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Notiziario Marketpress di
Lunedì 15 Aprile 2013 |
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TRENTO: UN WORKSHOP PER GESTIRE LE SITUAZIONI AMBIENTALI CON RISCHI PER LA SALUTE
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Trento, 15 aprile 2013 - Martedì
16 aprile dalle 9 alle 17.30, presso il Polo universitario delle professioni
sanitarie in via Briamasco a Trento, si terrà un workshop organizzato con il
coordinamento dell´Organizzazione Mondiale della Sanità - ufficio di Venezia
(World Health Organization), rivolto a responsabili: della direzione
prevenzione dell´Azienda provinciale per i Servizi sanitari, dell´Agenzia
provinciale protezione ambiente e dell´Assessorato alle salute e politiche sociali.
Obiettivo: fornire indicazioni su come rendere più efficaci le informazioni e
la comunicazione in caso di situazioni ambientali con possibili rischi per la
salute. Il workshop sarà aperto alle 9 da: Ugo Rossi,assessore provinciale alla
salute e politiche sociali; Erio Ziglio, dell´Ufficio europeo dell´Oms per gli
investimenti per la salute e lo sviluppo, Venezia; Marco Martuzzi, dell´Ufficio
europeo dell´Oms per l´ambiente e la salute, Bonn.
Amministrazioni pubbliche a vario livello si trovano frequentemente
nella condizione di gestire complesse situazioni concernenti determinanti
ambientali di salute. Questa problematicità è molto evidente nei casi di
episodi di allarme o preoccupazione per la salute legate alla presenza di
fattori di rischio ambientali accertati o sospetti, legati ad esempio ad
attività industriali o agricole. La gestione di queste problematiche da parte
delle autorità locali richiede competenze diverse e comporta interventi di
diversa natura. Non solo è necessaria la capacità tecnica per valutare
realisticamente la portata dei possibili impatti, ma occorre anche una accorta
gestione delle informazioni, delle evidenze, della comunicazione sul rischio e
delle relazioni con gli ´stakeholder´ rilevanti. Un esempio che illustra bene queste
problematiche è quello delle implicazioni di salute delle “aree a rischio di
crisi industriale” (per usare la terminologia legislativa italiana di qualche
anno fa), particolarmente difficile per la complessità, l’incertezza, la
frequente carenza di dati affidabili, i forti interessi invariabilmente
presenti (quali il conflitto fra istanze industriali, occupazionali e
ambientali), la necessità di intraprendere simultaneamente azioni di ricerca e
di bonifica, spesso attraverso collaborazioni fra diversi settori, e altro
ancora. La tematica dei siti contaminati è peraltro quanto mai attuale a
livello locale oggi dopo il recente decreto ministeriale di declassamento di 22
Siti di Interesse Nazionale a Siti di Interesse regionale.
La crescente domanda di partecipazione nelle politiche di gestione del
rischio da parte di cittadinanza e gruppi di interesse rappresenta una ottima
opportunità per l’adozione di politiche partecipate e sostenibili, ma richiede
all’autorità sanitaria, e non solo, ulteriori competenze in tema di ´risk
management´. È quindi importante disseminare e promuovere le conoscenze
accumulatesi in materia e le migliori esperienze, a cominciare da quelle
italiane più prossime.
Il bagaglio di conoscenze disponibili è infatti notevole e notevoli sono
le esperienze dalle quali si può trarre insegnamento. Gruppi esperti di lavoro
operano da molti anni, in Italia e in altri Paesi europei, in questo campo,
conducendo analisi epidemiologiche ed ambientali, formulando raccomandazioni di
ricerca, di policy (ad esempio circa bonifiche e monitoraggio ambientale e
sanitario) e in generale assistendo autorità prepose alla gestione di queste
situazioni. Una attenta riflessione sulla comunicazione del rischio ha inoltre
chiarito, in tempi recenti, alcuni fondamentali criteri da seguire.
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