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Notiziario Marketpress di
Martedì 26 Marzo 2013 |
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SIR TIM BERNERS-LEE E IL DIBATTITO WEB TRA SFIDE E OPPORTUNITÀ
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Trento, 26 marzo 2013 - “La sfida del web è il controllo dei dati da
parte di un’unica realtà” ha esordito Sir Tim Berners-lee durante l’evento “Una
finestra sul futuro” tenutosi il 22 marzo a Le Albere di Trento. L’evento
organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento, Trentino Network, Castello spa
e Iure spa, Trento Rise, l´Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler
si è aperto con un discorso di benvenuto del Presidente della Provincia
autonoma di Trento, Alberto Pacher: "La realizzazione de Le Albere
permette di affermare che la domanda che spesso viene posta, “bisogna fare
prima i servizi o l’infrastruttura in banda larga?”, è una domanda priva di senso.
Esperienze come questa mostrano che è possibile attuare interventi radicalmente
innovativi quando si coniuga la capacità di immaginare servizi avanzati con la
disponibilità di infrastrutture e tecnologie in grado di consentirne
l’attuazione. Anche un luogo di montagna come il nostro può partecipare
all’evoluzione del web, può essere sempre più globale”. L´evento ha visto poi
una tavola rotonda con i grandi player industriali italiani moderata dal
giornalista Alessandro Longo che ha aperto il dialogo alle possibili soluzioni
tecnologiche alle prossime sfide.
“Abbiamo bisogno di collegamenti potenti per risolvere i grandi
problemi del mondo – ha spiegato Sir Tim Berners-lee – dal surriscaldamento
globale ai problemi politici, dovremmo condividere conoscenze ed esperienze e
questo richiederà una sempre maggiore partecipazione globale. Il web è lo
strumento che ci aiuta a entrare in contatto con altre comunità, con altre
persone, che ci aiuta ad allargare la nostra conoscenza. Ora ovviamente una
grande sfida che pone il Web è il problema della privacy. Dalla conoscenza di
alcuni dati si possono trarre anche dei vantaggi. Per esempio se un’azienda
conosce in anticipo il mio numero di scarpe questo mi facilita l’acquisto. In
futuro anche nel web dovrà essere fatta una differenziazione tra web privato e
pubblico. Ci sono dati sensibili e dati meno sensibili.” Sul tema della smart
city (città intelligente) si sono poi confrontati i grandi player industriali
italiani. Lo sviluppo delle comunità intelligenti è una delle principali
priorità dell´Agenda Digitale Italiana. Gli obiettivi indicati dall´Europa e
ripresi nel decreto Crescita 2.0 indicano con chiarezza le trasformazioni
possibili e necessarie dei nostri centri urbani in termini di sostenibilità,
rispetto dell´ambiente, vivibilità. Le tecnologie digitali sono il principale
abilitatore di questa trasformazione. Una città intelligente è in primo luogo
una "città connessa". Una città cioè in cui in cui individui, oggetti
e cose accedono e comunicano in rete, con sistemi aperti, sicuri e rispettosi
della privacy che raccolgono, correlano e rendono disponibili i dati generati e
con aziende ed istituzioni in grado di trasformare connettività e dati in
servizi. "Telecom Italia, con i suoi piani di reti fisse e mobili di nuova
generazione – ha commentato Oscar Cicchetti, Responsabile delle Strategie di
Telecom Italia - garantirà connettività diffusa e performante. Attraverso la
diffusione del machine to machine, delle tecnologie Nfc, delle Capillary
Networks sarà poi possibile sviluppare "l´Internet delle e con le
cose". Per sviluppare progetti concreti di Comunità intelligenti la
connettività non basta. Occorre innescare cicli virtuosi di sviluppo e adozione
e per questo motivo Telecom sta lavorando con Pubbliche Amministrazioni, Centri
di ricerca, Aziende innovative, Università. Il centro Eit di Trento su Open
Data e il Centro di Venezia sulla Cultural Heritage sono due esempi di questo
modo di operare".
