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Notiziario Marketpress di
Giovedì 18 Aprile 2013 |
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REGIONE UMBRIA FIRMA CON BEIJING INSTITUTE OF FASHION TECHNOLOGY PROTOCOLLO D’INTESA PER INIZIATIVE CONGIUNTE
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Perugia – Contenuti e finalità
di un protocollo d’intesa firmato dalla Regione dell’Umbria (Repubblica
Italiana) e il Beijing Institute of Fashion Technology (Repubblica Popolare
Cinese) sono stati presentati e illustrati il 16 aprile in una conferenza-stampa, tenutasi a Palazzo
Donini, da una delegazione della Regione Umbria composta dall’assessore alla
Cultura e Turismo Fabrizio Bracco, dal direttore dell’Area Programmazione,
Innovazione e Competitività della Regione Umbria Lucio Caporizzi (firmatario
per la Regione del protocollo), da Giampiero Rasimelli (Servizio Rapporti
Internazionali e Cooperazione) e Luigi Rossetti (coordinatore Imprese e
Lavoro); e, per la parte cinese, dalla direttrice del “Programma Italia” del
Beijing Institute of Fashion Design, Caterina Feng Jiao. Alla conferenza-stampa
hanno preso parte Paolo Belardi, direttore dell’Accademia di belle Arti Pietro
Vannucci di Perugia, Stefano Bracci, direttore del Conservatorio Musicale
Morlacchi (entrambe le istituzioni umbre hanno firmato, nel quadro del
protocollo, accordi specifici con l’istituto di Pechino per scambi
artistico-culturali) e Lidia Costamagna, docente dell’Università per Stranieri
di Perugia. La conferenza-stampa era stata preceduta da un incontro tecnico, al
quale aveva partecipato la neoministro-consigliere Gao Yuanyuan, responsabile
delle relazioni economiche e commerciali dell’Ambasciata della Repubblica
Popolare Cinese a Roma.
Il protocollo d’intesa fra la
Regione dell’Umbria e il Beijing Institute of Fashion Technology prevede scambi
culturali, “per lo sviluppo di rapporti di cooperazione tra istituzioni
culturali, scientifiche e di ricerca, per un confronto di conoscenze e di
esperienze nel settore della moda, dei beni culturali, del design, del turismo,
dello spettacolo, della qualità dei prodotti agroalimentari, della ricerca
scientifica e dell’innovazione tecnologica, per lo scambio di ricercatori nei
diversi settori, per l’intensificazione dell’insegnamento della lingua e
cultura italiane in Cina e della lingua e cultura cinesi in Italia; 2) lo
scambio di conoscenze ed esperienze nell’ambito delle attività produttive e
dello sviluppo economico, con particolare riguardo per le piccole e medie
imprese e per gli investimenti; lo scambio di conoscenze ed esperienze nel
campo dell’innovazione tecnologica nell’industria e nei servizi; la reciproca
promozione commerciale e turistica dell’Umbria in Cina e della Cina in Italia”.
Il protocollo prevede altresì “3) lo scambio di conoscenze ed
esperienze nell’ambito delle tecnologie ambientali, nel settore della
valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico; 4) lo scambio di
conoscenze ed esperienze nel campo dell’urbanistica e dei sistemi si gestione
del territorio; 5) lo scambio di conoscenze ed esperienze nel settore del
turismo, valorizzando le reciproche opportunità e potenzialità, e nel settore
degli scambi giovanili, con particolare riferimento agli studenti, alle
associazioni e ai gruppi culturali giovanili; 6) lo scambio di conoscenze ed
esperienze nel campo della valorizzazione e del restauro dei beni culturali,
delle tecnologie per i beni culturali e dei sistemi museali; 7) l’interscambio
tra imprese nel settore della moda, del design, dei prodotti alimentari di alta
qualità, dell’artigianato di alta qualità nei settori della ceramica, del
mobile e dei tessuti; 8) la reciproca collaborazione tra grandi istituzioni e
manifestazioni culturali per lo scambio di eventi, spettacoli, mostre e
concerti”.
“Abbiamo ripreso le relazioni,
che sono sempre esistite negli anni fra la Regione Umbria e la Cina – ha
commentato Lucio Caporizzi, firmatario del protocollo -, reimpostandole su una
base di continuità e finalizzazione. L’obiettivo di fondo è far conoscere ai
cinesi l’Umbria e tutto quello che in Umbria si sa fare”. “Lo scopo – ha
spiegato Luigi Rossetti – è quello di rendere visibile e riconoscibile il
‘brand Umbria’ nella sua unità e specificità, creando politiche di ‘cluster’ e
‘reti’ in cui le piccole imprese possano fare massa critica”.
“È importante aver ripreso con
grande determinazione i rapporti e gli scambi fra l’Umbria e la Cina – ha detto
l’assessore Bracco -, un continente immenso che offre grandissime possibilità e
opportunità per le nostre aziende e i nostri operatori economici. È importante
che il ‘Progetto Cina’ sia sviluppato in tutte le direzioni possibili,
mostrando quanto sia fecondo mettere in rapporto cultura ed economia”.
Attualmente – ha ricordato Giampiero Rasimelli -, la Regione Umbria
(come capofila insieme a Lombardia, Marche, Lazio e Campania) partecipa a
Pechino e nella provincia dello Shandong ad un progetto sulla sicurezza
alimentare, nel quadro di un programma concordato dal Ministero degli Esteri,
Regioni e Cina, oltre che al progetto “Travel” (con Veneto, Toscana, Marche e
Puglia) per interscambi turistici, e ad una iniziativa per il restauro e la
valorizzazione dei beni culturali in Cina.
“Il primo problema è quello di
far capire ai cinesi dov’è l’Umbria – ha detto la direttrice del Beijing
Institute of Fashion Design, Caterina Feng Jiao -; questo protocollo è
importante, e va utilizzato al meglio per sviluppare scambi e reciproche
opportunità”.
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