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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 27 Marzo 2013 |
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LA RIVISTA TRIMESTRALE SULL´OCCUPAZIONE E LA SITUAZIONE SOCIALE NELL´UE ESAMINA L´AGGRAVAMENTO DELLA CRISI SOCIALE
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Bruxelles, 27 Marzo 2013 - La situazione occupazionale e sociale
nell´Ue è rimasta critica nel quarto trimestre del 2012: l´occupazione è diminuita un po´
ovunque e la disoccupazione è ulteriormente aumentata mentre la situazione
finanziaria delle famiglie permane grave, secondo quanto evidenzia l´ultimo
esame trimestrale sull´occupazione e la situazione sociale nell´Ue della
Commissione europea. Sono sempre più evidenti in alcuni Stati membri gli
effetti negativi dei tagli subiti dai bilanci pubblici e degli aumenti delle
imposte sull´occupazione e sul tenore di vita. La rivista sottolinea inoltre
che l´immigrazione netta dall´esterno dell´Ue è rallentata e che la crisi ha avuto
effetti nocivi sulla fertilità.
László Andor, commissario europeo per l´Occupazione, gli Affari sociali
e l´Inclusione, ha commentato: "La crisi sociale in Europa continua a
peggiorare e in diversi Stati membri non vi sono segnali tangibili di miglioramento.
Le fasce più povere della popolazione sono state molto spesso quelle più
colpite. I governi devono investire per ritrovare la strada di una crescita
inclusiva e per dare alle persone la possibilità reale di vivere in modo
dignitoso – il recente pacchetto della Commissione sugli investimenti sociali
ha individuato i possibili percorsi. Ma abbiamo bisogno soprattutto di maggiore
solidarietà: all´interno dei singoli paesi, ma anche tra di loro. Potremo
superare la crisi solo unendo i nostri sforzi."
La disoccupazione è ancora aumentata nel gennaio 2013, raggiungendo i
26,2 milioni nell´Ue (19 milioni nell´area euro), vale a dire il 10,8% della
popolazione economicamente attiva (11,9% nell´area euro). La differenza nel
tasso di disoccupazione tra i paesi meridionali/periferici e il nord dell´area
euro ha raggiunto i dieci punti percentuali nel 2012, situazione che è senza
precedenti. Nell´ue il Pil è diminuito dello 0,5% nel quarto trimestre del
2012, la più grave contrazione dai primi mesi del 2009. L´occupazione generale
nell´Ue è diminuita dello 0,4% nel 2012, e si sono rilevati sviluppi positivi
solo in rapporto al lavoro a tempo parziale. Solamente nel quarto trimestre del
2012 l´occupazione è diminuita dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.
La spesa complessiva della protezione sociale è diminuita più
rapidamente che non durante le precedenti crisi economiche -
L´inasprimento delle politiche di bilancio ha colpito l´occupazione sia
direttamente, riducendo l´occupazione nel settore pubblico, sia indirettamente,
per la diminuzione della domanda macroeconomica aggregata. I cambi apportati ai
sistemi fiscali e previdenziali e i tagli degli stipendi nel settore pubblico
hanno generato riduzioni significative del livello di reddito disponibile delle
famiglie, sottoponendo ad una forte pressione il livello di vita delle famiglie
a basso reddito. I tagli della spesa e gli aumenti delle imposte hanno colpito
in modo diverso i gruppi ad alto e a basso reddito. L´analisi mostra che
un´attenta considerazione delle riforme di bilancio è necessaria per evitare
che le fasce più povere della popolazione siano colpite in modo sproporzionato,
come è avvenuto in alcuni paesi (ad esempio, in Estonia e in Lituania). La
quota di popolazione europea che si dichiara in situazione di crisi finanziaria
grave rimane molto al di sopra dei livelli osservati in qualunque periodo del
decennio precedente – circa una ogni quattro famiglie a basso reddito.
La spesa per la protezione sociale ha svolto un ruolo decisivo nel
compensare le perdite di reddito delle famiglie nella prima fase della crisi ed
ha contribuito a stabilizzare l´economia. Dalla metà del 2010 il suo impatto è
calato e nel 2012 era trascurabile, anche nei paesi in cui la disoccupazione
continuava ad aumentare. La riduzione della spesa sociale è stata molto più
forte che non durante le recessioni del passato, in parte a causa delle
eccezionali necessità di consolidamento fiscale nel contesto della crisi
dell´euro. Tale situazione ha neutralizzato la funzione di stabilizzazione
economica dei sistemi di protezione sociale in molti Stati membri e può aver
contribuito ad aggravare la recessione, almeno nel breve termine.
