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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Giugno 2006
 
   
  PREMIO INTERNAZIONALE ALLA LIBERTÀ: I PREMIATI DELLA IV EDIZIONE

 
   
  Per la Sezione Cultura del Premio Internazionale alla Libertà il riconoscimento è andato a Nicola Matteucci, laureato in Giurisprudenza e in Filosofia, professore di Storia delle Dottrine Politiche e poi di Filosofia Morale, che nel 1951 è stato tra i fondatori dell’Associazione di Cultura “Il Mulino” ed ha ricevuto la Medaglia d’oro come benemerito della cultura. Oltre ad aver diretto la rivista “Il Mulino”, collabora ad importanti quotidiani. Membro di numerose istituzioni scientifiche e culturali, Matteucci è Presidente onorario, del Comitato Scientifico di Società Libera. I suoi testi, tra cui, Organizzazione del potere e libertà, del 1976, Il liberalismo in un mondo in trasformazione, del 1972, hanno aperto orizzonti e lasciato una traccia duratura nella cultura politica italiana e fanno di Matteucci uno dei principali esponenti della tradizione liberale, una delle più autorevoli ed ascoltate voci del dibattito culturale. Per la Sezione Economia il riconoscimento è andato a Romano Volta, ingegnere, che si è dedicato alla ricerca di sistemi di lettura ottica dei codici a barre ed ai sensori ottico-elettronici, è stato fondatore e presidente di Datalogic e di altre aziende di prestigio, già presidente dell’Associazione Industriali di Bologna ed è membro della giunta di Confindustria. Per la Sezione Ricerca Scientifica il premio è andato a Giacomo Rizzolatti, professore di Fisiologia umana all’Università di Parma, scopritore dei neuroni specchio, studioso delle funzioni cognitive del sistema motorio, già presidente della Società Italiana di Neuropsichiatria e della European Behaviour Society, membro dell’Académie des sciences, dell’American Academy of Arts and Sciences e del Consiglio scientifico della Fondazione Fissen. Il Premio Speciale alla Libertà è stato attribuito ad Iraj Jamshidi, nato in Iran nel 1949, sotto il regno dello Scià, nel 1973, viene condannato a morte. Rimane in prigione fino al 1978 quando, a seguito delle pressioni di organizzazioni internazionali, viene scarcerato. Nel periodo che precede la rivoluzione islamica in Iran fonda 2 riviste e pubblica la prima intervista di un giornalista iraniano all’Imam Khomeini. Qualche mese dopo la rivoluzione è costretto ad interrompere la sua attività di giornalista. Successivamente fonda tre quotidiani finanziari: Abrar, Akhbar e Asia che raggiunge la tiratura più alta per un quotidiano economico nell’area del Medio Oriente, diffuso anche in Dubai ed Afghanistan. Arrestato nel 2003, con alcuni familiari, il quotidiano Asia viene chiuso. Riprende a pubblicarlo dopo 13 mesi di detenzione ma la pubblicazione viene interrotta per altre 5 volte: l’ultima nel gennaio 2006. .  
   
 

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