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Notiziario Marketpress di
Giovedì 18 Aprile 2013 |
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UE, TRATTA DEGLI ESSERI UMANI: AUMENTANO LE VITTIME NELL´UE MA GLI STATI MEMBRI TARDANO A RISPONDERE
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Bruxelles, 18 aprile 2013 - Nell´unione
europea le vittime identificate o presunte nel periodo 2008-2010 sono state 23
632. È questo il dato che emerge con maggiore evidenza dalla prima relazione
sulla tratta degli esseri umani in Europa pubblicata il 15 aprile dalla
Commissione europea.
La relazione sottolinea, inoltre, che mentre il numero delle persone
oggetto della tratta all´interno e verso l´Ue è aumentato del 18% dal 2008 al
2010, è diminuito quello dei trafficanti che finiscono dietro le sbarre, come
risulta dal calo delle condanne del 13% nello stesso periodo.
Nonostante questo preoccupante contesto, ad oggi solo 6 dei 27 Stati
membri dell’Unione europea hanno pienamente recepito la direttiva anti-tratta
dell´Ue nella loro legislazione
nazionale, e tre hanno comunicato di avervi provveduto soltanto parzialmente
mentre il termine per il recepimento è scaduto il 6 aprile 2013.
«É difficile immaginare che nei nostri paesi Ue, liberi e democratici,
decine di migliaia di esseri umani possano essere privati della libertà e
sfruttati, scambiati come merci a fini di lucro. Ma è questa la triste verità e
la tratta degli esseri umani è ovunque attorno a noi, ben più vicina di quanto
pensiamo. Mi rammarica molto vedere che, nonostante questa allarmante tendenza,
solo pochi paesi abbiano attuato la legislazione anti-tratta e sollecito quelli
che non vi hanno ancora provveduto ad adempiere ai loro obblighi», ha
dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria Ue per gli Affari interni.
Pieno e rapido recepimento della direttiva Ue -
Al fine di invertire questa tendenza è necessario recepire e attuare
adeguatamente le ambiziose leggi e misure contro la tratta degli esseri umani.
La direttiva, se pienamente recepita, può avere un impatto reale e
concreto sulla vita delle vittime e può evitare che un reato tanto aberrante ne
faccia altre. Le nuove norme riguardano interventi in ambiti diversi, quali
disposizioni di diritto penale, l´azione penale contro gli autori del reato, il
sostegno alle vittime e i loro diritti nel procedimento penale, la prevenzione.
La direttiva prevede, inoltre, l´istituzione in ciascuno Stato membro di un
relatore nazionale o di un meccanismo equivalente che segnali le tendenze,
raccolga i dati e quantifichi l´impatto delle attività anti-tratta.
I diritti delle vittime della tratta degli esseri umani nell´Ue -
Oggi la Commissione europea presenta anche un quadro d´insieme dei
diritti delle vittime della tratta degli esseri umani al fine di fornire
informazioni chiare e di facile lettura sui diritti del lavoro, sociali, di
soggiorno e risarcitori di cui i singoli possono beneficiare in base al diritto
dell’Unione. Tale quadro d´insieme sarà utilizzato dalle vittime e dagli
operatori (Ong, polizia, funzionari dei servizi per l´immigrazione, ispettori
del lavoro, guardie di frontiera, operatori sanitari e sociali) che lavorano
nel settore della tratta degli esseri umani e contribuirà al concreto esercizio
di questi diritti aiutando le autorità degli Stati membri dell´Ue a fornire
l´assistenza e la protezione che le vittime necessitano e meritano.
Raccolta dei dati: i risultati principali -
Eurostat e la Dg Affari interni pubblicano la prima relazione sulle
statistiche relative alla tratta degli esseri umani a livello dell’Ue per gli
anni 2008, 2009 e 2010. Tutti gli Stati membri hanno contribuito a questa
relazione – benché la raccolta di dati comparabili e affidabili continui a
essere difficile e sia opportuno interpretare queste cifre con cautela in
quanto non rappresentano che la punta dell´iceberg. Uno studio
dell´Organizzazione internazionale del lavoro rivela che nell´Ue sono circa 880
000 le persone vittime del lavoro forzato, compreso lo sfruttamento sessuale.
- Vittime -
Il numero totale delle vittime accertate e presunte nel 2008 è stato di
6 309, di 7 795 nel 2009 e di 9 528 nel 2010, con un aumento del 18% nel
triennio di riferimento. L’italia è il paese nel quale si è registrato il
maggior numero di vittime (accertate e presunte): nel 2010 i casi sono stati 2
381, con un calo rispetto ai 2 421 del 2009 ma pur sempre in notevole aumento
rispetto al 2008, quando si erano registrate 1 624 vittime di tratta.
La distribuzione media in Ue per sesso ed età delle vittime nel
triennio di riferimento è stata: 68% donne, 17% uomini, 12% ragazze e 3%
ragazzi.
La maggior parte delle vittime identificate e presunte nel triennio di
riferimento è stata venduta a fini di sfruttamento sessuale (62 %), seguono le
vittime della tratta a fini di lavoro forzato (25 %) e, con percentuali
nettamente inferiori (14 %), le vittime di altre forme di sfruttamento, come il
prelievo di organi, attività criminali o la vendita di minori.
La maggior parte delle vittime identificate e presunte nel triennio di
riferimento proviene dagli Stati membri (61%), seguite da vittime dall´Africa
(14%), dall’Asia (6%) e dall’America Latina (5%).
La maggior parte delle vittime individuate negli Stati membri dell’Ue è
di origine rumena o bulgara.
La maggior parte delle vittime con cittadinanza diversa da quella degli
Stati membri proviene dalla Nigeria e dalla Cina.
Il numero dei permessi di soggiorno rilasciati alle vittime della
tratta degli esseri umani con cittadinanza di paesi terzi è aumentato da 703
nel 2008 a 1 196 nel 2010.
- Trafficanti.
Negli Stati membri il numero totale dei presunti trafficanti dal 2008
al 2010 è diminuito di circa il 17%.
Il 75% dei presunti trafficanti è di sesso maschile.
I presunti trafficanti per fini di sfruttamento sessuale rappresentano
circa l´84% del totale nel triennio di riferimento.
Il numero totale delle condanne per tratta di esseri umani dal 2008 al
2010 è diminuito del 13%.
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