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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Aprile 2013
 
   
  LUGANO (PALAZZO DEI CONGRESSI): MARIELLA DEVIA, REGINA DEL BELCANTO A LUGANO FESTIVAL - 26 APRILE 2013, ORE 20.30

 
   
  Nell’anno in cui tutto il mondo festeggia Wagner e Verdi, Lugano Festival dedica la serata del 26 aprile al belcanto italiano, con una protagonista d’eccezione, il soprano Mariella Devia. Nota per il timbro incantevole e per la perfezione tecnica delle sue esecuzioni, la Devia è soprattutto un’acclamata interprete donizettiana e verdiana. E i due compositori sono infatti presenti nel programma, insieme a Bellini, Mascagni e Rossini, con alcune delle loro pagine più commoventi ed esaltanti. L’orchestra della Svizzera italiana sarà diretta per l’occasione dal giovane maestro romano Francesco Lanzillotta, molto apprezzato nel repertorio lirico e considerato oggi uno dei talenti in ascesa nella direzione d’orchestra. L’appuntamento del 26 aprile strizza l’occhio alla tradizione sette-ottocentesca delle “accademie”, concerti in cui si alternavano pagine vocali e pagine strumentali di autori diversi, e in cui la parte del leone toccava ad uno o più solisti di grande fama. Se però nei secoli passati i programmi delle accademie erano quanto mai variegati, a volte anche un tantino sconclusionati, la proposta di Lugano Festival va invece a costruire, nello spazio di una serata, uno spaccato quanto mai coerente della storia del melodramma italiano dell’Ottocento. Si inizia infatti da Rossini, autore che costituisce un ponte fra cultura classica e temperie romantica, per addentrarsi nel Romanticismo lirico ed elegiaco di Bellini e in quello più maturo di Donizetti. Giuseppe Verdi gioca naturalmente un ruolo fondamentale, in quanto figura emblematica del Romanticismo e del Risorgimento italiani, nella cui produzione convergono genio musicale e capacità di fare proprie le istanze sociali e politiche del suo tempo. Il programma getta infine uno sguardo al Verismo di fine Ottocento, rappresentato da Pietro Mascagni. Interprete sublime di pagine come Casta Diva e Sempre libera sarà il soprano Mariella Devia, apprezzata in tutto il mondo, dal grande pubblico e dagli addetti ai lavori, per la coerenza e l’intelligenza delle sue esecuzioni. Alla testa dell’orchestra di casa, che proporrà alcune ouverture degli autori in programma, il direttore Francesco Lanzillotta, formatosi tra Roma, New York e Madrid. Lanzillotta ha composto musiche per il teatro, il balletto e la televisione ed è richiesto nei teatri di tutto il mondo soprattutto per il repertorio lirico. L’evento è organizzato con il sostegno di Cornèr Banca Sa --- Orchestra Della Svizzera Italiana Direttore Francesco Lanzillotta Solista Mariella Devia soprano Vincenzo Bellini (1801-1835) Sinfonia da Norma (1831) Casta Diva, cavatina da Norma (1831) Gioachino Rossini (1792-1868) Sinfonia da La scala di seta (1812) Gaetano Donizetti (1797-1848) Regnava nel silenzio, cavatina da Lucia di Lammermoor (1835) Al dolce guidami castel natìo, aria da Anna Bolena (1830) Pietro Mascagni (1863-1945) Intermezzo sinfonico da Cavalleria rusticana (1889) Giuseppe Verdi (1813-1901) Preludio da La Traviata (1853) Non so le tetre immagini, romanza da Il Corsaro (1848) Sinfonia da Nabucco (1842) Sempre libera degg´io, cabaletta da La Traviata (1853) --- Il secolo d’oro dell’opera lirica è senz’altro l’Ottocento: oltre all’entusiasmo scatenatosi dentro e fuori i teatri, la produzione poté giovarsi di una qualità artistica e di un’interconnessione col tessuto storico-culturale mai verificatesi prima. Il punto di partenza di questo successo può essere individuato in Rossini, protagonista di una svolta che, senza troncare i legami col passato, si sarebbe rivelata decisiva per gli sviluppi futuri del melodramma in Italia, costituendone per qualche decennio l’esemplare fondamento. Se opere come il Barbiere di Siviglia o La scala di seta divennero modelli inarrivabili per la comicità musicale, titoli come il Guglielmo Tell schiusero le porte alla nascita di un pieno Romanticismo anche in Italia. Romanticismo mediterraneo di cui fu campione Bellini. Unico italiano vivente apprezzato da Chopin, Liszt o Wagner, fu ritratto dal poeta tedesco Heine come il musicista dall’andatura «così verginale, così elegiaca, così eterea! Tutta la sua persona aveva l’aria di un sospiro». Caratteri non dissimili da quelli riconosciuti alla sua stessa musica, venata di un lirismo terso, di canti di lineare purezza, come quello che la sacerdotessa Norma innalza alla luna, la «Casta Diva». Se ai druidi gallici aveva guardato Bellini per Norma, Donizetti si volse invece alle tragedie britanniche per due dei suoi più celebri drammi: Anna Bolena (seconda moglie di Enrico Viii e madre della regina Elisabetta I) e Lucia di Lammermoor (protagonista tragica del romanzo di Walter Scott). Capolavori del melodramma serio, dove rispetto formale ed effusione canora