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Notiziario Marketpress di
Lunedì 08 Aprile 2013 |
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PATTO DI STABILITÀ E DELBERE CIPE. VENDOLA RISPONDE A PALESE
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Bari, 8 aprile 2013 - “La
proposta di Palese di istituire un Tavolo Puglia per i presunti ritardi
nell’apertura dei cantieri di opere pubbliche finanziate dai fondi Cipe, suona
stonata e ridicola. Sono anni, e questo Palese lo sa bene, che denunciamo gli
effetti devastanti dei vincoli del Patto di stabilità sulla cantierizzazione
delle opere pubbliche e, conseguentemente, sul lavoro e sull’occupazione. Anzi,
in qualche caso, le nostre contestazioni le abbiamo sollevate in modo corale
con il centrodestra pugliese, e oggi che fa Palese? Rimesta nella confusione
generale sul luogo comune dei ritardi nell’avvio dei cantieri e si chiede come
mai la Puglia non riesca a far partire i finanziamenti Cipe.
Vorrei ricordare a Palese, che fa finta di non saperlo, che il vincolo
del Patto di stabilità colpisce le delibere Cipe per intero. Se la Puglia
soffre moltissimo sui programmi comunitari, per i quali la nettizzazione delle
spese arriva a poco più del 50 per cento dei fondi erogati, i fondi Cipe invece
sono interessati dai vincoli del Patto di stabilità per intero. Dunque i nuovi limiti
del 2013 non solo mettono a rischio il raggiungimento dei target di spesa
comunitaria, ma hanno l’effetto di bloccare del tutto i cantieri Cipe.
Consiglierei dunque a Palese, nella sua nuova posizione da parlamentare, di
porre la questione ai tavoli nazionali".
Ricordo inoltre a Palese che la
legge di stabilità del 2013, votata a dicembre scorso anche dalla sua parte
politica, ha equiparato, nei bilanci regionali, i limiti “di competenza” a
quelli “di cassa”. L’effetto collaterale di questa operazione sconsiderata è
quello di bloccare sine die anche l’avvio degli appalti di tutte le opere Cipe
e di introdurre un taglio lineare al bilancio approvato dal Consiglio
regionale.
Palese dunque, chiedendo un Tavolo Puglia, perde tempo oltre che
energie preziose, mentre dovrebbe interrogarsi sulle responsabilità politiche
di chi in questi ultimi dieci anni si è occupato di temi ad personam piuttosto
che negoziare (come invece dovrebbe fare un grande paese europeo e non ha fatto
l’Italia) vincoli di spesa pubblica che non avessero come unico effetto quello
di uccidere l’economia nazionale e scaraventare per strada lavoratori e
imprese. Se il Consiglio regionale riterrà di farlo, sono disponibile ad
affrontare, anche nelle prossime ore, specifici approfondimenti monotematici ai
quali potrà contribuire, spero in modo costruttivo, anche Palese. Mi sembra il
modo più corretto per compiere un approfondimento serio, senza dannose
operazioni di strumentalizzazione politica, su questa autentica tragedia
nazionale che si chiama Patto di stabilità.
A margine comunico a Palese che la Puglia è tra le prime regioni del
Mezzogiorno che sta sottoscrivendo i nuovi accordi di programma Cipe, le cui
regole sono state chiuse solamente a settembre del 2012. La settimana scorsa
abbiamo sottoscritto il primo accordo di programma con il Ministero per
interventi che riguardano l’acqua e in particolare il potenziamento e il
risanamento delle reti idriche e fognarie (75 milioni). Lunedì 8 aprile sottoscriveremo il secondo accordo
di programma per l’edilizia universitaria (per un valore di 270 milioni) e
nelle prossime settimane siamo pronti a sottoscrivere altri accordi ben
sapendo, purtroppo, che tutti questi accordi di programma corrono il rischio
serissimo di diventare una galleria di buone idee, ma irrealizzabili a causa
dal Patto di stabilità”.
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