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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Aprile 2013
 
   
  GLI ITALIANI E GLI OROLOGI DA POLSO ASSOROLOGI PRESENTA I DATI SUL MERCATO 2012

 
   
  Nel corso del 2012 in Italia sono stati venduti poco meno di 7 milioni di orologi da polso, per un valore di 1,14 miliardi di euro: è questo il dato principale che emerge dalla ottava indagine annuale sugli acquisti di orologi da polso in Italia effettuata da Gfk Retail & Technology per conto di Assorologi. I dati confermano la fase critica già evidenziata lo scorso anno: i consumi sono calati sul 2011 sia a valore (-3,6%) che a quantità (-2,8%), il che significa che per la prima volta negli otto anni di rilevazione si scende, sia pure di pochissimo, sotto il muro dei 7 milioni di pezzi. Sostanziale stabilità del prezzo medio che passa da 164 a 163 euro. Per il 47% si tratta di orologi da donna (43,1% della spesa a valore). Gli orologi da uomo sono il 40,2% (52,3% della spesa a valore) e quelli da bambino solo il 12,8%. Si tratta in maggioranza di orologi con movimento al quarzo (78,2%), con cassa in acciaio (67,8%). Ottima la performance degli orologi con cassa in materiale plastico, che sfiora il 25% dei pezzi. Per il 78,2% dei casi ha funzione “solo tempo”, mentre nel 20,1% dei casi (25% a valore) ha anche funzione cronografo. Il cinturino in genere è in metallo (42,2% a quantità, 55% a valore) o in plastica/resina (34,1% a quantità). Gioiellerie ed orologerie (tradizionali o ubicate all’interno di un centro commerciale) sono i canali che attraggono ancora maggiormente le scelte del consumatore italiano, ma perdono terreno in misura evidente rispetto al passato (60% a quantità, 65% a valore). In crescita i valori trattati dalla grande distribuzione (3,1% a quantità, 2,1% a valore), mentre calano molto i negozi mono-marca (8% a quantità, 3,7% a valore). Raddoppia in un anno il canale Internet (aste ed e commerce) che vale il 9% a volume e il 8,3% a valore. Si mantiene significativa la quota detenuta da Bancarelle e dalle vendite in Strada (6,9% a quantità, ma 3,4% a valore). Nel 52% dei casi il prodotto è acquistato per regalarlo ad un’altra persona, mentre nel rimanente 48% si tratta di un acquisto fatto per se stessi. Al di fuori del nucleo familiare, i destinatari del regalo sono principalmente parenti (54,1%) e conoscenti/amici (33%). La fascia d’età più importante dei destinatari dell’orologio regalato è quella che va dai 31 ai 40 anni. Solo il 59% degli acquirenti compra l’orologio che aveva in mente. I motivi dell’acquisto diverso rispetto alle prime intenzioni sono principalmente legati al prezzo (42%). La decisione di acquisto è sempre più legata al design (45,7%) e al prezzo (37,8%), ma si conferma di grandissima importanza anche la Brand awareness (fiducia e conoscenza della marca) che cresce fino al 31,2%. «Non sono momenti facili ed è ovvio che il clima di sfiducia e di attesa che contagia il consumatore non può non riflettersi anche sul nostro mercato - afferma il Presidente Assorologi Mario Peserico. Così come fatto lo scorso anno, mi sembra però giusto evidenziare che l’orologeria tutto sommato tiene molto meglio di altri comparti e riesce a difendere immagine, competitività ed attrattività. Il settore si augura che le travagliate vicende politico istituzionali possano risolversi rapidamente e consentire l’adozione di misure mirate all’incentivazione ed alla crescita dei consumi, a partire dalle politiche fiscali»  
   
 

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