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Notiziario Marketpress di
Giovedì 18 Aprile 2013 |
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MARCHE: SOSTEGNO ALL’EDILIZIA: PDL PER LA PROROGA DEI TERMINI DI INIZIO E FINE LAVORI - LE IMPRESE OGGI NON POSSONO SOPPORTARE ULTERIORI AGGRAVI
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Ancona, 18 aprile 2013 - La
Regione Marche mette in campo un ulteriore provvedimento di sostegno
all’edilizia marchigiana, per contrastare l’aggravarsi della crisi, con una
proposta di legge che proroga di due anni i termini di inizio e di fine lavori.
La proposta è stata presentata alla giunta dall’assessore al Governo del territorio
Luigi Viventi. “E’ noto infatti – spiega l’assessore - che molte imprese del
settore trovano attualmente difficoltà nel rispettare i termini previsti dai
permessi di costruire, e in particolare quello di ultimazione dei lavori, a
causa della forte contrazione delle vendite degli immobili”. La normativa
vigente prevede infatti il massimo di un anno per l’inizio dei lavori e tre
anni per la loro ultimazione, decorsi i quali il permesso decade e la
realizzazione della parte dell’intervento non ultimata è subordinata al
rilascio di un nuovo permesso di costruire, con conseguente corresponsione di
un nuovo contributo. “In questo momento storico di particolare difficoltà
economico finanziaria – prosegue Viventi – le imprese edili non riescono a
sopportare ulteriori aggravi e quindi la nostra proposta di legge, che intende
rendere uniforme la valutazione della concessione su tutto il territorio
regionale, stabilisce che su richiesta dei soggetti interessati siano prorogati
di due anni i termini di inizio e di ultimazione dei lavori indicati nei
permessi di costruire rilasciati prima della data di entrata in vigore della
normativa e ancora in corso alla medesima data”. La proroga si applica anche ai
termini relativi alle denunce di inizio attività (Dia) e alle segnalazioni
certificate di inizio attività (Scia) presentate fino alla stessa data. Una
analoga disposizione, che dilata i termini previsti nel testo unico in materia
edilizia, è stata da tempo adottata dalla Regione Umbria (n.1/2004) e una norma
analoga a quella prevista nelle Marche è contenuta anche in una recente legge
della Regione Emilia Romagna (n.16/2012).
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