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Notiziario Marketpress di
Martedì 16 Aprile 2013 |
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LA MILANO DI DOMANI TRA OPPORTUNITÀ E RISCHI
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Milano, 16 aprile 2013 - In
quale settore investire per il futuro di Milano? Sia tra la popolazione sia tra
le aziende sembrano esserci pochi dubbi, il lavoro è al primo posto. Gli
investimenti preferenziali sono da attribuire a lavoro e formazione per 6
cittadini su 10 e quasi 7 aziende su 10. Tra i milanesi, molto alte le
preferenze per investire in innovazione e ricerca (tot. Indicazioni 3,5
cittadini su 10) e welfare/sanità (tot. Indicazioni 3,6 cittadini su 10). Tra
le aziende, molto alte le preferenze per creare un contesto favorevole allo
sviluppo (per quasi 5 su 10 aziende), e poi – in modo simile ai cittadini –
innovazione/ricerca e welfare (4 su 10). Emerge dal sondaggio su “Milano al
futuro” a cura della Camera di commercio attraverso l’Ispo di Renato
Mannheimer. Se ne è parlato oggi al convegno “Oltre Milano, Idee e proposte per
la città di domani” in Camera di commercio, con la partecipazione, tra gli
altri, del Sindaco Pisapia, del presidente della Provincia Podestà e del
presidente della Regione Lombardia Maroni.
“Bisogna tornare a progettare il futuro di Milano – ha dichiarato Carlo
Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - per individuare le
azioni più efficaci da realizzare adesso. È necessario sviluppare un dibattito
e coinvolgere i tanti protagonisti di questa città, a partire dalle imprese che
giorno dopo giorno contribuiscono a questi risultati nella capitale economica
del Paese.
Per uscire dalla crisi dobbiamo costruire tutti insieme una città più
attrattiva, una città intelligente – una smart city - con burocrazia zero, in
grado di attirare sul nostro territorio talenti e investitori esteri.Come iniziativa
immediata la Camera di commercio è disponibile a gestire lo Sportello unico per
le imprese in piena collaborazione con le altre istituzioni del territorio. Con
lo Sportello unico l’imprenditore ha il grande vantaggio di rivolgersi ad un
solo ufficio di una pubblica amministrazione che fa da punto di riferimento per
i vari adempimenti amministrativi previsti dalla legge”.
Come cambierà Milano? Gli aspetti positivi. Per quasi 6 milanesi su 10
la qualità della vita in città migliorerà o resterà comunque alta (una quota
simile tra gli imprenditori), per 9 aziende su 10 e per 8 cittadini su 10
Milano sarà sempre più città cosmopolita ed internazionale, con una vita
notturna sempre più vivace (per oltre 8 cittadini su 10, una percentuale simile
tra gli imprenditori), una città tollerante che unirà gruppi e persone diversi
per provenienza sociale, etnia e stile di vita (per 8 milanesi su 10), mentre
per 6 rispondenti su 10 (imprese e popolazione) la solidarietà verso gli
immigrati aumenterà/resterà alta come ora. Più complicata la situazione per
l’occupazione: se infatti circa 7 cittadini su 10 e 6 imprenditori su 10
ritiene che l’offerta di lavoro nel futuro diminuirà o rimarrà come ora, si
intravede un barlume di ottimismo: infatti il 25% delle imprese considera che
le opportunità di lavoro aumenteranno, rispetto al 22% che si aspetta al
contrario un trend in discesa.
Come cambierà Milano? Le criticità. Le percezioni di popolazione e
imprese convergono con lievi differenze nell’immaginare con maggioranze larghe
(tra l’80% e il 70%) una città che sarà sempre più disuguale (con
un’accentuazione tra i più giovani), in cui sarà difficile trovare
un’abitazione a prezzi accessibili (con un’accentuazione tra i 35-44enni), dove
la presenza di mafia e ‘ndrangheta sarà alta (lo pensano soprattutto gli
imprenditori del settore costruzioni). E ancora circa 7 cittadini su 10 e 6
imprenditori su 10 ritiene che l’offerta di lavoro nel futuro sarà
bassa/diminuirà.
