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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 27 Marzo 2013 |
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MECCANICA: 7 PRIORITÀ PER IL NUOVO GOVERNO BONOMI: L’EXPORT NON BASTA PIÙ. IMPERATIVO RISOLLEVARE L’ITALIA. FAVORIRE INVESTIMENTI DELLE AZIENDE E CONSUMI DELLE FAMIGLIE PER USCIRE DALLA CRISI
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Milano, 27
marzo 2013 - Il comparto
della meccanica, rappresentato da Anima, ha chiuso il 2012 con un valore della
produzione di 41,4 miliardi di euro, in leggero calo rispetto all’anno
precedente, e le esportazioni, pari a oltre 23 miliardi di euro,
corrispondono al 56% del fatturato complessivo. L’export ha assunto negli ultimi
4 anni un’importanza sempre maggiore passando da 20,5 a oltre 23 miliardi di
euro con un incremento del 12% nel periodo
considerato.
“Se fino a
ieri le nostre aziende riuscivano a fronteggiare la crisi grazie all’export,
oggi la crisi del mercato interno sta assumendo dimensioni tali che non è più
sufficiente neanche aggrapparsi alle esportazioni per mantenere i livelli di
fatturato, ammesso poi di ottenere un risultato economico positivo o, come
minimo, mantenere i conti in pareggio, e non sempre succede. – afferma
Sandro Bonomi, Presidente Anima, Federazione delle Associazioni Nazionali della
Meccanica Varia e Affine di Confindustria – Per questo ritengo sia
fondamentale indirizzare al nuovo Governo che verrà, qualunque esso sia, un
documento, derivato anche dalla condivisione del recente documento programmatico
presentato da Confindustria, che abbiamo chiamato: Anima per l’Italia. Un
percorso per lo sviluppo che meritiamo”.
1)
Aumentare Le Esportazioni per raggiungere nel medio periodo un incremento
annuo dell’export pari al 9%.
1.1
Raddoppiare le risorse dell’Ice destinate alla promozione, rafforzare gli
strumenti finanziari (250 milioni aggiuntivi a Simest) e facilitarne l’accesso,
centralizzare e razionalizzare i fondi pubblici per l’internazionalizzazione.
Oggi ci sono sprechi e doppioni tra più enti
1.2 Cogliere
tutte le opportunità di Expo 2015 per promuovere le produzioni e le tecnologie
italiane nel mondo
2) Per
Crescere in modo concreto, stabile e duraturo abbiamo bisogno di
investimenti per la modernizzazione dell’attuale parco macchine da produzione.
Ad esempio
2.1
Riproponendo su larga scala l’utilizzo della Legge Sabatini, come da più parti
ormai indicato
2.2 “Targando”
le tecnologie industriali per assicurare l’introduzione di macchinari che
rispondano ai requisiti minimi di efficienza e di sicurezza previsti dalle
Direttive Ue
3) Per
L’efficienza Energetica E Lo Sviluppo Delle Rinnovabili Termiche. La Sen,
Strategia Energetica Nazionale, presentata dai Ministri Passera e Clini è un
utile strumento di riflessione che manca però di decreti attuativi che la
rendano effettiva.
3.1
L´efficienza energetica e l´utilizzo delle Rinnovabili termiche deve essere una
delle priorità per far ripartire la crescita del Paese
3.2 Una vera
Strategia Energetica Nazionale sviluppata con al centro la stabilizzazione
dell’incentivo del 55% per l´acquisto di tecnologie che utilizzano fonti
rinnovabili
3.3 L´avvio
del Conto Energia Termico con la possibilità di cumulare gli incentivi per gli
utilizzatori di tecnologie che uniscano la sommatoria di Rinnovabili ed
Efficienza Energetica
Queste
iniziative possono portare, in breve tempo, a un significativo aumento
dell´occupazione, una diminuzione della dipendenza energetica del Paese
dall´estero, una diminuzione dei costi nelle bollette degli italiani di
almeno 300 € l´anno a famiglia e rafforzare la ricerca e l’innovazione
tecnologica delle aziende italiane.
4)
Stimolare La Collaborazione Nelle Filiere Italiane, tra le grandi imprese
appaltatrici che lavorano all’estero e le imprese fornitrici meccaniche
italiane, così da affidare alle stesse la promozione delle produzioni made in
Italy all’estero e incentivare l’innovazione tecnologica e l’occupazione in
Italia. Ad esempio attraverso l’introduzione di un provvedimento analogo a
quello previsto per le reti di impresa, che favorisca la cooperazione tra
imprese appaltatrici internazionali e fornitori italiani
5)
Investire Sul Controllo Del Mercato, per impedire che vengano
commercializzati prodotti industriali che solo apparentemente sono conformi alle
norme. Questo impegno, preso di concerto con l’Unione Europea, ha finalità ed
effetti simili a quelli della ricerca dell’evasione fiscale.
Chi produce o
importa manufatti industriali non conformi turba il mercato, mette a rischio i
lavoratori, incrina la fiducia sulla qualità delle produzioni nazionali. Come il
recente caso delle pentole radioattive al Cobalto 60 importate
dall’India |
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