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Notiziario Marketpress di
Martedì 26 Marzo 2013 |
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ALGHE PER CATTURARE LA CO2
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Bruxelles, 26 marzo 2013 - Gli effetti del riscaldamento globale sono
evidenti in tutto il mondo e molti esperti ritengono che, a causa dell´aumento
continuo delle emissioni di Co2, la situazione potrà soltanto peggiorare. Il
riscaldamento globale è causato dall´emissione di gas serra. Il 72 % del totale
dei gas serra emessi è costituito da anidride carbonica (Co2), il 18 % da metano
e il 9 % da ossido di azoto (Nox). Le emissioni di anidride carbonica sono
quindi la causa principale del riscaldamento globale. La Co2 è inevitabilmente
generata mediante la combustione di carburanti quali petrolio, gas naturale,
diesel, biodiesel, benzina, biocarburante, etanolo. Questa è la cattiva
notizia. La buona notizia, invece, è che alcuni ricercatori hanno scoperto che
le alghe non solo sono un´ottima fonte alternativa di bioenergia naturale, ma
sono anche in grado di catturare la Co2.
Generalmente le microalghe sono considerate come la più promettente
soluzione sia per la produzione di biocarburante che per la cattura industriale
della Co2 emessa. La capacità di questi microrganismi fotosintetici di
trasformare l´anidride carbonica in lipidi ricchi di carbonio (a cui mancano
solo una o due fasi per diventare biodiesel) supera di molto quella delle
colture oleaginose, senza competere per i terreni coltivabili.
Il potenziale delle microalghe è stato studiato da vari programmi Ue
dedicati alla riduzione delle emissioni di Co2 e di altri gas serra. Il numero
di iniziative europee e globali in questo settore è cresciuto costantemente da
quando nel 1992 è stata firmata la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui
cambiamenti climatici (Unfccc).
Concentrando l´attenzione sulle possibilità che le microalghe possono
offrire, sono stati sviluppati vari metodi industriali per queste produzioni.
Tuttavia, attualmente la maggior parte di essi non è economicamente
sostenibile, soprattutto su larga scala. Tra le limitazioni a questi sistemi ci
sono: produttività sub-ottimale, installazione costosa, grande impronta
ecologica (area della superficie), alto consumo di acqua e la necessità di
utenti finali altamente addestrati. Il progetto Algadisk finanziato dall´Ue è
stato impostato per affrontare queste sfide mediante la creazione di un´unità
di produzione scalabile, capace di fornire prodotti e biomassa basati sulle
alghe di alto valore, riducendo allo stesso tempo le emissioni di Co2.
Le attuali tecnologie commerciali con le alghe usano alghe planctoniche
in soluzioni acquose in bioreattori verticali (Vb) o fattorie di alghe con
grandi bacini d´acqua. Ciò comporta parecchi svantaggi. I processi hanno
bisogno di molta acqua durante la produzione, viene rilasciata Co2 mediante le
bollicine nella fase liquida e il raccolto è difficile, dispendioso in termini
di tempo e inefficiente. Inoltre, questa attività è difficile da eseguire su
scala industriale e lascia una grande impronta ecologica.
Il processo proposto da Algadisk si basa sulla tecnologia del biofilm
usando un sistema di reattore a disco rotante simile ai più moderni reattori
rotanti usati altrove nell´industria biologica. In questo sistema, le alghe
possono essere coltivate su superfici biocompatibili neutrali e così la Co2
viene catturata o direttamente dalla fase gassosa o dalla fase liquida dopo la
formazione delle bollicine. Questo metodo aumenta sensibilmente l´efficienza e
diminuisce la quantità di acqua necessaria per il processo. Si potrebbe anche
progettare e implementare una raccolta automatica e continua. L´ingrandimento
fino a una scala industriale è facile e l´impronta ecologica sarebbe molto più
piccola rispetto a quella attuale. Il progetto Algadisk mira a sviluppare un
piccolo reattore a biofilm automatico, con bassi costi di gestione e
installazione, che è in grado di catturare una considerevole quantità di Co2.
Il risultato prefissato sarebbero prodotti biologici con un rendimento
sufficientemente alto.
L´obiettivo del progetto è quello di soddisfare la necessità di unità
di produzione su piccola scala che desiderano generare prodotti con biomassa di
alghe ma hanno delle difficoltà nel trovare la tecnologia per fare questo.
In questo mercato, gli studi intrapresi dal consorzio di progetto hanno
mostrato che c´è una carenza di reattori universali efficienti, e scarse
informazioni circa la sostenibilità e la fattibilità della produzione di alghe.
Essi hanno inoltre identificato la necessità di un´unità di produzione di alghe
scalabile ed economicamente sostenibile, capace di generare prodotti a base di
alghe di alto valore (sostanze nutrienti animali e umane, biofertilizzanti)
oltre a biomassa (precursori del biodiesel).
Inoltre, le Pmi che stanno partecipando al consorzio del progetto sono
particolarmente interessate a un sistema che rimanga redditizio con
installazioni su piccola scala e che occupi pochissimo spazio. Oltre alla
tecnologia di produzione, c´è anche la necessità di una base di conoscenza
organizzata e integrata. Molti dei partecipanti al progetto sono interessati
alla produzione di alghe, ma non possiedono gli strumenti necessari per
calcolare la fattibilità economica e per determinare quale sistema meglio si
adatti alle loro necessità. Uno degli obiettivi del progetto è quindi quello di
colmare il divario di conoscenza tra le attività di ricerca e le necessità
degli utenti finali.
Verrà fornito un software di progettazione che, in base ai dati
inseriti dall´utente, suggerirà i parametri di installazione, effettuerà
analisi costi/benefici per calcolare la fattibilità economica, e farà
previsioni sulla sostenibilità ambientale del sistema. Il sistema proposto
verrà costruito in modo specifico per soddisfare le necessità delle Pmi.
Attualmente vengono portati avanti test di laboratorio, un sistema in
scala pilota e progetti meccanici ed elettronici. A questi farà seguito un
prototipo di sistema di reattore che verrà installato nell´impianto di un
utente finale. L´intenzione è quella di avere il reattore Algadisk testato e
operativo nell´estate del 2014.
Il progetto Algadisk è finanziato dalla Commissione europea attraverso
il Settimo programma quadro (7° Pq) nell´ambito dello schema di finanziamento
"Ricerca a beneficio delle associazioni di Pmi" gestito dall´Agenzia
esecutiva per la ricerca (Rea). Nei prossimi 36 mesi lavoreranno al progetto
undici partecipanti provenienti da otto paesi (3 associazioni, 4 piccole e
medie imprese e 4 enti di ricerca).
Per maggiori informazioni, visitare:
- Mfkk Invention and Research Center Services Co. Ltd
http://www.Mfkk.eu/en/node/409
- Algadisk
http://www.Algadisk.eu/home
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