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Notiziario Marketpress di
Giovedì 21 Marzo 2013 |
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“L’UMBRIA TRA CRISI E NUOVA GLOBALIZZAZIONE", “FOCUS” SU CREDITO E SOSTEGNO ALLE IMPRESE
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Perugia, 21 marzo 2013 - È
necessaria una nuova impostazione del rapporto tra banche e imprese, che la
crisi cominciata nel 2008 sta profondamente modificando. Questo il suggerimento
che emerge dal Rapporto economico e sociale dell´Umbria realizzato dell´Agenzia
Umbria Ricerche ("Aur"), nel dossier dedicato alla struttura e
all´operatività del sistema creditizio umbro che è stato illustrato ieri
pomeriggio, nel primo dei tre seminari di approfondimento del Rapporto,
incentrato su credito e sostegno alle imprese. L´obiettivo dei seminari, ha
spiegato il presidente di "Aur", Claudio Carnieri, è di promuovere
una interlocuzione proficua tra soggetti economici, forze sociali e governo
regionale che, partendo dalle analisi del Rapporto, favorisca una progettazione
condivisa di politiche nuove per lo sviluppo dell´Umbria. Al workshop hanno
preso parte rappresentanti del mondo creditizio, imprenditoriale, delle
organizzazioni sindacali, del mondo cooperativo, delle agenzie regionali.
In Umbria, rispetto alla media nazionale - hanno rilevato gli autori
dello studio sul sistema creditizio umbro, Loris Nadotti, docente della Facoltà
di Economia dell´Università di Perugia, e Diletta Tancini, dell´Università di
Roma 2 "Tor Vergata" - c´è una presenza più capillare degli sportelli
bancari sul territorio (in tutto 588; 0,65 ogni mille residenti), una minore
diffusione dei canali telematici, un numero medio di dipendenti per sportello
inferiore (7,6 nel 2011), un rapporto tra impieghi e raccolta sbilanciato a
favore dei finanziamenti alla clientela. Ulteriori evidenze trovano spazio
nella valorizzazione, in termini di produttività dell´intermediazione
creditizia, delle banche di credito cooperativo e, più in generale, degli
istituti che hanno mantenuto forte l´inclinazione a svolgere il ruolo di banche
locali nel territorio. Queste considerazioni portano a suggerire la necessità
di reimpostare il rapporto tra banche e imprese: "alle banche - hanno
sottolineato Nadotti e Tancini - sarà richiesto di procedere con maggiore
snellezza operativa e con una più elevata capacità di discernimento del reale
merito creditizio, mentre per le imprese l´accesso alle risorse finanziarie
sarà condizionato dalla rispettiva capacità di essere trasparenti e programmare
correttamente entità e caratteristiche della domanda di finanziamento".
Spunti di riflessione sulla strategia di politiche industriali
regionali di lungo periodo orientate alla competitività del sistema produttivo
sono stati offerti dal documento di scenario dell´indagine "Met"
(Monitoraggio Economia Territorio) 2011, condotta su un campione di 25mila
imprese, 806 delle quali localizzate in Umbria. "Le difficoltà
dell´industria umbra - ha rilevato il presidente del ´Met´, Raffaele Brancati -
si leggono nelle tre dimensioni fondamentali del dinamismo, che sono
l´innovazione, la ricerca & sviluppo e l´internazionalizzazione, e si
estendono agli aspetti finanziari e alle problematiche creditizie. In questo
quadro, sono le politiche pubbliche dedicate alla ricerca e all´innovazione a
rappresentare la parte principale delle misure regionali, sia in termini di
risorse sia per la gamma di strumenti che vanno dal finanziamento di programmi
fino a interventi sul capitale di rischio. Molto minore è l´intervento per
l´internazionalizzazione. Si evidenziano risultati apprezzabili - ha aggiunto -
ma le fragilità del sistema e le minori risorse richiedono una appropriata
riflessione per una migliore efficacia delle azioni utili per accrescere la
competitività sui mercati".
"La Regione Umbria - ha detto il coordinatore dell´Area regionale
Imprese e Lavoro, Luigi Rossetti - ha concentrato le sue politiche di crescita
verso gli obiettivi del rinnovo e capitalizzazione delle competenze effettive,
della cooperazione produttiva e commerciale, del presidio sui mercati. La messa
a leva di reti, che ci è riconosciuta a livello nazionale ed europea,
testimonia che c´è un ´seminato´ su cui continuare a investire insieme".
Rossetti, che ha sottolineato tra l´altro la necessità di una "alleanza"
tra banche e imprese, ha ricordato come "seppure con una ridotta quota di
risorse disponibili, per lo più provenienti da fondi strutturali, la Regione ha
attivato nove dei dieci bandi programmati per la competitività delle imprese
umbre, con risorse per circa 25 milioni di euro, in grado di mobilitare
investimenti per 75 milioni di euro".
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