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Notiziario Marketpress di
Martedì 16 Aprile 2013 |
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NEL 2012 CALA ULTERIORMENTE L’IMPORTO MEDIO DI TUTTE LE FORME DI CREDITO EROGATO ALLE FAMIGLIE: -3,7% PER I MUTUI, -4,1% PER I PRESTITI FINALIZZATI E -6,7% PER I PRESTITI PERSONALI
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Bologna, 16 aprile 2013 - Crif
Decision Solutions – la società del Gruppo Crif specializzata nella
realizzazione e gestione di sistemi di supporto decisionale all’erogazione del
credito - ha analizzato i dati relativi all’importo medio erogato[1] alle famiglie italiane nel corso dell’anno 2012, distinto per le diverse forme tecniche
del credito al dettaglio (mutui, prestiti personali e prestiti finalizzati).
Le dinamiche a livello nazionale
degli importi medi erogati seguono fondamentalmente lo stesso trend di
contrazione sebbene con intensità diverse.
Importo medio erogato - tassi di
crescita nazionali
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2012/2011
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mutui
ipotecari
|
-3,6%
|
prestiti
finalizzati
|
-4,1%
|
prestiti
personali
|
-6,7%
|
Fonte:
Crif Decision Solutions
“Il quadro congiunturale ancora
fragile continua a riflettersi pesantemente sul credito alle famiglie, con il
persistere di segnali negativi sul fronte occupazionale, soprattutto giovanile,
della fiducia e dei consumi, specie quelli di beni durevoli o di importo più
consistente. – commenta Daniela
Bastianelli, Research & Innovation di Crif Decision Solutions -. Di
conseguenza, il credito retail permane caratterizzato da una forte prudenza che
caratterizza sia l’offerta, di nuovo influenzata dal fattore rischio, sia la
domanda
di finanziamenti da parte delle famiglie, che si riflette su rate più contenute
e importi medi più ridotti rispetto al recente passato”.
Alla luce di questo scenario, anche
nel 2012 gli importi medi erogati alle famiglie sulle principali forme tecniche
continuano a diminuire a fronte di una dinamica fortemente negativa anche dei
flussi finanziati.
Nel complesso, i mutui immobiliari hanno continuato a
registrare sia una forte contrazione della domanda sia un’offerta ridotta,
caratterizzata da tassi di interesse sulle nuove erogazioni ancora elevati che
hanno scoraggiato eventuali richieste.
Legati ad un mercato immobiliare in
forte crisi, dove le compravendite hanno registrato cali significativi con una
dinamica dei prezzi sicuramente più rigida ma in lieve riduzione, i mutui
immobiliari erogati hanno infatti registrato un ulteriore contrazione del -3,6% dell’importo medio, che nel 2012
è stato pari a 146.316 euro.
“Il 2012 ha rappresentato un
altro anno di stasi per gli investimenti nel mattone da parte delle famiglie e
nemmeno il fattore prezzo, divenuto più conveniente, e l’esubero di offerta sul
mercato sono riusciti a stimolare la domanda di immobili residenziali –
aggiunge Bastianelli -.
Non meno importante è il
ridimensionamento dei prestiti
finalizzati soprattutto perché riflettono le dinamiche dei consumi
durevoli, in particolare dell’auto dove le immatricolazioni hanno registrato
una contrazione del -20% circa rispetto al 2011. In calo anche i
consumi dedicati ai mobili, arredo ed elettrodomestici, tipicamente sostenuti
dall’accensione di un finanziamento.
Per questa forma tecnica l’importo
medio si è contratto del -4,1%
rispetto al 2011, assestandosi a 4.090
euro, indicando anche una riduzione della spesa dedicata a quei
prodotti.
Decisamente più significativa è la
contrazione rispetto al 2009 (-22,3%) e, soprattutto, al 2008 (-29,1%), quando la crisi ancora non
aveva fatto sentire tutti i suoi drammatici effetti sulle famiglie.
Queste evidenze di riduzione dei
consumi e della spesa da destinare agli acquisti si possono intravvedere anche
nel trend dei prestiti personali,
forma tecnica che ha assunto nel tempo un maggiore appeal presso la clientela
per le sue caratteristiche di flessibilità nell’utilizzo, ma che risente
anch’essa delle condizioni sfavorevoli per le famiglie.
Nel 2012 l’importo medio è calato di
un ulteriore -6,7% rispetto all’anno
precedente e si è assestato a 12.666
euro, frutto di una contrazione sia degli importi complessivamente
finanziati che del numero di contratti sottoscritti.
“In questi ultimi anni
caratterizzati dalla crisi le famiglie italiane hanno profondamente
riorganizzato le proprie uscite, spesso rinviando gli acquisti a momenti più
propizi, specie nel caso di beni non considerati strettamente indispensabili o
per quelli di importo più elevato – commenta Bastianelli -. Coerentemente, i
finanziamenti a sostegno di consumi e investimento per la casa si sono
tendenzialmente orientati su soluzioni in grado di gravare meno pesantemente
sul reddito disponibile, privilegiando di conseguenza importi più leggeri.
