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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Marzo 2007
 
   
  PMI: TRA GLI ARTIGIANI IL 2006 PREMIA SOLO L’EDILIZIA IN AUMENTO IL NUMERO DELLE IMPRESE (+0,7%), MA SI RAFFORZA LA SELEZIONE NEI SETTORI LA SARDEGNA (+1,4%) LA REGIONE PIÙ VIVACE, LODI (+2,9%) LEADER TRA LE PROVINCE REGGIO EMILIA SI CONFERMA LA CAPITALE ARTIGIANA D’ITALIA

 
   
  Roma, 5 marzo 2007 – Un’annata all’insegna del “mattone”. E’ così che si può descrivere il bilancio 2006 del comparto artigiano guardando all’anagrafe delle imprese gestito dalle Camere di Commercio. Il saldo tra le imprese nate e quelle cessate nei dodici mesi del 2006 è stato di 10. 464 unità (nel 2005 era stato di oltre 15mila), pari ad una crescita annuale dello 0,71% (era stato l’1,04% l’anno precedente). Senza il contributo del settore delle costruzioni, però, la differenza tra nuove imprese e imprese cancellate sarebbe stato di segno pesantemente contrario: la crescita, infatti, è concentrata quasi esclusivamente nel settore edile, cresciuto in dodici mesi del 3,55% (+19. 222 imprese). A determinare il rallentamento del tasso di crescita complessivo rispetto all’anno precedente sono state le cessazioni, cresciute di oltre 4mila unità rispetto all’anno precedente (110. 875 nel 2006 contro le 106. 187 del 2005), mentre è rimasto elevato e sostanzialmente stabile il numero delle iscrizioni (poco più di 121mila). Sardegna (1,43%) e Lazio (1,26%) le regioni che mettono a segno la crescita più consistente in termini relativi, seguite a pari merito (1,14%) da Emilia Romagna e Abruzzo. In valore assoluto, l’aumento maggiore si è registrato in Lombardia (+1. 847 imprese), Emilia Romagna (+1. 684) e Piemonte (+1. 284). La capitale degli artigiani resta saldamente Reggio Emilia, dove quasi il 40% delle imprese è artigiano. Seguono Bergamo, Lecco e Como tutte con oltre il 35% di imprese a carattere artigiano. La provincia più dinamica nel 2006 è stata invece Lodi (2,89% la crescita), seguita da quelle di Reggio Emilia, Imperia, Sassari e Piacenza, tutte cresciute di oltre il 2%. Resta infine alta la voglia di modernità tra chi sceglie oggi di fare l’artigiano: un terzo del saldo (oltre 4mila imprese) è infatti costituito da società di capitali, corrispondenti ad un tasso di crescita annuale di questa tipologia di impresa artigiana pari al 14,8%. Questi i dati più significativi che emergono dall’indagine resa nota oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione periodica sulla natimortalità delle imprese artigiane condotta da Infocamere (la società consortile di informatica delle Camere di Commercio). Tutti i dati sono disponibili sul sito www. Infocamere. It. Il quadro generale Il rallentamento della crescita della base imprenditoriale artigiana riflette da un lato la lunga fase negativa della congiuntura che ha interessato l’economia italiana, dall’altro gli effetti conseguenti in termini di ristrutturazione nei settori tradizionali del nostro sistema produttivo (industria manifatturiera, commercio), settori in cui le imprese artigiane sono largamente presenti. In termini quantitativi il flusso delle iscrizioni indica che la vitalità del sistema artigiano resta comunque alta: le 123. 339 iscrizioni del 2006 sono il terzo migliore risultato degli ultimi sette anni. A fronte di questo dato positivo, il 2006 ha evidenziato un aumento delle chiusure del 4,4% rispetto al 2005 portando lo stock complessivo al valore di 1. 483. 957 imprese. Tabella 1 - Serie storica della nati-mortalità delle imprese artigiane nel periodo 2000-2006
Anni Imprese registrate al 31 dicembre Iscrizioni nell´anno Cessazioni nell´anno Saldo annuale Tasso di crescita annuale
2000 1. 395. 478 114. 173 97. 774 16. 399 1,19%
2001 1. 410. 552 117. 862 101. 047 16. 815 1,20%
2002 1. 429. 180 119. 660 99. 556 20. 104 1,43%
2003 1. 444. 569 113. 567 96. 814 16. 753 1,17%
2004 1. 462. 747 124. 884 105. 447 19. 437 1,35%
2005 1. 476. 182 121. 413 106. 187 15. 226 1,04%
