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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Aprile 2013
 
   
  UNA NUOVA VISIONE PER RIDISEGNARE L´EUROPA

 
   
  Bruxelles, 23 Aprile 2013 – Di seguito l’intervento del 19 aprile di Maroš Šefčovič Vice-presidente della Commissione europea al Bratislava Forum Global Security – Glosec”: Signore e Signori Il motto dell´Unione europea, come sono sicuro che voi tutti sapete, è ´Uniti nella diversità´ - un riconoscimento che patchwork europeo di lingue, culture e tradizioni è sostenuta da una visione comune e un obiettivo condiviso di pace e prosperità. Le crisi attuali, sia politici che economici, hanno a volte allungato unità europea al limite. Mentre l´Unione europea ha infatti portato 60 anni di pace per la maggior parte del nostro continente - come riconosciuto dal premio Nobel dello scorso anno - la prosperità per tutti è stato un po ´più difficile da raggiungere. In questi tempi di austerità e di recessione economica, che il particolare obiettivo probabilmente sembra più lontana che mai per molti europei. La scala senza precedenti della crisi ha rivelato i difetti strutturali profondi nella progettazione dell´Ue. Questi difetti non sono nuovi ma, fino ad ora semplicemente non c´era la volontà politica di affrontare loro facendo le riforme necessarie. A questo proposito, la crisi ha avuto un effetto positivo: si è costretti a concentrare la nostra attenzione sulla necessità di affrontare questi difetti o rischiano di precipitare nel caos globale. La decisione che abbiamo preso è chiara: faremo tutto il possibile per salvare l´euro e l´Unione. Come risultato di questo impegno, il tasso di integrazione europea ha accelerato rapidamente, soprattutto nella zona euro: infatti, abbiamo visto più cambiamenti negli ultimi due anni che in tutto il decennio dal lancio della moneta unica! Ma questa maggiore integrazione ha anche messo in evidenza perché ci fosse una tale mancanza di volontà politica nel passato: si tratta di decisioni che sono politicamente difficili, democraticamente impegnativo e difficile da comunicare. Queste sono decisioni che sono dolorose, ma necessarie se vogliamo creare un´economia europea realmente competitivo e sostenibile per il futuro. E questo è il nostro obiettivo finale: per stabilire nuovi pilastri su cui costruire il futuro dell´Unione europea. Primo fra questi è una unione economica e monetaria riformata. La crisi ha costretto ad accettare che i nostri destini economici in Europa sono molto più strettamente intrecciate di quanto ci aspettassimo; deficit eccessivi e budgeting irresponsabili hanno ripercussioni in tutta l´Unione europea, e non solo la zona euro. La reazione contro le misure di austerità necessarie per affrontare questi spesso disastri economici autoinflitte ci mostra in modo più chiaro che mai che abbiamo bisogno di una governance economica molto più forte per evitare che accada di nuovo: una maggiore sorveglianza dei bilanci nazionali e delle riforme strutturali a livello europeo; una vera unione bancaria, e il più grande firewall del mondo, la Esm € 500 miliardi. Ma queste misure comportano una significativa messa in comune della sovranità nazionale, ed è per questo che dobbiamo anche costruire un nuovo pilastro unione politica. Questo è l´unico modo per garantire la responsabilità democratica e la proprietà comune - e rende più facile comunicare. Mentre l´Europa si muove verso l´unione economica, monetaria e bancaria sempre più integrata, quindi l´unione politica diventa sempre più inevitabile, tra cui sostanzialmente un ruolo accresciuto per i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo a dare un maggiore controllo democratico e contribuire a forgiare un sentimento di proprietà comune. Ovunque si guardi si critica l´Unione europea, del modo in cui la crisi viene gestita. I cittadini stanno lottando per dare un senso alle decisioni che sono state prese, e perché sono fatti per soffrire per gli errori dei loro rappresentanti eletti. Non sorprende, pertanto, che alcune persone vedono un futuro molto diverso per l´Ue, dove i legami sono più libera e dove il processo decisionale è più decentrata, dando a ciascuno Stato membro la libertà di prendere la propria strada. Il Regno Unito non è affatto solo nel prevedere questo tipo di riforma. Eppure, questo approccio sarebbe per me un ritorno ai vecchi tempi: è stato proprio questo ´ognuno per sé´ approccio che ci ha portato il caos che siamo in questo momento! La soluzione ai nostri problemi non sta in meno Europa, ma in più: dobbiamo agire insieme, per non lasciare i paesi di scegliere quali regole desiderano seguire e che non lo fanno. Quando i tempi sono buoni, quando vi è la pace e la prosperità per tutti, è facile essere ´Uniti nella diversità´. Ma abbiamo bisogno anche di essere ´United nelle avversità´: quando i tempi sono duri, è lavorando insieme che possiamo fare meglio, con la creazione di una nuova visione che l´Europa ha bisogno. Grazie”.  
   
 

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