I desideri per la Milano del futuro. I milanesi per la Milano del
domani vorrebbero soprattutto una città internazionale e aperta al mondo (66%,
soprattutto i più giovani (90%) e le aziende: 81%), che vive soprattutto di
giorno (62%, anche se nella scelta conta molto l’età: i giovani sono per la
città anche “notturna” (61%), viceversa i più anziani (76%). Le aziende si
dividono circa a metà tra giorno e notte). Ma anche una città più solidale e
dal volto umano (59%, un desiderio sentito in particolare dalle donne: 64%),
anche se tra gli studenti prevale la voglia invece di una città più competitiva
e meritocratica (69% rispetto al 41% complessivo dei milanesi e delle imprese).
Una città della mescolanza (57%) dove fianco a fianco vivono persone diverse
per provenienza e stili di vita (una percentuale che sale soprattutto tra le
aziende (72%), gli operai (66%), gli studenti (66%) e i giovani (63%). C’è un
sostanziale pareggio tra città orizzontale, diffusa ma con edifici di massimo
4/6 piani (53%), e una verticale, con sempre più grattacieli (47%) tra la
popolazione. Le aziende preferiscono l’orizzontalità (60%). I giovani la
verticalità (60%).
Quale immagini per la città di Milano? Cinque le proposte su cui
indicare le preferenze: Città sostenibile (accogliente, solidale, a misura di
uomo/donna, di bambini e di ambiente); Smart-city (città digitalizzata, con
tecnologie e informazioni al servizio della qualità della vita dei cittadini e
delle imprese); Città dell’innovazione, della ricerca, della formazione
superiore qualificata; Città della cultura, dell’arte e della creatività (moda,
design, editoria); Centro economico-finanziario europeo di eccellenza. Sulla
prima risposta, tra la popolazione non emerge un’anima vincitrice su tutte, la
popolazione si divide in modo simile su 4 immagini-concetti (cultura, economia,
innovazione, sostenibilità). Anche tra le aziende non emerge un’anima
vincitrice su tutte. Rispetto alla popolazione, sono relativamente più basse le
indicazioni (prima risposta) per innovazione e più alte quelle per la
sostenibilità. Considerando il totale delle risposte (due preferenze
esprimibili), la popolazione mette al primo posto l’immagine di Milano città
della cultura (43%) e poi centro economico-finanziario (41%). Le aziende
collocano al primo posto l’idea di città sostenibile, accogliente e solidale
(47%), poi l’idea di città della cultura(43%).
Le azioni prioritarie per ambito. Per la cultura, l’arte al primo posto
troviamo “valorizzare le sue eccellenze (la Scala, Brera)”. Poi il
rafforzamento delle biblioteche/la nuova biblioteca europea è una priorità per
4 su 10 cittadini, e i “Giovedì di Milano” per quasi 5 su 10, con una
prevalenza di giovani. Più eventi come Salone del mobile e Book city sono
indicati da circa 4 aziende su 10. E anche l’ultimo item classificato
“valorizzare le risorse culturali delle popolazioni straniere residenti” è
indicato da quasi 3 cittadini su 10 e da 2 aziende su 10. Per la mobilità vince
la mobilità sostenibile (7 aziende su 10 e 6 cittadini su 10) e poi migliorare
i collegamenti tra Milano e hinterland. Importanti le quote di preferenze anche
per le altre azioni. Per la qualità della vita, la vivacità e la sicurezza
risulta vincente il rilancio dei piccoli/medi negozi e, a seguire, la
valorizzazione anche temporanea di spazi inutilizzati. Da notare che 5 cittadini
su 10 gradirebbero l’aumento di cinema/teatri/gallerie anche nelle zone
periferiche. Per il lavoro, le imprese e l’istruzione vince il desiderio di
snellire la burocrazia (8 aziende su 10 e 7 cittadini su 10). Circa 6
rispondenti su 10 vorrebbe fossero promosse start-up, ad esempio, mettendo a
disposizione spazi a costi contenuti e 5 su 10 vorrebbero il miglioramento
delle università. Per il welfare 6 cittadini su 10 e quasi 7 aziende su 10
chiedono centri per l’impiego e la formazione più qualificati e in grado di
offrire consulenza anche a chi un lavoro lo ha già. Importanti preferenze anche
per gli altri item dall’assistenza domiciliare, al rilancio dell’edilizia
popolare e ai servizi di sostegno per chi ha figli piccoli.
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