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Notiziario Marketpress di
Giovedì 18 Aprile 2013 |
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RIUNITA L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI TELECOM ITALIA APPROVATO IL BILANCIO 2012 IN SEDE STRAORDINARIA APPROVATO IL PIANO DI AZIONARIATO PER I DIPENDENTI 2013
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Rozzano (Mi), 18 Aprile 2013 -
L’assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti di Telecom Italia
si è riunita oggi sotto la presidenza
di Franco Bernabè.
In sede ordinaria l’Assemblea:
ha approvato il bilancio
dell’esercizio 2012 di Telecom Italia S.p.a., deliberando l’integrale
copertura della perdita risultante essenzialmente dalla svalutazione
operata sull’avviamento
mediante l’utilizzo di riserve e utili portati a nuovo; ha altresì
approvato la distribuzione di un
dividendo in ragione di 2,0 centesimi di euro per azione ordinaria e
3,1 centesimi di euro per
azione di risparmio, mediante l’utilizzo di parte dell’utile 2010
portato a nuovo. Il dividendo verrà
messo in pagamento a partire dal 25 aprile 2013 (record date 24 aprile
2013), con stacco
cedola in data 22 aprile 2013;
ha approvato la prima sezione della Relazione sulla remunerazione che
illustra, con riferimento
all’esercizio 2013, la politica della Società in materia di
remunerazione dei componenti gli
organi di amministrazione e dei dirigenti con responsabilità strategiche
e le procedure utilizzate
per la sua adozione e attuazione;
ha approvato l’integrazione del
Collegio Sindacale, in carica fino all’approvazione del bilancio al
31 dicembre 2014, confermando la nomina a Sindaco Effettivo del Dottor
Roberto Capone
(subentrato alla dimissionaria Professoressa Sabrina Bruno) e nominando
il Dottor Fabrizio
Riccardo Di Giusto quale Sindaco Supplente.
In sede straordinaria l’Assemblea:
ha approvato un piano di azionariato rivolto ai dipendenti consistente
nell’offerta di sottoscrizione
di massimo n. 54.000.000 di azioni ordinarie a sconto (10% rispetto al
prezzo di mercato) e
comunque non al di sotto del valore nominale. Ai sottoscrittori che
avranno conservato le azioni
per un anno, subordinatamente al mantenimento della qualifica di
dipendenti, sarà assegnata
gratuitamente un’azione ordinaria ogni tre azioni sottoscritte a
pagamento; ha altresì attribuito al
Consiglio di Amministrazione le deleghe per l’aumento di capitale a
servizio del piano per un
importo complessivo di euro 39.600.000, in parte a pagamento e in parte
a titolo gratuito
mediante assegnazione di utili o riserve di utili.
In occasione dell’Assemblea in data odierna, la Consob, con
provvedimento del 15 aprile 2013, ha
richiesto – ai sensi dell’art. 114, comma 5, del d.Lgs. N. 58/1998 – di
diffondere una serie di informazioni
e notizie aggiuntive concernenti l’impairment test svolto dalla Società
in sede di redazione del bilancio
consolidato relativamente alla voce “Avviamento”.
A questo riguardo, nel rimandare alla Nota 4 al bilancio consolidato al
31 dicembre 2012 per una
descrizione dettagliata di criteri e principi guida utilizzati
nell’esecuzione dell’impairment test, si precisa
quanto segue.
Dettaglio dei principali elementi di discontinuità della procedura per
l’effettuazione dell’impairment test in
sede di bilancio al 31 dicembre 2012 rispetto alla procedura utilizzata
nei precedenti test di impairment
Come ogni anno, in ossequio al documento Consob/isvap/banca d’Italia
del 3 marzo 2010 e in
ottemperanza al principio contabile Ias 36, il Consiglio di
Amministrazione della Società ha definito, in
vista della redazione del bilancio d’esercizio, apposita procedura per
l’effettuazione del c.D. Impairment
test, volto a verificare il valore recuperabile degli avviamenti
iscritti a bilancio. L’adozione della procedura
è seguita ad apposita istruttoria svolta in sede di Comitato per il
controllo e i rischi, sotto la vigilanza del
Collegio Sindacale, con il supporto consulenziale del Professor Mauro
Bini, Ordinario presso l’Università
Bocconi di Milano.
