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Notiziario Marketpress di
Giovedì 11 Aprile 2013 |
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AGRICOLTURA IN LOMBARDIA: OBIETTIVI IN POLITICA UE
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Milano - "I nostri
obiettivi coincidono con esigenze e specificità dei territori che
rappresentiamo. Se stiamo dentro a un meccanismo di confronto a livello europeo
in cui le linee prevalenti vanno in direzione opposta a questi interessi, noi
ci opporremo, cercando di far sponda con altre realtà a noi simili. Questo
vale, in generale, in tema di delocalizzazione delle imprese, che non possiamo
più sopportare, e in particolare per quel che riguarda l´agricoltura: il nostro
è un territorio a vocazione specifica, mentre il processo di
"greening", che trova ampio spazio in azioni e misure previste dalla
Politica agricola Comunitaria, punta a favorire particolarmente i paesi del
Nord Europa". Gianni Fava, assessore regionale all´Agricoltura, sintetizza
così il suo intervento a Bruxelles, in occasione dell´Incontro istituzionale
dei rappresentanti dei Quattro Motori d´Europa.
Nuovi Mercati Per Far Crescere Profitti - "Riconoscere
l´importanza delle differenze tra agricolture europee e in particolare di
quelle più produttive e attive - ha spiegato Fava - dovrebbe partire proprio
dalle regioni più competitive". Nelle nostre regioni, più che in altri
territori, "il sistema primario e agroindustriale assumono duplice rilevanza
strategica su funzioni come quella economica e quella di servizio, essenziali
da un lato per la sicurezza e la tenuta economica del paese, e dall´altro per
lo sviluppo equilibrato del territorio nelle regioni molto urbanizzate".
In agricoltura "nuovi mercati - ha aggiunto Fava - non servono per
esportare aziende, quanto piuttosto per far crescere la penetrazione dei nostri
prodotti e conquistare nuovi margini di profitto".
Azzerare Consumo Suolo - "I fenomeni di consumo o degrado di suolo
agricolo a tassi insostenibili - ha ribadito ancora una volta Fava - devono
essere azzerati a favore di una espansione urbana solo nelle aree
dismesse". "La politica agricola comunitaria deve favorire una
crescita competitiva e sostenibile di tutte le agricolture europee. Vedo,
tuttavia, ancora qualche criticità in merito a un greening concretamente
applicabile in tutta Europa. Nelle aree ad agricoltura intensiva di pianura il
suo successo dipenderà dalla convenienza rispetto alla produttività delle
superfici che qui è altissima. Il rischio concreto è che vaste aree di pianura
non saranno coperte né dal greening, né dalla ´condizionalità´ tradizionale
(l´insieme di regole per la gestione dell´azienda agricola nel rispetto
dell´ambiente) e ciò determinerà il fallimento sostanziale della Pac laddove
dovrebbe concentrare il suo successo. In tal senso le posizioni del Parlamento
e del Consiglio europeo sono decisamente più vicine alle nostre posizioni, a
sottolineatura dell´importanza in agricoltura delle differenze territoriali".
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