Inoltre, dobbiamo tenere conto che la debole dinamica dei redditi e la crisi
occupazionale espongono le famiglie anche a maggiori rischi e difficoltà nel
rispettare i piani di rimborso dei debiti, tanto che nell’ultimo anno il
rischio di credito ha invertito la sua tendenza ed è tornato a crescere, sia
per i mutui che per i prestiti al consumo”.
Tali considerazioni rappresentano
una sintesi dei trend a livello nazionale di alcuni fattori che incidono sul
mercato del credito. Evidentemente le dinamiche territoriali rispondono a
fattori specifici non evidenziati nell’analisi e, quindi, possono discostarsi
da quelle che sono le tendenze complessive.
Analizzando i dati aggregati a
livello regionale, per i mutui
l’importo medio più elevato è quello riscontrato in Trentino Alto Adige, con oltre 211.000
euro, seguita a distanza dalla Lombardia,
con circa 170.000 euro. Gli importi
medi più contenuti, invece, si riscontrano nelle regioni del Sud e Isole, in
particolare in Sardegna e in Calabria, entrambe con poco più di 110.000 euro.
Relativamente ai prestiti finalizzati, l’analisi mette
in evidenza come il più alto importo medio erogato riguardi nuovamente il Trentino Alto Adige, con più di 5.600 euro, mentre quello più contenuto
sia quello della Campania, con 3.152 euro, seguita a ruota da Puglia e
Sicilia.
In merito ai prestiti personali, infine, il record assoluto spetta al Lazio con più di 13.500 euro di media; all’estremo opposto, la Liguria e il Friuli Venezia
Giulia, con circa 11.800 euro.
|
Mutuo Ipotecario
|
Prestito Finalizzato
|
Prestito Personale
|
Regione
|
Importo medio
|
Importo medio
|
Importo medio
|
Italia
|
146.316
|
4.090
|
12.666
|
Liguria
|
116.849
|
4.077
|
11.840
|
Lombardia
|
170.308
|
4.848
|
12.132
|
Piemonte
|
133.572
|
4.836
|
12.143
|
Valle D´aosta
|
140.639
|
5.136
|
13.485
|
Emilia-romagna
|
153.172
|
4.792
|
12.680
|
Friuli-venezia Giulia
|
137.223
|
4.418
|
11.874
|
Trentino-alto Adige
|
211.110
|
5.640
|
12.987
|
Veneto
|
152.883
|
4.724
|
13.029
|
Lazio
|
149.581
|
3.807
|
13.516
|
Marche
|
152.439
|
4.211
|
11.999
|
Toscana
|
152.246
|
4.727
|
12.750
|
Umbria
|
136.276
|
4.665
|
12.877
|
Abruzzo
|
136.134
|
3.792
|
13.430
|
Basilicata
|
123.513
|
3.870
|
12.352
|
Calabria
|
110.519
|
3.890
|
12.641
|
Campania
|
137.196
|
3.152
|
12.610
|
Molise
|
133.931
|
3.561
|
12.987
|
Puglia
|
116.311
|
3.214
|
12.306
|
Sardegna
|
110.454
|
3.621
|
12.724
|
Sicilia
|
119.702
|
3.238
|
13.365
|
Fonte: Crif Decision Solutions
Entrando maggiormente nel dettaglio
l’analisi degli importi medi per
provincia mette in evidenza dinamiche estremamente eterogenee, influenzate
da fattori locali.
Per quanto riguarda i mutui, l’importo medio più consistente
è risultato essere quello erogato nelle province di Trento e Bolzano, ben sopra la media nazionale con 211.110 euro, mentre all’estremo
opposto della classifica si colloca la provincia del Medio Campidano con soli 84.821
euro.
Relativamente ai prestiti finalizzati, invece, l’importo
medio più rilevante è quello rilevato nuovamente nella provincia di Pavia con 5.753 euro. L’importo medio più contenuto è invece quello rilevato
a Taranto, con 2.894 euro, seguita a ruota da Napoli con 2.909 euro.
Riguardo i prestiti personali, infine, il più elevato importo medio erogato è
stato quello della provincia di Frosinone,
con 16.647 euro, mentre quello più
contenuto è stato quello rilevato a Piacenza,
con 10.363 euro.
“Considerando la persistente fragilità del quadro
macroeconomico e l’incertezza sui tempi di superamento della crisi, le prospettive
di crescita del credito alle famiglie per l’anno in corso si confermano
sostanzialmente deboli, condizionate dall’ulteriore aumento dei tassi di
disoccupazione e della complessiva contrazione dei redditi disponibili che
indurranno i consumatori ad adottare ancora un approccio improntato alla
prudenza nelle decisioni di acquisto e di investimento – conclude Bastianelli
-. Al contempo le politiche di offerta da parte degli Istituti continueranno a
mantenersi selettive a fronte dell’ulteriore innalzamento dei livelli di
rischiosità creditizia già evidenziato dai nostri modelli predittivi”.
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