La crescente urbanizzazione della popolazione mondiale, poi, pone sfide
pressanti alle amministrazioni come sovrappopolamento, inquinamento, scarsità
di risorse e di denaro e infrastrutture inadeguate che si oppongono alla
necessità di garantire alle comunità una crescita costante. Per rispondere a
queste sfide Cisco ha pensato a Smart+connected Community, una visione
strategica che prevede di utilizzare le potenzialità della rete intelligente
per connettere, nel contesto di una singola soluzione pervasiva, persone,
servizi, beni e informazioni. Ciò significa utilizzare la rete come piattaforma
che possa trasformare le comunità reali in comunità connesse; significa inoltre
pensare in modo nuovo la progettazione, la costruzione, la gestione, il
rinnovamento delle comunità nell’ottica di una piena sostenibilità sociale, economica
e ambientale. “Le fondamenta delle città del futuro – ha affermato Fabio
Florio, Head of Business Development Italia Smart+connected Communities Cisco-
saranno date dalla rete e dalle informazioni che su di essa transitano,
permettendo di offrire servizi vitali: trasporti, sicurezza, divertimento,
istruzione, sanità. In una città come questa, tutto potrà essere connesso,
intelligente ed ecologico. I cittadini e le aziende potranno collaborare,
essere produttivi, godere dei vantaggi della crescita economica senza
compromettere l’ambiente. Una comunità del genere potrà essere gestita in modo
efficiente, coordinato e sicuro. La rete diventerà realmente la “quarta
utility”, accanto alla luce, l’acqua, il gas, essenziale per la vita delle
persone”. Nella stessa direzione Clara Pelaez – Vice Presidente Strategia e
Marketing di Ericsson Regione Mediterranea -spiega che Ericsson è attivamente
impegnata nella realizzazione della ´Società Connessa´ , per migliorare la
qualità della vita delle persone e l’efficienza nelle imprese pubbliche e
private attraverso servizi e soluzioni innovative basate sull’Ict: “Le
opportunità offerte dalle nuove tecnologie e la capacità di innovazione
costituiscono infatti elementi chiave per trainare lo sviluppo socio-economico
delle città all´avanguardia come Trento. Affinché questo sia attuabile, occorre
che la tecnologia si integri con lo “spirito collettivo” della società per
soddisfare le specifiche esigenze degli individui, dei cittadini e delle
imprese in modo sostenibile. La città diventa così una "smart city”, in
cui vengono affrontate al meglio sfide relative all´istruzione, alla sanità, al
trasporto, al risparmio energetico, alla pubblica sicurezza, assicurando
sviluppo sostenibile e benessere”. Propone un percorso fatto di piccoli passi e
di progetti concreti Gianni Camisa, Ad di Dedagroup Ict Network, perché
realizzare progetti Smart è un obiettivo possibile già a portata di mano di
città e imprese, grazie alle soluzioni offerte dal mercato. Ma per farlo è
fondamentale: "una visione integrata di tutti gli aspetti tecnologici,
economici e sociali in gioco, che ponga al centro l´informazione come strumento
di miglioramento dei processi, usando in modo intelligente quindi integrato i
miliardi di dati di cui le amministrazioni dispongono. La condivisione,
l´elaborazione, l´integrazione e la fruizione dei dati si trasformano così in
servizi a valore aggiunto per i cittadini e per le imprese, oltre che per la
stessa Pubblica Amministrazione".
La centralità della persona e dei suoi bisogni è invece il vero
elemento innovativo delle Smart Communities secondo Dario Avallone Direttore
Ricerca e Sviluppo del gruppo Engineering: “La realizzazione delle App per la
Val di Fiemme, centrata appunto sui bisogni del turista, ha rappresentato per
noi un’importante sfida tecnologica e d’immagine. Fondamentale per le strategie
di ricerca ed innovazione del gruppo Engineering è la partecipazione con il
nostro laboratorio Estro al sistema dell’eccellenza tecnologica trentina”. Oggi
dunque sembra affiorare il concetto di umanesimo del Web. Il web deve
recuperare i concetti cari alle prime repubbliche italiane: “C’è bisogno di una
cittadinanza intelligente – ha proseguito Luca De Biase, presidente della
fondazione >ahref – nel senso di una convivenza consapevole del proprio bene
comune che è la città. In Trentino questo ha iniziato a realizzarsi: tutte le
istituzioni di ricerca, banche e imprese si sono messe insieme per raccontare
da cittadini la prospettiva che stanno costruendo attraverso un’iniziativa che
si chiama roadmap, nella quale la fondazione <ahref è l’abilitatore”.
Infine, in ambito di mobilità sostenibile merita sicuramente attenzione
lo studio di Finmenccanica sulla smart mobility (muoversi meglio per vivere
meglio): “ Noi crediamo - ha riportato Lorenzo Fiori, Direttore Tecnico
Finmeccanica - che la smart city deve essere un ambiente urbano abilitante in
cui sia facile agire e raggiungere i propri obiettivi quotidiani. Ed è a
partire da queste riflessioni che stiamo organizzando i nostri progetti”.
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