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Notiziario Marketpress di
Lunedì 08 Aprile 2013 |
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DAL LAVORO PENITENZIARIO UN’OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE VENETE
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Venezia,
8 aprile 2013 – Amministrazione penitenziaria e
mondo dell’impresa fianco a fianco per valorizzare le opportunità offerte dal
lavoro penitenziario. Il Provveditorato
Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per il Veneto, Friuli Venezia
Giulia e Trentino Alto Adige e Unioncamere
Veneto hanno sottoscritto il 4 aprile – firmatari il
provveditore Pietro Buffa e il
vicepresidente Unioncamere Roberto
Furlan – un protocollo d’intesa
per l’attivazione di una rete stabile di comunicazione tra Istituti
penitenziari e Uffici di esecuzione penale esterna dell’Amministrazione
Penitenziaria e Camere di Commercio.
Il protocollo si
propone di far conoscere alle imprese della regione le problematiche
dell’ambiente penitenziario in materia di lavoro; promuovere attività di
orientamento e formazione sulla creazione d’impresa a favore delle persone
ristrette negli istituti penitenziari e in esecuzione penale esterna; sviluppare
azioni comuni per favorire la ricerca di risorse; diffondere informazioni sugli
sgravi contributivi e fiscali a norma di legge mediante iniziative
congiunte.
Le attività lavorative
interne od esterne all’Istituto penitenziario rappresentano uno dei cardini su
cui costruire programmi di reinserimento: secondo i dati del Ministero della
Giustizia, sono 389, oltre il 10% del totale, i detenuti che, in Veneto,
lavorano alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria. Un’opportunità è
rappresentata dal lavoro
cooperativo: i detenuti impiegati presso le 20 lavorazioni attivate
dalle cooperative dentro gli Istituti sono 228 (7%), a fronte di un totale di ristretti che
ammonta a 3208. Per quanto riguarda i restanti soggetti che non lavorano alle dipendenze dell’Amministrazione
Penitenziaria, ai 34
detenuti in regime di semilibertà occupati per datori di lavoro esterni si aggiungono
36 lavoranti ex art.21.
«La sottoscrizione del protocollo formalizza la
collaborazione col Provveditorato del Triveneto già avviata nel 2010, da quando
Unioncamere
Veneto partecipa ai lavori della Commissione regionale per il
lavoro penitenziario, alla quale prendono parte anche Regione Veneto e
principali Associazioni delle Cooperative regionali – sottolinea
Roberto Furlan, vicepresidente
Unioncamere
Veneto –. Le
Camere di Commercio hanno funzioni di supporto e promozione delle imprese ed è
attraverso l’impresa che transita ogni possibile sostegno alle fasce sociali
deboli. Il protocollo avvierà una serie di iniziative, a partire per esempio
dalla ricognizione delle lavorazioni presenti all’interno degli Istituti per
valorizzarle presso soggetti economici terzi. Le informazioni raccolte sul
servizio sociale godranno di adeguata visibilità tramite l’evidenza di valori e
risultati non solo economici, come già accade per altre imprese distintesi su
temi come ambiente, sicurezza e responsabilità
sociale».
«Il lavoro è uno degli elementi del trattamento penitenziario e ha un ruolo cardine nell´opera di rieducazione delle persone in esecuzione penale interna ed esterna – spiega Pietro Buffa, provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria –. Lo sviluppo di azioni di promozione e sostegno di progetti idonei alla concretizzazione di attività di recupero sociale e inserimento lavorativo è costantemente presente e ben inserito nel planning annuale dell´Amministrazione Penitenziaria. L´amministrazione Penitenziaria ha svolto, e svolge, un ruolo primario nella ricerca di opportunità per favorire sia l´organizzazione di lavorazioni all´interno delle strutture penitenziarie, sia l´inserimento dei soggetti in esecuzione penale esterna, nel tessuto lavorativo».
Il Prap Triveneto
fornirà annualmente a Unioncamere Veneto le informazioni per favorire l’interesse di soggetti
terzi a proporre investimenti all’interno degli Istituti penitenziari sia per la
gestione delle lavorazioni esistenti sia per l’avvio di nuove opportunità
occupazionali. Unioncamere Veneto coinvolgerà
le Camere di Commercio nella fornitura di notizie utili all’incremento delle commesse di prodotti delle
lavorazioni negli Istituti e sulle possibilità lavorative per detenuti e
condannati in misura alternativa. Le parti promuoveranno inoltre,
attraverso le Camere di Commercio, incontri
provinciali per far conoscere a imprese e cooperative possibilità d’investimento
e benefici contributivi e fiscali nelle realtà penitenziarie del
territorio, oltre ad organizzare regionalmente momenti pubblici in
materia di lavoro penitenziario elaborando progetti congiunti sulla creazione
d’impresa per la popolazione detenuta, anche tramite finanziamenti da
Fondazioni, Cassa Ammende o altri Enti pubblici e privati. |
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