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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Marzo 2013
 
   
  FETO IN BICOCCA: TOTALE ESTRANEITÀ DELL’ATENEO AI FATTI

 
   
  Milano, 25 marzo 2013 – «Prendiamo atto delle dichiarazioni della dottoressa Paola Leoni – dice il rettore Marcello Fontanesi -. Come già annunciato e come concordato con la magistratura, il 21 marzo è stata costituita la nostra commissione di inchiesta ma aspetteremo la conclusione formale delle indagini per avviare i lavori. Tuttavia, poiché gli elementi che sono emersi mettono in luce fatti rilevanti sul fronte disciplinare interno, è necessario un nostro intervento per appurare come si sono svolti i fatti e se sono state rispettate le regole procedurali. Se sarà accertato che chi è coinvolto nella vicenda non ci ha detto tutta la verità o non ha rispettato le regole andrà incontro a sanzioni disciplinari». Allo stato dei fatti, gli sviluppi dell’indagine della magistratura, sembrano confermare quanto emerso dai primi rilievi e cioè che l’Ateneo non è stato coinvolto in alcun modo nelle ricerche relative all’utilizzazione dei tessuti fetali. Il professor Vescovi e i suoi collaboratori non hanno mai sottoposto alcun protocollo di ricerca al Comitato Etico di Ateneo per una valutazione o approvazione in tal senso. «L’introduzione del feto – continua Fontanesi – non era autorizzata, vi sono leggi e regolamenti che vanno rispettati, non solo dal punto di vista “burocratico” ma anche e soprattutto sotto il profilo etico-giuridico. Noi siamo profondamente convinti dell’importanza delle ricerche finalizzate alla cura delle malattie. Al tempo stesso riteniamo debbano sempre essere rispettate l’etica e le buone pratiche di ricerca. Il mancato rispetto delle regole, purtroppo, discredita la ricerca, ne ritarda gli sviluppi e allontana il conseguimento dei suoi obiettivi». Il professor Vescovi è stato convocato, insieme ai suoi collaboratori, dal rettore per essere risentito sulla vicenda.  
   
 

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