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Notiziario Marketpress di
Martedì 26 Marzo 2013 |
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UE LANCIA “CRESCITA BLU” PER LE AREE COSTIERE LIGURIA-LABORATORIO SUL MARE, REALTÀ UNICA IN EUROPA
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Bruxelles - L’europa, con il progetto Maremed, punta alla “crescita
blu” nelle regioni costiere del Mediterraneo con una nuova fase 2013-2020 della
politica marittima integrata. Programma e politiche che richiedono forti
risorse finanziarie per le regioni e gli operatori delle diverse aree costiere
che dovranno attuare politiche comuni per l’ambiente, le acque, il dissesto
idrogeologico, la salvaguardia dei territori, la pesca.
Con una novità : il “caso Liguria”, illustrato il 21 Marzo a Bruxelles dall’assessore
all’Urbanistica e Pianificazione Territoriale Gabriele Cascino al forum della
Conferenza delle Regioni marittime europee e ripreso, in mattinata, a Genova, a
margine della riunione della giunta Burlando.
A Bruxelles è stata sottoscritta la Carta di Bologna 2012 che definisce
la strategie comuni delle regioni costiere e mette insieme le esperienze comuni
e dati del territorio dai cambi climatici e la riduzione del rischio inondazioni
e dell’erosione marina.
Che in fatto di “waterfront” la Liguria rappresenti un caso unico, “una
sorta di laboratorio di cui l’Unione Europea deve tener conto, non ci sono
dubbi”, afferma Cascino che snocciola i numeri più significativi: trecentocinquanta
chilometri di costa, con solo il 5% di territorio pianeggiante e il restante
95% per cento rappresentato da montagne e colline che arrivano sul mare.
“Nonostante questo, l’80% della popolazione della Liguria vive sulla costa,
dove ci sono anche tre porti molto importanti come La Spezia, Savona e Genova (
solo quest’ultimo movimenta il 50% delle merci in arrivo in Italia) che hanno
bisogno di adeguate infrastrutture, Terzo Valico in primis, e una rete
autostradale da adeguare, che attualmente si snoda con il 15 per cento delle
gallerie presenti in tutta Europa”.
E ancora: la Liguria della cantieristica di altissimo livello, dai
piccoli yacht alle navi da crociera, gli stabilimenti balneari ingiustamente
compresi nella Direttiva Bolkestein, i parchi e le aree protette, Portofino e
le Cinque Terre.
“Sfidiamo l’Europa a trovare un altro lembo di terra che abbia una
simile realtà legata al mare come la Liguria, per questo siamo un laboratorio
politico, tecnico e programmatico, a Bruxelles dovranno tenerne conto”.
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