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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Marzo 2013
 
   
  BAYER INIZIA LO STUDIO SU RIVAROXABAN NEI PAZIENTI CON FIBRILLAZIONE ATRIALE NON DI ORIGINE VALVOLARE SOTTOPOSTI A INTERVENTO CORONARICO PERCUTANEO CON POSIZIONAMENTO DI STENT

 
   
  Berlino, Germania, 27 marzo 2013 – Bayer Healthcare ha annunciato l´ 8 marzo l’inizio dello studio Pioneer Af-pci, uno studio clinico di Fase Iiib del suo anticoagulante orale rivaroxaban, per studiare come trattare al meglio i pazienti con fibrillazione atriale (Fa) non di origine valvolare sottoposti a intervento coronarico percutaneo (Pci) con posizionamento di stent. Lo studio Pioneer Af-pci arruolerà circa 2.100 pazienti di tutto il mondo. La sperimentazione valuterà la tollerabilità di due strategie di trattamento con rivaroxaban e una strategia di trattamento con dose corretta di un antagonista della vitamina K. I pazienti saranno trattati per 12 mesi. “Sono disponibili dati limitati sul modo migliore di trattare quei pazienti con fibrillazione atriale che richiedono una terapia anticoagulante per la prevenzione dell’ictus e che hanno inoltre un impianto di stent coronarico che richiede una duplice terapia antiaggregante piastrinica,” ha affermato C. Michael Gibson, presidente del Gruppo di Studio Perfuse, della Scuola di Medicina di Harvard e Sperimentatore Principale dello studio Pioneer Af-pci. “Questo studio aiuterà a rispondere ad una domanda clinicamente importante e a fornire ai medici le informazioni necessarie per prendere decisioni sul trattamento per questa popolazione di pazienti ad alto rischio.” “Abbiamo recepito l’entusiasmo dei medici quando rivaroxaban è stato approvato per l’impiego nei pazienti con fibrillazione atriale non di origine valvolare e abbiamo anche ascoltato le loro domande su cosa fare nei pazienti con fattori di rischio sovrapposti,” ha affermato Kemal Malik, componente del Comitato Esecutivo di Bayer Healthcare e Capo dello Sviluppo Globale. “Lo studio Pioneer Af-pci è parte del nostro impegno continuo per migliorare gli esiti dei pazienti in una vasta gamma di patologie tromboemboliche venose e arteriose.” La sperimentazione Pioneer Af-pci è parte del programma globale di sviluppo clinico di rivaroxaban, che, una volta completato, coinvolgerà più di 100.000 pazienti in tutto il mondo. Informazioni sullo studio Pioneer Af-pci Lo studio Pioneer Af-pci (uno studio multicentrico, randomizzato in aperto e controllato, che studia due strategie di trattamento con rivaroxaban e una strategia di trattamento con una dose corretta di un antagonista orale della vitamina K nei pazienti con fibrillazione atriale sottoposti ad intervento coronarico percutaneo) includerà circa 2.100 pazienti di tutto il mondo. Nello studio saranno arruolati pazienti con Fa documentata dopo Pci. L’endpoint primario è il composito di sanguinamento Timi maggiore, sanguinamento minore e sanguinamento che richieda l’attenzione medica (noti complessivamente come sanguinamento clinicamente significativo). Nello studio, i pazienti saranno randomizzati in tre bracci: • 15 mg di rivaroxaban una volta al giorno e un inibitore del P2y12 (come 75 mg/die di clopidogrel) • 2,5 mg di rivaroxaban due volte al giorno e un inibitore del P2y12 (come 75 mg/die di clopidogrel) e 75-100 mg/die di Asa • Una dose corretta di Avk e un inibitore del P2y12 (come 75 mg/die di clopidogrel) e 75-100 mg/die di Asa. Informazioni sul tromboembolismo venoso e arterioso (Tva) La trombosi è la formazione di un coagulo ematico all’interno di un vaso sanguigno, che ostruisce una vena (trombosi venosa) o un’arteria (trombosi arteriosa). Il tromboembolismo venoso e arterioso si verifica quando un coagulo, o una parte di esso, si stacca e si sposta all’interno del torrente ematico fino ad ostruire un vaso più piccolo. La conseguenza può essere un danno a organi vitali, poiché il tessuto a valle dell’ostruzione non riceve più nutrienti e ossigeno. Il tromboembolismo venoso e arterioso è responsabile di numerose condizioni patologiche gravi e potenzialmente fatali: • Il tromboembolismo venoso (Tev) si verifica quando una parte di un coagulo formatosi in una vena profonda, ad esempio in una gamba (noto come trombosi venosa profonda o Tvp) viene trasportato al polmone, attraverso il cuore, impedendo così la captazione di ossigeno. Questo fenomeno è noto come embolismo polmonare (Ep), evento che può essere rapidamente fatale • Il tromboembolismo arterioso si verifica quando il flusso di sangue ossigenato dal cuore verso un’altra parte dell’organismo (attraverso un’arteria) viene interrotto da un coagulo ematico. Se ciò avviene in un vaso che porta sangue al cervello può provocare un ictus, evento che può essere gravemente disabilitante o fatale. Se ciò avviene in un’arteria coronaria, può portare a sindrome coronarica acuta (Sca), una complicazione della cardiopatia coronarica che comprende condizioni patologiche come infarto miocardico (attacco cardiaco) e angina instabile. Il tromboembolismo venoso e arterioso è responsabile di una significativa morbilità e mortalità e richiede un trattamento attivo o preventivo per evitare esiti potenzialmente gravi o fatali per i pazienti. Per saperne di più sul tromboembolismo venoso e arterioso visitate il sito www.Vatspace.com  
   
 

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