rispecchiano l’equilibrio fra sentimenti di liberalità e di moderazione. La figura dominante nella cultura musicale italiana del Xix secolo fu senza dubbio quella di Giuseppe Verdi: per la lunga parabola creativa, per la genialità delle opere e per i profondi legami che ebbe con il suo tempo. Al contrario di tanti artisti dell’Ottocento, che manifestavano disagio e perfino disprezzo nei confronti del mondo borghese che li circondava, Verdi dimostrò una condivisione spontanea per le idee e i valori della società in cui viveva, la quale a sua volta lo amò come uno dei suoi più autentici rappresentanti. Convergenza di cui fu simbolo l’identificazione dei contenuti drammatici di molte sue opere con i vivi sentimenti della società italiana: le istanze patriottiche del Risorgimento (il popolo oppresso da un potere straniero nel Nabucco), la tragedia eroica e individuale (Il Corsaro) e la libertà dell’amore interclassista (La Traviata). L’opera e la persona di Verdi non potevano che lasciare il segno su coloro i quali, nei decenni successivi, si sarebbero avvicinati al melodramma. Inevitabilmente fu così per Pietro Mascagni, che con l’adozione a libretto della Cavalleria rusticana di Verga e l’adesione alle sue tematiche popolari diede inizio al verismo musicale. --- Orchestra Della Svizzera Italiana Costituita nel 1935 a Lugano, è stata diretta da grandi personalità musicali quali Ansermet, Stravinskij, Stokowski, Celibidache, Scherchen ed ha collaborato con compositori quali Mascagni, Honegger, Milhaud, Martin, Hindemith e, in tempi più vicini, Berio, Henze e Penderecki. L’osi è una delle 13 formazioni a livello professionale attive in Svizzera. Composta da 41 musicisti stabili, è finanziata principalmente dal Cantone Ticino, dalla Radiotelevisione svizzera e dalla Città di Lugano. Presente da sempre nel cartellone di Lugano Festival e del Progetto Martha Argerich, partecipa regolarmente alle Settimane Musicali di Ascona e alle stagioni musicali della Rsi. Si esibisce nei maggiori centri nazionali ed internazionali, nelle più prestigiose sale di città come Vienna, Amsterdam, San Pietroburgo, Parigi, Milano e Salisburgo. Dal 2010 si è esibita al Parco della Musica di Roma con Lorin Maazel, al Teatro alla Scala di Milano con Salvatore Accardo, in tournée per tutta la Svizzera con Vadim Repin e nei maggiori Teatri del Brasile con John Neschling. Direttore onorario è Alain Lombard. Numerose le produzioni discografiche con importanti etichette quali Chandos, Hyperion ed Emi; da segnalare il cofanetto pubblicato da Deutsche Grammophon nel 2012 con quattro cd dedicati ai primi dieci anni di concerti dell’Osi nell’ambito del Progetto Martha Argerich. --- Francesco Lanzillotta Nato a Roma, si è diplomato in direzione d’orchestra e composizione presso il Conservatorio di Santa Cecilia, perfezionandosi poi a New York e Madrid. Tra i direttori emergenti nell’attuale panorama musicale italiano, negli ultimi anni ha diretto in alcuni fra i più importanti teatri: San Carlo di Napoli, La Fenice di Venezia, Filarmonico di Verona, Verdi di Trieste, Parco della Musica a Roma. È inoltre ospite regolare di orchestre quali i Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra di Stato Libanese, la Gyeonggi Symphonic di Seoul, la Regionale Toscana, la Filarmonica di Sofia, l’Orchestra dell’opera di Varna e la Sinfonica Nazionale Rai di Torino. Lanzillotta è anche compositore di musiche per teatro, cinema, televisione e per i balletti L’angelo Azzurro e Narciso. Nel 2010 gli è stata commissionata dall’Accademia Nazionale di Danza la scrittura delle musiche per la messa in scena del balletto celebrativo dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Per Vdm Records ha inciso l’opera di Lucio Gregoretti L’ultimo Avventore. --- Mariella Devia Nata a Chiusavecchia d´Imperia, ha studiato al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Nel 1973 si è aggiudicata il premio Toti Dal Monte, debuttando subito dopo sui palcoscenici italiani. Il suo repertorio, assai vasto, coerente e rigoroso, l’ha resa protagonista di consensi critici e del favore del pubblico nei maggiori teatri del mondo: Metropolitan di New York, Royal Opera House di Londra, Staatsoper di Monaco di Baviera, Opéra e Théâtre des Champs-elysées a Parigi, Teatro Real di Madrid, Liceu di Barcellona, nonché Teatro alla Scala, San Carlo di Napoli, La Fenice di Venezia, Teatro dell’Opera di Roma, Rossini Opera Festival di Pesaro e Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Nelle molte produzioni teatrali, concertistiche e discografiche ha collaborato con direttori quali Riccardo Chailly, Claudio Abbado, Daniele Gatti, Gianluigi Gelmetti, Zubin Mehta, Riccardo Muti e Wolfgang Sawallisch. Info: www.Luganofestival.ch  - Prevendita presso tutti i punti Ticket Corner (uffici postali, Manor, stazioni Ffs) e online su www.Ticketcorner.com  - Tel. +4158.866 48 30 - info@luganofestival.Ch    
   
 

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