Le Pmi non sono immuni ai cyber attacchi, soprattutto se si considera che il 18% degli attacchi informatici sono rivolti alle aziende con meno 250 dipendenti e che l’87% di esse non ha policy scritte di sicurezza in Internet. Symantec ha elencato 10 comportamenti che possono mettere a rischio le informazioni delle Pmi e che andrebbero evitati: 1) Utilizzare il nome del proprio animale domestico come password su numerosi siti: le password sono difficili da violare; l’82% degli utenti riutilizza le password e il 40% le trascrive. 2) Rimandare il backup dei file o del server: una semplice interruzione di servizio porta al 52% di perdita di produttività e al 29% di perdita del fatturato. 3) Cliccare su e-mail fraudolente: 1 su 267 e-mail destinate alle Pmi contiene malware. 4) Portare dati confidenziali al di fuori dell’azienda: il 54% dei dipendenti ha ammesso di aver rimosso informazioni sensibili senza autorizzazione. 5) Utilizzare reti Wi-fi non protette: il 67% delle persone utilizza reti Wi-fi non sicure. 6) Scaricare applicazioni mobili: utilizzare solo applicazioni provenienti da marketplace legali. 7) Non utilizzare un blocca-schermo per il tablet o smartphone: quando un dispositivo aziendale mobile viene perso, ci sono più dell’80% di possibilità che venga utilizzato per tentare di accedere ai dati e alla rete aziendale. 8) Accettare richieste di amicizia da utenti sconosciuti: il 70% delle Pmi non dispone di policy di utilizzo dei social media. 9) Avvertire della propria assenza: la notifica di “out of office” sembra innocua ma può offrire ai cyber criminali valide informazioni utili a sferrare un attacco (quanto dura l’assenza, un numero di contatto, etc.) 10) Utilizzare una chiavetta Usb travata per caso: le chiavette Usb sono comunemente usate per diffondere malware. E’ sufficiente collegare un telefono a una porta Usb per la ricarica per infettare un terminale.Per maggiori informazioni e per l’infografica completa: http://bit.Ly/urlb1d