Il piano industriale 2013-2015, assunto a riferimento per il processo
di impairment test 2012, prevede
una significativa accelerazione del roll-out delle reti ultrabroadband
e Lte. Ciò comporta che nell’orizzonte
di piano vi sia evidenza dei cash-out dei corrispondenti investimenti,
cui non corrisponde una piena
rappresentazione dei loro benefici, il cui pay-back è naturalmente
superiore al triennio. Poiché i principi
contabili nell’applicazione del metodo Dcf (Discounted Cash Flows)
prevedono che la stima del valore
terminale debba essere ricavato dal flusso dell’ultimo anno di
previsione esplicita, il management della
Società ha ritenuto che l’utilizzo delle proiezioni a tre anni (come
fatto in passato) avrebbe portato a
sottostimare il valore recuperabile delle unità di business per le
quali l’impairment test dell’avviamento si
fonda sul Dcf.
Nel contempo si è voluto tener conto della dispersione delle stime
degli analisti (fonte esterna di verifica e
validazione della complessiva ragionevolezza delle previsioni manageriali)
e della volatilità del tasso risk
free ai fini del calcolo del costo del capitale (ulteriore fattore da
considerare ai fini del metodo Dcf). A
questo riguardo, anche alla luce della specifica incertezza della
situazione di mercato, si è ritenuto
corretto introdurre nel processo elementi di prudenza e discrezionalità
ai fini della determinazione delle
diverse grandezze da applicare nell’effettuazione dell’esercizio.
La nuova procedura in ambito Core Domestic prevede dunque, in sintesi,
i seguenti elementi di novità
rispetto alla procedura applicata per l’esercizio 2011, che ne
determinano il riallineamento alle prassi dei
principali operatori europei di telecomunicazioni:
l’allungamento delle previsioni
lungo un arco temporale quinquennale, anziché triennale, per
considerare gli effetti attesi di stabilizzazione dei ricavi e
dell’ebitda a seguito dell’accelerazione degli
investimenti in banda larga;
il mantenimento del confronto
fra le previsioni ed il consenso degli analisti, sterilizzando tuttavia gli
effetti legati alla polarizzazione delle previsioni rispetto agli
scenari estremi relativi all’andamento
macroeconomico del Paese e del piano di investimenti nonché, di
riflesso, alla dinamica dei ricavi;
la stima in via fondamentale del
costo medio ponderato del capitale (wacc) sulla base della
metodologia del Capital Asset Pricing Model (Capm), data l’elevata
volatilità che caratterizza il tasso
risk free, mantenendo ferma la verifica che il saggio di
capitalizzazione (wacc-g) risulti coerente con
quello espresso dal consenso degli analisti.
Linee guida sottostanti alle proiezioni economico-finanziarie relative
alla Cash Generating Unit Core
Domestic per il biennio 2016-2017, ulteriore rispetto all’orizzonte
temporale previsto dal piano industriale
2013-2015
L’estensione al biennio 2016-2017 delle previsioni utilizzate ai fini
dell’applicazione del metodo Dcf per
la Cash Generating Unit Core Domestic consente di “catturare” i
benefici degli investimenti dedicati alle
reti di nuova generazione in termini di stabilizzazione dei ricavi e
dell’ebitda, benefici che sono solo
marginalmente rilevati nel triennio di piano. Il driver di tali
benefici è rappresentato dal vantaggio
competitivo, tecnologico e di posizionamento di mercato che gli
investimenti in ultrabroadband e in Lte
sono in grado di generare.
