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Notiziario Marketpress di
Lunedì 15 Aprile 2013 |
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RAPPORTO CONFARTIGIANATO: PER L’EDILIZIA ARTIGIANA TOSCANA È CRISI PROFONDA, PERSE IN UN ANNO 1.488 IMPRESE CON UNA DIMINUZIONE DEL 3,7% CHE SUPERA DI QUASI 2 PUNTI LA MEDIA NAZIONALE
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Firenze, 15 aprile 2013 - Segno
negativo per tutte le province: Firenze nella media nazionale (-1,9%), ma
Arezzo (-7,2%), Siena (-6,3%) e Lucca (-6,3) registrano alcune delle peggiori
performance italiane.
Ferretti, Confartigianato: per uscirne occorre allentare il patto di
stabilità, semplificazione burocratica, credito accessibile per imprese e
famiglie, detrazioni fiscali, eliminazione dell’Imu sull’invenduto
È un quadro costellato da segni negativi quello che emerge per l’ultimo
anno dal rapporto Confartigianato sullo stato dell’edilizia artigiana in
Toscana e a Firenze.
Dal 3° trimestre 2011, al 3° 2012, in Toscana, il comparto artigiano
dell’edilizia ha perso 1. 488 imprese, centrando una diminuzione del 3,7%,
superiore di quasi 2 punti al dato medio nazionale (-1,9%), che fanno
registrare alla regione la 3° peggiore performance d’Italia, preceduta solo da
Abruzzo (-4%) e Veneto (-3,8%).
Dati ancor più preoccupanti considerando che nel settore la matrice
artigiana è fortemente maggioritaria: 38.381 imprese, pari al 69,8% del totale
del comparto, costituite all’84,2% da imprese individuali, all’11,8% da società
di persone e al 3,6% da società di capitali.
Tutte le province evidenziano perdite, con Arezzo (-7,2%), Siena
(-6,3%) e Lucca (-5,3%) che superano la soglia del 5% registrando, con Vicenza
(-9,1%), Lodi (-6,8%), Teramo (-6,6%) e Vibo Valentia (-5,1%), i dati peggiori
d’Italia.
Firenze, con 9.965 imprese artigiane, ovvero il 70,7% dell’intero
comparto (per l’85,8% individuali, il 10,5% società di persone e il 3,6%
società di capitali) registra una perdita dell’1,9%, in linea con il valore
medio nazionale.
“Il settore è allo stremo – commenta Jacopo Ferretti, direttore servizi
per Confartigianato Imprese Firenze – Occorre, con un urgenza che il Palazzo
sembra ignorare, un mix di interventi prioritari che oltrepassano di gran lunga
il recente provvedimento sui debiti della Pa. Servono un allentamento del patto
di stabilità per rimettere in moto gli investimenti e pagare i debiti,
semplificazione di adempimenti ed oneri burocratici, credito più accessibile
per imprese e famiglie (a gennaio 2013 il tasso medio d´interesse sui prestiti
alle famiglie italiane per acquistare un´abitazione si attestava al 3,70%, vale
a dire 59 punti base in più rispetto alla media del 3,11% dell’area Euro e
addirittura 91 punti base in più rispetto al tasso del 2,79% sui mutui casa
pagati in Germania), rendere strutturali le detrazioni fiscali per gli interventi
di riqualificazione energetica in edilizia, eliminare l’Imu sull’invenduto”.
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