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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 17 Aprile 2013 |
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UN’EUROPA PIÙ PRONTA A RISPONDERE ALLE CATASTROFI NATURALI E DI ORIGINE UMANA
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Bruxelles, 17 aprile 2013 - La Commissione europea presenta ieri due documenti
strettamente correlati: la strategia Ue di adattamento ai cambiamenti climatici
e il Libro verde, adottato in concomitanza con la strategia, sulle
assicurazioni nell’ambito delle catastrofi naturali e di origine umana. Mentre
la strategia introduce un quadro normativo e meccanismi atti a rendere l’Ue più
capace di affrontare gli effetti attuali e futuri dei cambiamenti climatici, il
Libro verde lancia una consultazione pubblica attraverso la quale si vuole
raccogliere opinioni sul grado di adeguatezza e disponibilità dei tipi di
assicurazione attualmente sul mercato.
Connie Hedegaard, Commissaria responsabile dell’Azione per il clima, ha
così dichiarato: “Ridurre le emissioni
mondiali di gas serra deve restare una delle nostre massime priorità, se
vogliamo contenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C e scongiurare
l’insorgere di cambiamenti climatici pericolosi. In Europa, tuttavia, gli
effetti negativi dei cambiamenti climatici si fanno già sempre più sentire,
perciò è fondamentale che lo sviluppo territoriale avvenga all’insegna
dell’adattamento a questi cambiamenti. La nostra strategia aiuterà i governanti
dei paesi europei a scegliere le soluzioni migliori nell’interesse dei loro
cittadini, in modo da stimolare la crescita e l’occupazione ed evitare di dover
affrontare domani ingenti costi umani, economici e ambientali.”
Michel Barnier, Commissario per il Mercato interno e i servizi ha affermato
in proposito: “Aumentano le calamità
naturali e quelle provocate dall’uomo, eppure non sfruttiamo ancora appieno la
capacità del settore assicurativo di cautelarci. Per colmare questa lacuna occorre ricercare soluzioni a livello
europeo, così come è necessario trovare strumenti comuni per prevenire le
catastrofi e sensibilizzare i cittadini e le imprese. Il Libro verde, oltre a
lanciare un dibattito importante su queste questioni, ci consentirà di tracciare
un quadro più completo della situazione nei vari Stati membri.”
Questo il commento di Kristalina Georgieva, Commissaria europea per la
Cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi: “Riteniamo che le polizze di assicurazione,
se ben concepite, possano fungere anche da strumenti di mercato, utili a
dissuadere da comportamenti azzardati, sensibilizzare ai rischi e far sì che le
decisioni economiche e finanziarie siano sistematicamente prese in modo da
scongiurare il rischio di calamità.”
Una strategia imperniata su tre obiettivi di fondo -
Incitare
gli Stati membri all’azione: la
Commissione incoraggerà tutti gli Stati membri ad adottare strategie di
adattamento globali (al momento sono 15 i paesi ad avere una strategia di
questo tipo) e metterà a disposizione fondi per aiutarli a migliorare le loro
capacità di adattamento e a mettere in campo interventi. Sosterrà inoltre gli
sforzi delle città in tal senso, invitandole a sottoscrivere un impegno su
modello del Patto dei sindaci.
Impostare
l’azione Ue in modo che sia “a prova di clima”, integrando ancor più l’adattamento in politiche
particolarmente delicate come l’agricoltura, la pesca e la politica di
coesione, facendo sì che l’Europa possa contare su infrastrutture più
resilienti e promuovendo l’uso delle assicurazioni per tutelarsi contro le
catastrofi naturali e d’origine umana.
Decidere
con piena conoscenza di causa,
rimediando all’attuale scarsità di conoscenze in fatto di adattamento e dando
maggiore impulso alla piattaforma europea sull’adattamento ai cambiamenti
climatici (Climate-adapt), per farne l’istanza di riferimento per le
informazioni sull’adattamento in Europa.
Creare occupazione, risparmiare sui costi -
La strategia dà forte rilievo alle opzioni di adattamento a basso costo,
benefiche sia per l’economia sia per il clima e che si rivelano valide sotto
svariati altri profili. Oltre a promuovere una crescita sostenibile, essa
stimolerà investimenti resilienti ai cambiamenti climatici e creerà nuovi posti
di lavoro in settori quali l’edilizia, la gestione delle acque, le
assicurazioni, le tecnologie agricole e la gestione degli ecosistemi.
