanciato allora perché il nostro fabbisogno è di almeno 78 milioni di euro, nettamente superiore ai 38 milioni di euro assegnati che ci consentirà una copertura degli ammortizzatori sociali non oltre maggio. Trovo pertanto scandaloso e indecente, lo dico con un misto di ironia e di rabbia, l’emendamento “vongole” approvato in Consiglio regionale perché dimostra di non aver colto la drammaticità della situazione. I lavoratori del settore della pesca sono in crisi come lo sono tutti gli altri settori. Non si può pensare, come invece è stato fatto, di distrarre risorse dal capitolo sulle politiche attive del lavoro in Veneto a cui sono stati tolti ben 2 milioni di euro”. Lo ha detto stamani l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan intervenuta all’incontro con la stampa a conclusione della seduta della Giunta regionale, nella sede di Palazzo Balbi a Venezia. L’assessore ha fatto il punto sulla situazione del lavoro nel territorio regionale, fornendo i dati aggiornati della banca dati di Veneto Lavoro: le richieste di cassa integrazione in deroga sono state 6693 nei primi due mesi del 2013, riguardano 40 mila lavoratori, e sono pari a 313 milioni di euro, ma con un ‘tiraggio’ (cioè un fabbisogno effettivo) del 20-25% che è tuttavia in netto aumento rispetto agli ultimi anni. Donazzan ha fatto presente che domani non sarà a Roma dove si terrà l’incontro tra le Regioni e il Ministro Fornero, né andrà a Mel dove pure c’è un incontro importante e delicato per la sorte dell’Acc: “ma resterò in Consiglio regionale – ha sottolineato – a difendere il bilancio sul lavoro”. Inoltre l’Assessore veneta si è soffermata sulle domande di aziende che hanno chiesto la cassa integrazione in deroga negli ultimi mesi del 2012 e che giacevano da tempo in Regione perché bloccate a livello ministeriale. “Quelle domande – ha rilevato - hanno tutte ricevuto risposta dopo un lavoro “straordinario ed encomiabile” portato avanti dalla task-force creata nell’ambito della direzione regionale lavoro con l’aiuto delle direzioni regionali istruzione e formazione . “Il Governo – ha informato Donazzan - aveva previsto che tutti gli accordi sulla cig in deroga terminassero al 31 dicembre 2012, senza tener conto delle domande presentate verso la fine dell’anno e che ricadevano nel 2013. La Regione pertanto si trovava ad avere bloccate le autorizzazioni, con una situazione di caos vero e proprio, senza copertura né finanziaria né normativa. Alla fine, dopo che le Regioni hanno praticamente sfidato il Ministero, ci è stata garantita la copertura per questa tranche di richieste, e grazie al lavoro della direzione regionale tutte le richieste avanzate dalle aziende venete sono state autorizzate. Ora il problema rimane quello della copertura finanziaria”. Altri elementi informativi sulla questione lavoro forniti dall’esponente del Governo veneto sono stati quelli relativi al numero dei disoccupati per il 2012: 150 mila lavoratori; quelli in mobilità sono 37 mila circa. “Numeri drammatici – ha sottolineato Donazzan – che accrescono l’inquietudine perché non vediamo garantita la copertura degli ammortizzatori sociali che tanta parte hanno avuto anche nel mantenimento del legame tra lavoratore e azienda”. Tuttavia il peggioramento della crisi, secondo l’Assessore, si vede da due dati principali: l’aumento dei concordati fallimentari e il fatto che le stesse aziende chiedono per la quasi totalità dei loro lavoratori l’avvio delle procedure di ammortizzatori sociali che negli anni scorsi venivano assegnati solo a una parte di lavoratori. “E’ come se non ci fosse più speranza, più dimensione del futuro” – ha detto. Ma “in tutto questo grigio – ha continuato Donazzan – invece la speranza c’è ed è riposta nelle azioni efficaci e innovative che si possono fare anche all’interno di un bilancio in grave difficoltà”. Cosa che non è stata capita dall’Aula consiliare con l’”emendamento vongole”, secondo l’Assessore regionale. “Tra le azioni innovative che riproponiamo - ha evidenziato - ci sono i lavori di pubblica utilità, proposti da due anni dalla Regione, riservato a quei lavoratori senza più coperture, lavori da effettuarsi con accordi tra Regione e Comuni e pagati al 50% da ciascuna dalle due parti, con una durata di sei mesi. Sui circa 1000 lavoratori impiegati nei lavori di pubblica utilità il 35% sta ancora lavorando, molti con un lavoro a tempo indeterminato, un altro 36%, finito il lavoro di pubblica utilità, ha trovato un altro lavoro, mentre il 29% non ha più lavorato; insomma il 70% ha trovato un’altra opportunità di lavoro. Non sarebbe stato meglio che il Consiglio regionale si fosse indirizzato qui invece che verso le vongole?”.  
   
 

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