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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 20 Marzo 2013 |
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NELLE SEDI VODAFONE DI IVREA E SAN MAURO 79 ESUBERI DI PERSONALE, MA L’AZIENDA INTENDE MINIMIZZARNE L’IMPATTO SOCIALE
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Torino, 20 marzo 2013 - “Il mercato delle telecomunicazioni in Italia
vive una situazione molto difficile, con un calo del fatturato, per il solo
settore mobile, da 22 a 17 miliardi in due anni. Da parte sua la Vodafone, pur
non essendo in crisi e confermando gli investimenti in Italia, ha dovuto
registrare nel nostro Paese un calo di fatturato che comporta una
razionalizzazione della struttura aziendale. I vertici aziendali intendono però
minimizzare l’impatto sociale del taglio dei costi del personale nelle sedi
italiane, attraverso una soluzione condivisa con i sindacati”. Lo ha dichiarato
oggi in Consiglio Provinciale l’Assessore al Lavoro, Carlo Chiama, intervenendo
in risposta a due quesiti a risposta immediata dei gruppi del Pdl e di Fratelli
d’Italia-centrodestra Nazionale.
Chiama ha fatto riferimento all’incontro che, insieme al Sindaco di
Ivrea, Carlo Della Pepa, ha avuto ieri con il dottor Suigo, Head of Public
Affairs di Vodafone Italy. L’incontro era stato richiesto congiuntamente dall’amministrazione
comunale eporediese e dalla Provincia di Torino, a seguito dell’annunciata
apertura da parte di Vodafone Italia della procedura che prevede a livello
nazionale 700 esuberi, di cui 78 lavoratori della sede eporediese e 1 della
sede di San Mauro (sono esclusi i lavoratori del call center). “L’azienda, pur
nella conferma del piano di razionalizzazione, ha manifestato la disponibilità
a ricercare soluzioni non traumatiche condivise con le organizzazioni
sindacali, che sono state incontrate a Roma la scorsa settimana” ha
sottolineato l’Assessore Chiama, che ha aggiunto: “auspichiamo perciò che, a
partire dal nuovo incontro di giovedì prossimo tra le parti, possano emergere
soluzioni condivise che minimizzino l´impatto sociale e si concludano nei tempi
previsti dalla procedura. Insieme alle altre istituzioni locali seguiremo con
attenzione l´evolversi del confronto in sede sindacale”.
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