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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 27 Marzo 2013 |
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FRAGOLA ITALIANA: QUALITA’ E INNOVAZIONE GUIDANO LA RIPRESA DAL 2000 AD OGGI I CONSUMI CRESCONO DEL 31%
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Ferrara -
La fragola italiana, dopo alcuni anni di difficoltà, è in ripresa grazie ad una spinta innovativa che
parte dal miglioramento varietale e dalla messa a punto di tecniche produttive
che consentono un calendario di produzione molto ampio, sfruttando al meglio le
straordinarie caratteristiche del territorio italiano con le variazioni
climatiche, dal Nord al Sud, ideali per la diversificazione della produzione .
Nel panorama complessivo dell’ortofrutta italiana in cui si registrano
costanti e a volte drammatici cali di consumi, la fragola è in crescita
costante.
Un elemento determinante per il successo è senza dubbio da ricercare
nel miglioramento generalizzato delle caratteristiche qualitative dei frutti.
Gli standard organolettici gustativi delle nuove fragole selezionate
negli ultimi anni sono molto elevati riscuotendo
ampia approvazione da parte dei consumatori italiani ed europei.
In base alle rilevazioni condotte da Gfk Italia, le fragole
rappresentano circa il 2% degli acquisti di frutta, in termini di volumi, ed il
4% in termini di spesa. Percentuali che triplicano se restringiamo i tempi del
paragone al periodo più propriamente tipico del prodotto.
Dai primi anni duemila le fragole hanno vissuto una costante crescita
nei volumi acquistati, in pochi anni, dal 2000 al 2004 l’incremento è stato del
21%; nel 2005 la profonda crisi del
settore ortofrutticolo ha inciso per un -8% sugli ottimi risultati conseguiti
(2005 su 2004) scendendo a 67 mila tonnellate. Già dal 2006 i consumi hanno
ripreso un cammino in crescita, raggiungendo nel 2012 le 80 mila tonnellate
(+19% sul 2005), oltre il 10% in più in 10 anni e +1,5% sul 2011. A
sottolineare l’ottimo trend delle fragole ci pensa il confronto con il 2000, ad
oggi infatti i volumi acquistati sono superiori del 31%.
La stagionalità del consumo di fragole mette in evidenza un
allungamento del calendario di commercializzazione e anche se dai dati Gfk non
è possibile stabilire l’origine del prodotto, senza dubbio accanto ad esempio
alle produzioni estere più precoci un certo ruolo è giocato anche dalle
produzioni nazionali sempre più orientate verso tecniche culturali atte ad
ottenere produzioni sempre più scalari.
Sul fronte produttivo nel 2013 le superfici dedicate a fragola in
coltura specializzata a livello nazionale sono rimaste stabili. Con quasi 3.700
ettari, non si registrano infatti variazioni significative rispetto all’anno
precedente.
L’83% della superficie riguarda impianti in coltura protetta e solo il
rimanente 17% in pieno campo.
Nelle regioni meridionali le stime indicano una contrazione della fragolicoltura
in Basilicata che con 540 ettari, segna un -9% rispetto allo scorso anno,
mentre la riduzione della Calabria è del -5%.
Si conferma invece il buon andamento in Campania, la principale regione
produttrice, che registra un +4% rispetto al 2012. Lieve aumento della
coltivazione in Sicilia, +1% rispetto all’anno scorso.
Nell’ambito delle aree più a Nord del paese, si conferma l’importanza
della fragolicoltura veneta, veronese in particolare, che in termini di
consistenza non si discosta dai dati del 2012.
In crescita le superfici a fragola nella provincia di Bolzano (+5% sul
2012), mentre sembrano in deciso calo nella provincia di Trento, -11% rispetto
all’anno scorso.
L’emilia Romagna registra ancora un calo della coltivazione in coltura
specializzata, posizionandosi sul livello minimo di circa 250 ettari.
Il Piemonte, infine, conferma quanto già registrato anche l’anno
precedente.
Sul fronte varietale il Cso realizza annualmente una ripartizione delle
superfici in base alle varietà coltivate rilevando dati forniti dalle vendite
di piantine dei vivaisti e i risultati evidenziano un panorama varietale
suddiviso per regione in cui si evidenzia in Emilia Romagna la predominanza delle varietà Alba, Cley e
Roxana. In Campania domina la varietà Sabrina, in Basilicata è ancora Candonga
la varietà dominante, in Calabria si concentra una forte produzione di Camarosa
e in Piemonte prevale la varietà Alba.
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