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Notiziario Marketpress di
Giovedì 18 Aprile 2013 |
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VOLTERRA: SALVI I GRAFFITI DEL NANNETTI, GENIO MONDIALE DELL’ “ART BRUT”
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Firenze, 18 aprile 2013 –
Volterra 1961, un degente del reparto Ferri, la sezione giudiziaria del locale
manicomio – si chiama Ferdinando Nannetti (Roma 1927-Volterra 1994), è arrivato
dal manicomio di Roma nel 1958, – decide di lasciare un segno della sua vita; e
incide sul muro del cortile, con una fibbia del
panciotto, durante le sue giornate passate all’aperto, il suo messaggio
al mondo, le sue fantasie astrali, le sue deliranti osservazioni sul mondo e
sull’uomo. Lo fa per ore, per giorni e per mesi, coprendo di segni fino al 1975
oltre 150 metri di muro. Così facendo regala a Volterra un’opera definita il
capolavoro mondiale dell’Art Brut: Nof4, che significa Nannetti “Oreste”
Fernando 4 (il nome che si era aggiunto perché lo nobilitava, a suo giudizio; e
un numero che fa riferimento agli istituti dove fu rinchiuso nell’arco della
sua vita secondo alcuni, secondo altri un riferimento al suo numero di
matricola o al numero dei fratelli, ma nessuno è stato davvero in grado di
entrare nella sua testa per capirne il significato autentico).
Questa incredibile testimonianza, che ha rischiato di andare perduta
nell’abbandono dell’ex struttura manicomiale, oggi è salva grazie all’impegno
dell’associazione onlus “Inclusione, graffio e parola”, del Comune di Volterra,
dell’Asl 5 proprietaria della struttura, della Sovrintendenza provinciale beni
mobili di Pisa e della Regione. Circa otto metri dell’opera sono stati
recuperati con la tecnica dello “strappo” da parte di un gruppo di valenti
restauratori (a Pisa ancora conosciuta dopo l’esperienza con gli affreschi del
Camposanto di Piazza dei Miracoli), e saranno al centro sabato e domenica
prossimi di una manifestazione che li renderà visibili al pubblico presso la
Pinacoteca di Volterra e ne racconterà la storia piuttosto incredibile.
Poi i graffiti del Nannetti recuperati troveranno una sede provvisoria
presso il Museo Lombroso dell’Asl; prima della collocazione definitiva
all’interno del Museo della memoria, progettato dal Comune all’interno del
complessivo recupero dell’area dell’ex ospedale psichiatrico che sarà a carico
della società privata che l’ha acquistata dall’Asl e che comunque dovrà
rispettare precisi criteri di vincolo e salvaguardia dell’area nell’utilizzo a
fini turistico-residenziali.
Stamani erano presenti a Firenze per parlare dell’iniziativa
l’assessore regionale alla cultura, Cristina Scaletti, il sindaco di Volterra,
Marco Buselli, il presidente dell’Associazione onlus “Inclusione, graffio e
parola” di Volterra, Andrea Trafeli, il rappresentante della Sovrintendenza,
Amedeo Mercurio, il direttore sanitario della Asl 5, Simona Dei.
La parte scelta è forse la più significativa e anche tra le meglio
conservate; rispecchia in pieno tutte le caratteristiche del capolavoro di
Nof4. Sono presenti sul muro, oltre che alle pagine scritte come consuetudine
da parte di Nannetti, anche due pagine vuote, pagine pronte alla fase di
scrittura, pagine che dimostrano la fase preparatoria di Nannetti. Era infatti
prassi per Nof4 – come testimoniato da Aldo Trafeli, l’infermiere che instaurò
con Nannetti un rapporto di amicizia e che per primo tradusse parti del
graffito – disegnare le pagine e poi successivamente scrivere all’interno. Solo
in questa porzione di muro si documenta con precisione la fase preparatoria,
infatti in altre parti il graffito risulta solo scritto senza pagine bianche.
Inoltre, a fondo delle pagine in corrispondenza e per tutta la
lunghezza della panchina, si nota come nella sua travolgente voglia di
scrivere, dettata dalla schizofrenia, e nella sua vena artistica ha proceduto
nella scrittura attorno alle teste dei degenti catatonici (da qui il nome della
porzione di graffito) che quotidianamente erano seduti sulla panchina, creando
e lasciando degli spazi vuoti, che rappresenteranno per sempre quei degenti
seduti, ma anche tutti i degenti passati non solo su quella panchina, ma per
quel manicomio che ha segnato per sempre la vita sociale e culturale di
Volterra.
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