Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Aprile 2013
 
   
  RAPPORTO LIGURE AIDS, IN AUMENTO LA TENDENZA A PRESENTARSI IN RITARDO ALLA PRIMA DIAGNOSI. CRESCE IL CONTAGIO NELLE ETÀ PIÙ AVANZATE DAI PROSSIMI MESI A TUTTI I RICOVERATI OPERATIVO IL TEST HIV

 
   
  Genova, 15 aprile 2013 - Ammontano a circa 5.000 le persone in Liguria con Hiv/aids. In particolare al 31 dicembre 2012 i soggetti affetti da Aids e notificati erano 3.332, di cui 3.106 residenti in Liguria, mentre nel periodo 2001-2012 le nuove diagnosi di infezione da Hiv sono state 1.384, con un´incidenza media annua pari a 7,3 per 100.000 abitanti. Un dato quest´ultimo che, dopo il picco registrato nel 2004 di 9,8 casi per 100.000 abitanti, si è stabilizzato nell´ultimo triennio con circa 6 casi per 100.000 abitanti. Sono queste alcune indicazioni provenienti dal report annuale 2012 sull´Aids redatto dal dipartimento salute della Regione Liguria e presentato l’ 11 aprile dall´assessore alla sanità, Claudio Montaldo, insieme a Giancarlo Icardi, direttore del dipartimento di scienze della salute e a Sergio Schiaffino, dirigente del settore prevenzione, sanità pubblica della Regione Liguria e ai componenti della commissione regionale sull´Aids/hiv che ricostruisce l´andamento delle nuove diagnosi da Hiv dal 2001 ad oggi, come raccomandano le organizzazioni internazionali. Un monitoraggio epidemiologico regionale che comprende i casi di residenti liguri notificati da strutture cliniche del territorio o da strutture di altre regioni e che rappresenta uno strumento di valutazione dei bisogni assistenziali e quindi fondamentale per la programmazione sanitaria. A fronte dei 1.384 casi di infezione da Hiv segnalati negli ultimi 10 anni, mediamente in Liguria si sono presentate presso i centri clinici 2/3 persone alla settimana a cui è stata diagnosticata per la prima volta una positività al test anti-Hiv. Le fasce di età più interessate dal fenomeno risultano quelle tra i 25 e i 34 e tra i 35 e i 44, con percentuali rispettivamente del 25,9% e del 34,5%, seguono poi le classi di età tra 45 e 54 anni (19,5%) e gli over 55 (12,3%). Risulta inoltre in aumento l´età al momento della segnalazione di una nuova diagnosi: si è infatti passati da 38 anni di età media nel 2001 a 42 nel 2012. Per quanto riguarda il sesso in Liguria le nuove diagnosi hanno riguardato, nel 30% dei casi segnalati nell´ultimo decennio, soggetti di sesso femminile, mentre, considerando la nazionalità, gli italiani costituiscono il 77,2% del totale. Risulta evidente una differenza tra maschi e femmine: i maschi italiani rappresentano l´83% di tutti i maschi, mentre le donne italiane sono il 62,7% sul totale delle femmine. Ancora una volta si conferma come la via di trasmissione eterosessuale sia preponderante nelle donne: costituisce infatti circa l´86% delle nuove diagnosi nei soggetti di sesso femminile, così come negli individui di sesso maschile i contatti sessuali (etero e omo/bisessuali) rappresentano la principale modalità d´esposizione, con valori intorno all´80% del totale. Una delle principali criticità che ha evidenziato il sistema di sorveglianza è la tendenza dei soggetti a presentarsi in ritardo alla prima diagnosi di sieropositività. Una diagnosi tardiva nell´infezione da Hiv, cioè quando la persona è già in stato avanzato di malattia ha ripercussioni nell´evoluzione e della prognosi della malattia e facilita un´aumentata diffusione dell´infezione. Obiettivo della Regione Liguria quello di lavorare contro la tendenza da parte dei soggetti a presentarsi in ritardo alla prima diagnosi di sieropositività. "Per questo – ha spiegato l´assessore alla salute, Claudio Montaldo – nei prossimi mesi renderemo operativa la procedura di prevedere, per tutti i ricoverati e con la garanzia della privacy, il test per diagnosticare la sieropositività e rendere così le persone consapevoli del proprio stato, oltre a consentire di intervenire prima e ridurre così il tasso di mortalità". Tra i casi di Aids notificati in Liguria, dal 2001 ad oggi, la maggior parte ha contratto l´infezione per via sessuale, superando quelli da tossicodipendenza (363 contro 292) e, a partire dal 2005, sono diventati la prima causa di esposizione, con un rapporto di 3 a 1 nell´ultimo biennio.  
   
 

<<BACK