Dalla stima dei costi e dei benefici futuri risulta che ogni euro speso per
proteggerci dalle inondazioni ci farebbe risparmiare sei euro di danni. Tra il
1980 e il 2011 più di 2 500 persone sono morte a causa di inondazioni,
oltre 5 milioni e mezzo ne sono state colpite e le perdite economiche superano
i 90 miliardi di euro. Il costo annuo del mancato adattamento ai cambiamenti climatici
ammonterebbe almeno a 100 miliardi di Eur nel 2020, per salire a 250 miliardi
nel 2050.
Libro verde sulle assicurazioni contro le catastrofi -
Al pari di molte altre regioni del mondo, l’Unione europea è vulnerabile a
quasi tutti i tipi di catastrofi naturali. Oltre alle perdite umane, esse
provocano ogni anno danni dell’ordine di miliardi di euro, che incidono sulla
stabilità economica e sulla crescita. Talvolta gli effetti delle catastrofi
superano i confini nazionali e minacciano vaste zone dei paesi confinanti. I
costi di eventi particolarmente catastrofici, seppure circoscritti a livello
locale ma non adeguatamente coperti da un’assicurazione, possono gravare
pesantemente sul bilancio del paese colpito e causare peraltro conseguenti
squilibri interni ed esterni. Si tratta quindi di un problema serio, che tocca
cittadini, imprese e governi di tutta l’Unione.
Il Libro verde pone una serie di quesiti circa l’adeguatezza e la
disponibilità delle assicurazioni contro le catastrofi. Lo scopo è di
sensibilizzare le persone a questo tema e valutare se, per migliorare il
mercato delle assicurazioni in questo settore, è utile o legittimo intervenire
a livello di Unione europea. Più in generale, poi, questa iniziativa apporterà
nuove conoscenze e concorrerà a fare dell’assicurazione uno strumento di
gestione delle catastrofi, contribuendo in tal modo a forgiare una cultura
condivisa della prevenzione e della mitigazione dei rischi di catastrofe.
Prossime tappe -
La comunicazione che delinea la strategia di adattamento è rivolta alle
altre istituzioni dell’Ue, che devono esprimersi in merito. La Commissione ha
organizzato per il 29 aprile una conferenza sulla strategia, che riunirà a
Bruxelles le parti interessate.
Il Libro verde sarà in consultazione pubblica fino al 30 giugno 2013. La
Commissione, dopo avere esaminato le risposte pervenute, deciderà il da farsi,
potendo disporre di vari strumenti, legislativi e non legislativi.
Contesto -
Il riscaldamento in Europa sta avvenendo più velocemente che in altre parti
del mondo, se si considera che nel decennio scorso la temperatura media della
superficie terrestre è aumentata di 1,3°C rispetto all’epoca preindustriale, a
fronte di un aumento medio nell’intero pianeta di 0,8°C. Sebbene questo fenomeno
non provochi dappertutto gli stessi effetti, che variano secondo le condizioni
climatiche, geografiche e socioeconomiche, è indubbio che nessuno Stato membro
sfugge ai cambiamenti climatici. Sono in aumento alcuni fenomeni meteorologici
estremi: nell’Europa meridionale e centrale si osserva una maggiore frequenza
di ondate di calore, incendi boschivi e siccità, mentre nell’Europa
settentrionale e nordorientale si prevedono precipitazioni e inondazioni più
abbondanti, con un maggior rischio di inondazioni ed erosioni costiere. A causa
dell’intensificarsi di questo tipo di eventi è probabile che le catastrofi
assumano dimensioni più vaste, destinate a tradursi in ingenti perdite
economiche, problemi di sanità pubblica e perdite umane.
In Europa il bacino mediterraneo, le zone montane, le pianure densamente
popolate, le zone costiere, le regioni più remote e l’Artico sono zone
particolarmente vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici. Inoltre,
tre quarti della popolazione europea vive in aree urbane esposte ad ondate di
calore, inondazioni o all’innalzamento del livello del mare.
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