Alla luce della volatilità del contesto macroeconomico e di mercato
nonché degli scostamenti verificatisi
nell’ultimo esercizio, rispetto alle previsioni di piano, la
ragionevolezza e la sostenibilità delle previsioni al
2016-2017 relative alla Cash Generating Unit Core Domestic è stata
verificata riconducendo le previsioni
della Società entro l’intervallo di previsioni degli analisti per il
mercato domestico. La prospettiva di
“crescita zero” (in coerenza con l’intervallo dei saggi di crescita
applicati dagli analisti che seguono il titolo
Telecom Italia, come desumibili dai report pubblicati dopo la
presentazione del piano industriale) ha
costituito una scelta di prudenza giustificata altresì dalla
considerazione delle prospettive generali
dell’industry, ed è stata rappresentata e discussa a livello di
Comitato per il controllo interno e i rischi così
come in sede consiliare.
Principali fatti e circostanze che hanno portato alla rilevazione della
perdita per riduzione di valore
dell’avviamento allocato nella Cash Generating Unit Core Domestic
L’impairment loss di 4.016 milioni di euro, registrato dalla Cash
Generating Unit Core Domestic, è legato
prevalentemente agli effetti del peggioramento dello scenario
congiunturale, nonché al contesto di
mercato caratterizzato da forti dinamiche competitive e di riduzione
delle tariffe.
Questi elementi di incertezza di scenario e di prospettive,
fisiologicamente impattano su ogni previsione di
obiettivi gestionali e strategici e – là dove fossero confermati
dall’evoluzione prospettica – sarebbero
potenzialmente suscettibili di determinare in futuro analoghi effetti
svalutativi. L’evoluzione del mercato
dei servizi tlc in Italia, soprattutto nel mobile, dipende infatti da
una pluralità di fattori, in larga misura
esterni alla sfera di controllo della Società: l’attività dei
concorrenti, il quadro regolamentare applicabile, lo
sviluppo di tecnologie e/o servizi alternativi. Si tratta di un mercato
saturo, in cui il confronto
concorrenziale si sviluppa sulla customer retention, con pesanti costi
volti a mantenere gli attuali livelli di
quota di mercato, in termini di clientela e di ricavi.
Risultati dell’analisi di sensitività svolta con riferimento alla
predetta Cash Generating Unit Core Domestic
Con riferimento alla Cash Generating Unit Core Domestic sono state
effettuate analisi di sensitivity sul
costo medio ponderato del capitale (wacc) e sul saggio di crescita a
lungo termine (g).
In sintesi, un aumento del wacc di 0,25 punti percentuali rispetto al
valore applicato (pari a 8,63%)
avrebbe comportato un incremento dell’impairment loss in ragione di 1,2
miliardi di euro, mentre una
riduzione di 0,25 punti percentuali del saggio di crescita a lungo
termine, rispetto al valore di zero
applicato, avrebbe determinato un impairment loss incrementale di 0,9
miliardi di euro.
Considerazioni in ordine alla differenza tra il valore recuperabile per
azione ordinaria Telecom Italia al 31
dicembre 2012 e (i) la relativa quotazione di borsa nonché (ii) i
target price di consenso degli analisti
I titoli azionari dei principali operatori di telecomunicazioni europei
hanno risentito fortemente della
situazione macroeconomica e delle importanti discontinuità tecnologiche
con conseguenti necessità di
accelerazione degli investimenti.
Tali circostanze hanno avuto un effetto maggiore sul titolo Telecom
Italia data la prevalente esposizione al
mercato italiano, peraltro in forte contrazione, ed all’elevato livello
di indebitamento della Società, cui si
accompagna l’applicazione di multipli di borsa inferiori alla media del
settore.
Come da indicazioni di Consob, le informazioni sopra riportate saranno
inserite nel verbale assembleare e
nel comunicato stampa che la Società andrà a diramare al termine dei lavori
assembleari.
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