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Notiziario Marketpress di
Giovedì 18 Aprile 2013 |
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ISTRUZIONE: A PRATO UN CENTRO DI INTEGRAZIONE CHE SUPERA LA DISABILITÀ
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Firenze , 18 aprile 2013 – “Un amico speciale”. Così Sofia, una bambina
dell’Istituto Comprensivo Gandhi di via Mannocci a Prato si rivolge ad un
coetaneo diversamente abile che frequenta la stessa scuola. “Sei un amico
straordinario – continua Sofia – non puoi ascoltarmi e capirmi, non sai cosa
succede intorno a te, ma avere te come amico non è come avere un Wi-fi o la
Play, è un dono eterno”. Quelle di Sofia sono parole simili a quelle di
Costanza, Irene, Greta e di tanti altri bambini e bambine che frequentano la
scuola e che hanno incontrato tanti altri bambini e bambine che sono “amici
speciali”, in particolare si tratta di bambini e bambine autistici.
Già perché al Comprenisvo “Gandhi” è nato ed opera da qualche anno un
Centro di integrazione anch’esso intitolato a Gandhi, che rappresenta un
modello d’eccellenza e un esempio di buone pratiche. Oggi la vicepresidente
della Regione, che ha anche la delega all’istruzione, Stella Targetti, ha
visitato il centro e ne ha apprezzato sia la metodologia didattica, unica nel
suo genere, sia i risultati che permette di raggiungere.
“Il Centro integrazione Gandhi –
sottolinea Targetti – è un modello di inclusione scolastica veramente efficace,
perché ci sono gli spazi, i temi, le competenze adeguati ad affrontare le
situazioni dei ragazzi autistici. Il Centro consente di prendersi cura di
questi ragazzi 35 ore alla settimana, mentre nella “normalità” della scuola sono
di solito 9 o 10 ore. Questo mi fa pensare agli insegnanti di sostegno di molte
scuole italiane, che spesso si sentono soli e frustrati perché gli spazi in cui
lavorano non sono adeguati.
Al Cig di Prato – continua
Targetti – i ragazzi autistici hanno la possibilità, insieme agli educatori, di
poter scegliere i momenti con cui condividere la classe insieme agli altri
alunni, alternandoli a momenti di riposo e ad altri dedicati ad attività
alternative costruite su misura loro. E questo dà molta tranquillità a loro,
agli insegnanti e a tutta la realtà scolastica, a giudicare dal coinvolgimento
dei ragazzi normodotati ai quali l’esperienza della diversità è fatta vivere
come una speciale occasione di crescita.” Da qui l’impegno della vicepresidente
della Regione Toscana per far conoscere l’esperienza e diffonderla come esempio
di “buone pratiche”, sia a livello della Toscana, sia anche a livello
nazionale.
“Ci prendiamo l’impegno –
conclude Targetti – di lavorare affinché questo tipo di inclusione scolastica
possa diffondersi sul territorio della Toscana e di aprire un confronto con il
Miur per far riconoscere la realtà del Gandhi come modello di riferimento per
tutta l’Italia”.
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