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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 17 Aprile 2013 |
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SPIAGGIAMENTI, IL PUNTO DELL’OSSERVATORIO TOSCANO DEI CETACEI
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Firenze, 17 aprile 2013 – E’ complesso il quadro di patogeni che hanno
portato ai numerosi spiaggiamenti di cetacei da gennaio a oggi. Ma pur nella
complessità, il fattore che sembra avere avuto il ruolo più rilevante sarebbe
il morbillivurus .
E’ quanto è emerso dagli esiti delle analisi incrociate sulle carcasse
di alcuni esemplari eseguite dagli istituti zooprofilattici competenti come
quello di Pisa, dalle Università di Siena e Padova e da Arpat . Tutti i dati
sono stati illustrati oggi nel corso della riunione dell’Osservatorio toscano
dei cetacei che, per l’occasione, era allargato a soggetti che di solito non
fanno parte dell’Osservatorio.
Le indagini compiute finora hanno messo in evidenza una situazione non
semplice da interpretare, spiegano gli studiosi, e la causa del morbillivirus
sarebbe legata anche all’età giovane degli animali trovati morti. Questo, senza
escludere il ruolo che potrebbero avere avuto altri fattori patogeni o altri
fattori che avrebbero predisposto gli animali a ammalarsi agendo sul loro
sistema immunitario.
Sono da escludere episodi di tossicità acuta dovuta a incidenti di
origine antropica, perché eventi simili avrebbero visto il coinvolgimento di
più specie, non solo mammiferi e non essenzialmente stenelle,
contemporaneamente e con tempi ridotti.
Per arrivare a un’ipotesi più certa saranno comunque necessari
ulteriori approfondimenti.
“Grazie all’Osservatorio dei cetacei – ha spiegato l’assessore
Bramerini – la Toscana è stata in grado di monitorare in tempo reale quanto
accaduto. E’ però questa l’occasione per ribadire il valore del tema della
qualità del mare e l’importanza che rappresenta quindi l’agire in modo
continuativo e coordinato. Per questo la settimana scorsa, nell’ambito di un
incontro tra gli assessori regionali all’ambiente della Sottoregione
Mediterraneo Occidentale per l’attuazione della strategia per l’ambiente marino
– Marine Strategy, ho proposto di istituire in sede di Commissione ambiente
della conferenza Stato-regioni una sottocommissione costituita da tutte le
Regioni che si affacciano sul mare. L’obiettivo è quello di migliorare il
confronto sia interregionale che con il Governo nazionale sui temi del mare,
per tenere alta l’attenzione anche a livello europeo”.
“Il morbillivirus – ha spiegato Sandro Mazzariol del Dipartimento Bca
dell’Università di Padova e coordinatore del Cert, la task force incaricata dal
Ministero dell’ambiente di studiare spiaggiamenti anomali – è stato già
responsabile di una grande epidemia nel Mediterraneo agli inizi degli anni ’90
e si è ripresentato più volte negli ultimi anni, soprattutto nel Mediterraneo
occidentale, lungo le coste spagnole, con un andamento simile a quello che
stiamo osservando nell’attuale episodio. Ne è testimonianza la balenottera spiaggiata
a San Rossore nel 2011 che era morta per lo stesso motivo, il che dimostra che
questo caso di morti non è nuovo nelle nostre acque”.
Il lavoro del Lamma ha reso possibile evidenziare che le correnti
marine portano gli animali a spiaggiarsi in alcune regioni piuttosto che in
altre. La conferma è che spesso arrivano animali in avanzato stato di
decomposizione perché muoiono al largo.
Un po’ di storia
Nel periodo gennaio-marzo si sono verificati numerosi eventi di
spiaggiamento di cetacei in Toscana nella parte più meridionale della regione
(a sud di Livorno), comprese le isole d’Elba e Pianosa. L’eccezionalità del
fenomeno di questi primi mesi del 2013 è confermata anche dal fatto che
analoghi spiaggiamenti stanno avvenendo lungo l’intera costa tirrenica. Ad oggi
sono 131 gli spiaggiamenti totali, di cui 31 nel Lazio, 29 in Toscana, 20 in
Sicilia, 20 in Calabria, 13 in Campania, 14 in Sardegna, e qualcuno isolato in
Puglia, Basilicata, Marche e Molise.
Cosa è l’Osservatorio Toscano dei Cetacei
L’osservatorio Toscano dei cetacei nasce nel 2007 come progetto della
Regione Toscana per costruire un punto di coordinamento degli studi e delle attività
presenti nel territorio sul tema della biodiversità marina e delle iniziative
per la tutela dei cetacei.
I compiti dell’Osservatorio vanno dalla promozione della ricerca
scientifica, alla formazione, alla programmazione e alla valutazione di progetti
di ogni tipo che possono creare interferenza con i mammiferi marini.
L’osservatorio interviene sugli spiaggiamenti attraverso l’Arpat in maniera
diretta e coordinando le attività di altri soggetti, locali e nazionali,
coinvolti nelle operazioni di recupero. Le attività realizzate
dell’Osservatorio per la promozione della biodiversità marina e della tutela
dei cetacei costituiscono una buona prassi condivisa e promossa all’interno del
progetto Gionha .
Gionha (Governance and Integrated Observation of Marine Natural
Habitat) è un progetto di cooperazione transfrontaliera che promuove la tutela
e la valorizzazione della risorsa marina e degli habitat di particolare pregio
naturalistico che popolano l’area marina dell’Alto Tirreno, conosciuta anche
come il “Santuario Pelagos”. Il progetto è cofinanziato dal Programma di
Cooperazione transfrontaliera Italia-francia “Marittimo”, 2007-2013 ed è
realizzato da Arpat, Office de l’Environnement de la Corse, Regione Liguria,
Regione Autonoma della Sardegna, Provincia di Livorno.
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