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Notiziario Marketpress di
Giovedì 01 Marzo 2007 |
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MOSTRA RADIO FM, FORMIGONI: STRUMENTO DI LIBERTA´
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Milano, 1 marzo 2007 - Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano ospita per un mese (1 marzo - 1 aprile) una mostra dedicata a celebrare i 30 anni dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha decretato la libertà di emissione radiofonica privata in Italia. La storia della Radio Fm viene ripercorsa attraverso fotografie, suoni, immagini, filmati, materiali storici e strumentazioni. L´esposizione ("Radio Fm 1976-2006 - Trent´anni di libertà. D´antenna") è stata inaugurata ieri con una cerimonia cui hanno partecipato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello, insieme, tra gli altri, al presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom), Maria Luisa Sangiorgio, e al direttore generale del Museo, Fiorenzo Galli. "La radio - ha detto Formigoni - è stata ed è un grande spazio di libertà, di partecipazione, in cui la ´parola parlata´ diventa un tramite vitale tra le persone". Cinque le parole chiave indicate da Formigoni per descrivere la storia delle emittenti lombarde ma non solo. Innanzitutto la libertà di espressione: "La prima Regione italiana a intuire le potenzialità della libertà delle radio fu proprio la Lombardia" ha affermato Formigoni, sottolineando che nel 1976 le radio libere erano 54, di cui ben 18 a Milano e ancora oggi la Lombardia è la Regione dove si concentra il maggior numero di emittenti. Pluralità di informazione: "Compito fondamentale delle emittenti - ha detto ancora il presidente - è quello di informare. Non esiste radio che non abbia uno spazio di news, capace di mettere l´ascoltatore in collegamento diretto con il tempo e con il luogo in cui si svolge un determinato evento". Partecipazione: "La radio - ha aggiunto Formigoni - non è in grado solo di trasmettere ma anche di ricevere, non è in grado solo di far sentire qualcosa all´ascoltatore, ma anche di farlo parlare e di metterlo in relazione con altri". Imprenditorialità: "Grazie alle radio private e, in particolare a quelle lombarde - ha proseguito Formigoni - la radio ha sviluppato nuove professionalità e nuovi format, facendo crescere il nostro tessuto economico e sociale". Infine la modernità, legata soprattutto allo sviluppo tecnologico che ha permesso alla radio di andare in rete "amplificando all´infinito le sue possibilità di ascolto e varcando nuovi confini geografici, sociali e culturali". Formigoni ha infine rivolto un appello agli operatori, che "sono chiamati a cogliere le nuove responsabilità implicate da una così ampia diffusione e presa sui cittadini". Qualità dell´intrattenimento, informazione ampia e obiettiva e attenzione al rapporto con le istituzioni i punti indicati dal presidente. "Si tratta - ha poi aggiunto l´assessore Zanello - di una rassegna culturale di particolare pregio, che offre l´opportunità di cogliere la storia più recente dell´emissione radiofonica nel nostro Paese. Una significativa galleria cronologica quindi in grado di farci conoscere e apprezzare, avvenimenti, personaggi e mode del momento che hanno certamente contribuito alla formazione delle più giovani generazioni". "Nella radio - ha proseguito Zanello - la musica è protagonista assoluta, sintomo di crescita culturale, insieme alla parola: laddove l´immagine si ferma, infatti, la parola va avanti e ha una capacità di comunicazione decisamente superiore". . |
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