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Notiziario Marketpress di
Martedì 26 Marzo 2013 |
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VENETO, NEL 2013 NESSUN SEGNALE DI RIPRESA: PIL -0,4% IL 2012 CHIUSO CON UNA FLESSIONE DEL -1,9%. FATICA ANCHE L’EXPORT (+1,6%), TIENE IL TURISMO
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Venezia, 26 marzo 2013 - In un 2012 che ha visto il Pil mondiale
crescere del +3,2%, quello dell’Eurozona calare del -0,6% e l’Italia del -2,4%,
il Pil del Veneto ha chiuso l’anno con una marcata contrazione del -1,9% e le
previsioni per il 2013 rimangono negative con una flessione del -0,4%.
Il quadro dell’economia regionale è stato illustrato stamattina durante
la presentazione dell’Anteprima alla Relazione sulla situazione economica di
Unioncamere Veneto. Presenti Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere Veneto,
Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere Veneto, e Serafino
Pitingaro, responsabile Centro Studi Unioncamere Veneto.
La flessione del Pil regionale (-1,9%) risulta in linea con il Nordest
(-2%), lievemente migliore di Emilia Romagna (-2,2%) e Piemonte (-2,1%), ma
leggermente peggiore della Lombardia (-1,8%). Sull’andamento del Pil regionale
hanno influito l’andamento negativo dei consumi privati delle famiglie (-4%) e
degli investimenti fissi lordi (-8,5%). Le esportazioni continuano a
rappresentare l’ancora di salvezza, anche se sono insufficienti per la
crescita: nel 2012 l’export ha registrato una dinamica debole, crescendo solo
del +1,6%, per un valore di oltre 51 miliardi di euro. L’avanzo commerciale è
stato di 13,6 miliardi, dipeso principalmente dalla caduta delle importazioni
(-7,8%). Il principale mercato di riferimento resta l’Ue27, ma in
ridimensionamento: frenano Germania (-1,7%) e Francia (-2,1%), che comunque si
confermano i primi due partner commerciali del Veneto. In calo anche i flussi
verso i Paesi Bric, in particolare la Cina (-26,9%), mentre si rivelano più
dinamiche le esportazioni dirette ai Paesi esterni all’Ue (+6,7%, per gli Stati
Uniti +11,1%, per la Svizzera +24,3%).
Previsioni 2013 -
Secondo le stime più recenti, le previsioni si confermano negative: nel
2013 il Veneto registrerà una flessione del -0,4% determinata dalla dinamica
negativa degli investimenti delle imprese (-2,3%) e dai consumi delle famiglie
(-1,2%). Positivo sarà invece il contributo delle esportazioni, che
registreranno una ripresa (+3,7%). Il tasso di disoccupazione è stimato in
aumento, riflettendo l’incremento delle persone in cerca di lavoro, e toccherà
nel 2013 l’8,3%.
Analisi Settoriale -
Nel 2012 il numero di imprese attive ha registrato una flessione del
-1,2%, pari a oltre 5.600 unità, attestandosi a poco più di 450mila. Flessione
più marcata nelle costruzioni (-3,5%) e manifatturiero (-2,8%), segnale di un
processo di deindustrializzazione che, in dieci anni, ha visto perdere al
settore oltre 13mila unità. La dinamica positiva migliore la fanno registrare
le public utilities (+15,9%), trainate dal segmento delle energie rinnovabili.
Anche i servizi hanno registrato andamento positivo, ad eccezione di trasporti
(-1,7%) e commercio (-0,9%). Calano del -1,9% le imprese artigiane attive
(138.484), pari a oltre 2.700 unità in meno. Il mercato del lavoro ha chiuso il
2012 con un saldo occupazionale negativo di oltre 15mila posti, in forte
diminuzione rispetto al 2011 (-8.700 unità): perdite più ingenti nelle
assunzioni delle costruzioni (-20,1%) e industria (-17,5%), dinamica positiva
solo per l’agricoltura (+5%). Le ore di Cig autorizzate sono aumentate da 87 a
103 milioni, accompagnate dall’aumento del numero di crisi aziendali (da 1.063
a 1.502). In crescita la produzione agricola (+0,5%) con 5,3 miliardi di euro
di fatturato. Negativo il 2012 dell’industria manifatturiera: sulla base
dell’indagine Venetocongiuntura, la produzione industriale ha registrato una
flessione media annua del -4,3%, evidenziando le maggiori difficoltà tra aprile
e giugno (-5,3%). A soffrire di più le microimprese (-7,7%). Il mercato delle
costruzioni, tra 2008 e 2012, ha evidenziato la più grave crisi del settore:
persi quasi 2,3 miliardi d’investimenti con una diminuzione annua del -3,2% di
addetti. Crolla l’andamento delle vendite al dettaglio (-5,8%), in particolare
per i prodotti non alimentari (-6,8%). Nel 2012 è proseguita la contrazione
dell’attività di prestito del sistema bancario, ridottasi del -2%, con una
flessione del -0,7% di finanziamenti alle famiglie, del -2,5% di prestiti alle
imprese ma un incremento del +5,3% dei depositi. Continua la tendenza positiva
nel turismo: nel 2012 si è registrato un +0,3% degli arrivi, pari a oltre 15,8
milioni di visitatori, mentre scendono del -1,7% le presenze, pari a 62,4
milioni, comunque seconde solo al record del 2011. Le entrate turistiche
generate dagli stranieri sono cresciute del +5,4%, oltrepassando per la prima
volta la soglia dei 5 miliardi di euro, col Veneto secondo solo a Lazio e
Lombardia. La caduta della produzione industriale ha avuto ripercussioni anche
sul traffico cargo negli aeroporti: nel 2012 gli scali veneti hanno accusato un
calo del -4,6% delle tonnellate merci trasportate. Il traffico nel porto di
Venezia ha chiuso il 2012 con un calo del -3,6% nel tonnellaggio complessivo.
Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto -
«Sull’andamento economico del 2013 rimangono ancora ombre, la
recessione si attenua ma non si arresta e l’economia del Veneto dovrebbe
mantenere una debole crescita, tutt’altro che stimolante. Gli ostacoli sono
molteplici ed è sempre più difficile gettare le basi per una completa ripresa.
Le imprese devono puntare sulla qualità della produzione e su nuovi mercati
esteri, ma anche farsi forza aggregandosi al fine di operare il trasferimento
di conoscenza e innovazione. In questo contesto il sistema camerale si conferma
un importante interlocutore, in grado di affiancare le imprese nel dialogo con
la Pubblica amministrazione per incrementare la crescita e uscire dall´impasse
dello stallo economico».
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