Nel marzo 2013 il Consiglio europeo ha confermato che combattere la
disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi rimane una delle
fondamentali priorità dell´Ue e delle politiche nazionali. Nel febbraio 2013 la
Commissione ha messo a punto un Pacchetto di investimenti sociali il cui scopo
è orientare gli Stati membri nell´individuare politiche sociali più efficienti
ed efficaci in risposta alle notevoli sfide che essi devono affrontare (si veda
Ip/13/125, Memo/13/117, Memo/13/118 e Speech/13/141). Il Pacchetto ha
sottolineato il fatto che l´investimento pubblico nell´assistenza ai minori,
nell´istruzione o nel sostegno ad un invecchiamento attivo e in buona salute
deve essere mantenuto o addirittura incrementato anche quando vengono adottate
politiche nazionali di bilancio rigorose, poiché senza tale investimento molte
persone non sono in grado di partecipare alla vita sociale o di sviluppare il
loro potenziale economico.
La disoccupazione e l´inattività giovanili sono ai livelli più alti di
sempre -
La disoccupazione giovanile non ha solo raggiunto un nuovo massimo
nell´Ue (il 23,6 % dei giovani attivi era senza lavoro nel gennaio 2013), ma i
periodi di disoccupazione tra i giovani si sono fatti più lunghi. Il 7,1 % dei
giovani attivi è rimasto senza lavoro per più di un anno nel terzo trimestre
del 2012, rispetto al 6,3% dell´anno precedente. Questa tendenza presenta il
grave rischio di rendere i giovani sempre più separati dal mercato del lavoro e
dalla società nel suo insieme. Il numero crescente di giovani di età inferiore
a 25 anni che sono disoccupati e che non partecipano ad alcun ciclo di
istruzione e formazione (Neet), che attualmente si avvicina agli 8 milioni, è a
sua volta causa di gravi preoccupazioni.
Per contribuire a lottare contro i livelli di disoccupazione giovanile
inaccettabilmente elevati, il 5 dicembre 2012 la Commissione ha presentato un
Pacchetto per l´occupazione giovanile (si veda Ip/12/1311, Memo/12/938 e
Speech/12/910). Tale pacchetto comprende una proposta di raccomandazione per
introdurre in ciascuno Stato membro una Garanzia giovani al fine di assicurare
che tutti i giovani fino ai 25 anni di età ricevano un´offerta qualitativamente
buona di occupazione, la possibilità di proseguire gli studi, un apprendistato
o un tirocinio entro quattro mesi dall´uscita dal sistema di insegnamento
formale o dall´inizio della disoccupazione. Il Consiglio dei ministri ha
raggiunto un accordo politico su questa raccomandazione il 28 febbraio 2013 (si
veda Memo/13/152). La Commissione ha inoltre di recente proposto norme
operative per attuare rapidamente l´iniziativa per l´occupazione giovanile al
fine di combattere la disoccupazione giovanile (si veda Ip/13/217). Tale
iniziativa è stata proposta dal Consiglio europeo del 7-8 febbraio 2013 e ad
essa è stato attribuito un bilancio di 6 miliardi di euro per il periodo
2014-2020.
La crisi colpisce la fertilità -
La rivista trimestrale analizza inoltre gli effetti nocivi della crisi
sulla fertilità. A partire dal 2009 la fertilità ha arrestato il suo recupero e
si è stabilizzata poco al di sotto di 1,6 figli per donna nell´Ue-27. L´età
media delle donne al momento del parto ha continuato ad aumentare ed ha
raggiunto la soglia dei trent´anni. D´altro lato, la speranza di vita ha
continuato a sua volta ad aumentare ed ha raggiunto i 77,4 anni per gli uomini
e gli 83,1 anni per le donne. L´immigrazione dall´esterno dell´Ue è diminuita
dal suo picco del 2007, ma anche nel 2011 si è avuto nell´Ue-27 un aumento
netto di mezzo milione, vale a dire un immigrante dall´esterno dell´Ue per
mille abitanti dell´Ue. Le acquisizioni di cittadinanza aumentano e sono pari a
circa un milione. Rimangono evidentemente gravi le sfide di lungo periodo per i
mercati del lavoro dell´Ue di fronte ad una forza lavoro che tende a diminuire
e ad invecchiare.
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