2006 1. 483. 957 121. 339 110. 875 10. 464 0,71%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese 2006 Gli andamenti territoriali Il bilancio positivo riguarda quasi tutte le regioni, uniche eccezioni la Campania (-184 imprese) e la Basilicata (-37). In termini assoluti il saldo migliore lo fa registrare la Lombardia (+1. 847 imprese), seguita dall’Emilia Romagna (+1. 684) e dal Piemonte (+1. 284). In termini relativi, la crescita più marcata si registra in Sardegna (+1. 43%), nel Lazio (+1. 26%) e a pari merito in Abruzzo ed Emilia Romagna (1,14%) mentre, a livello di grandi circoscrizioni, è il Centro Italia (+1%) l’area più dinamica. La provincia artigiana per eccellenza si conferma Reggio Emilia, dove ogni dieci imprese quattro sono artigiane, mentre per trovare una provincia del Sud bisogna scorrere la classifica fino alla 39ma posizione occupata da Sassari e, per restare sulla penisola, addirittura fino alla 61ma dove si colloca Lecce. Le forme giuridiche Continua a ritmi molto elevati la modernizzazione del mondo delle imprese artigiane che, in numero crescente, nascono utilizzando la forma di società di capitali. Il 40,9% dell’intero saldo annuale del 2006 è stato infatti determinato da queste forme giuridiche (sostanzialmente si tratta di società a responsabilità limitata). In lieve riduzione il ritmo di crescita delle ditte individuali (5. 760 imprese in più) che, tuttavia, continuano a costituire largamente l’ossatura del comparto (il 78,7% di tutto lo stock). I settori economici Anche nel 2006, il perdurante buon andamento del mercato immobiliare è stato alla base della tenuta dell’anagrafe artigiana. Solo il consistente saldo fatto registrare a fine anno dal settore delle costruzioni (19. 222 imprese in più, pari ad una crescita del 3,55% rispetto al 2005) ha consentito all’intero comparto artigiano di chiudere l’anno con il segno positivo. Per trovare altri settori con un bilancio in attivo bisogna andare alle 711 imprese in più dell’agricoltura e alle 460 dei servizi pubblici, sociali e personali. Il bilancio negativo più consistente in termini assoluti è invece quello dell’industria manifatturiera (-4. 048 unità), seguita da vicino dai trasporti (-3. 812) e commercio (-3. 653). Tabella 2 - Imprese artigiane per regioni e aree geografiche
Regioni Iscrizioni Cessazioni Saldo Anno 2005 Stock 31. 12. 2005 Tasso di crescita Anno 2005 Tasso di crescita Anno 2004
Piemonte 12. 286 11. 002 1. 284 135. 407 0,96% 1,43%
Valle D´aosta 376 359 17 4. 126 0,41% 1,13%
Lombardia 21. 283 19. 436 1. 847 267. 486 0,70% 0,72%
Trentino A. A. 1. 846 1. 702 144 27. 687 0,52% 1,12%
Veneto 12. 548 11. 657 891 147. 514 0,61% 1,00%
Friuli V. G. 2. 670 2. 641 29 31. 672 0,09% 1,00%
Liguria 3. 924 3. 501 423 46. 025 0,93% 1,29%
Emilia Romagna 13. 870 12. 186 1. 684 148. 770 1,14% 1,99%
Toscana 10. 830 9. 799 1. 031 118. 006 0,88% 0,97%
Umbria 1. 830 1. 683 147 24. 790 0,59% 0,76%
Marche 4. 230 3. 738 492 52. 299 0,95% 1,18%
Lazio 8. 318 7. 084 1. 234 99. 298 1,26% 1,30%
Abruzzo 3. 015 2. 607 408 36. 061 1,14% 2,36%
Molise 557 532 25 7. 809 0,32% 1,51%
Campania 5. 520 5. 704 -184 77. 672 -0,24% 0,46%
Puglia 5. 785 5. 534 251 78. 979 0,32% 0,68%
Basilicata 765 802 -37 12. 432 -0,30% -0,43%
Calabria 2. 867 2. 821 46 38. 312 0,12% 0,75%
Sicilia 5. 505 5. 375 130 86. 963 0,15% 0,00%
Sardegna 3. 314 2. 712 602 42. 649 1,43% 1,41%
Italia 121. 339 110. 875 10. 464 1. 483. 957 0,71% 1,04%
Aree geografiche
Nord-ovest 37. 869 34. 298 3. 571 453. 044 0,79% 0,99%
Nord-est 30. 934 28. 186 2. 748 355. 643 0,78% 1,42%
Centro 25. 208 22. 304 2. 904 294. 393 1,00% 1,10%
Sud E Isole 27. 328 26. 087 1. 241 380. 877 0,33% 0,70%
Totale Italia 121. 339 110. 875 10. 464 1. 483. 957 0,71% 1,04%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese 2005 Tabella 3 - Imprese artigiane per forme giuridiche
Saldo Stock Tasso di Tasso di
Forme Giuridiche Iscrizioni Cessazioni Anno 2006 31. 12. 2006 crescita crescita
Anno 2006 Anno 2005
Società di capitali 6. 304 2. 027 4. 277 34. 685 14,81% 20,18%
Società di persone 15851 15433 418 277. 409 0,15% -0,07%
Ditte individuali 98. 840 93. 080 5. 760 1. 167. 753 0,49% 0,94%
Altre forme 344 335 9 4. 110 0,22% -0,26%
Totale 121. 339 110. 875 10. 464 1. 483. 957 0,71% 1,04%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese 2006 Tabella 4 – Imprese artigiane per settori di attività economica
Settori Di Attivita´ Stock al 31. 12. 2005 Stock al 31. 12. 2004 Saldo annuale dello stock Variazione % dello stock
Agricoltura 17. 881 17. 170 711 4,14%
Pesca 256 265 -9 -3,40%
Estrazione di minerali 1. 074 1. 126 -52 -4,62%
Attività manifatturiere 437. 097 441. 145 -4. 048 -0,92%
Energia 128 138 -10 -7,25%
Costruzioni 561. 361 542. 139 19. 222 3,55%
Commercio 120. 963 124. 616 -3. 653 -2,93%
Alberghi e ristoranti 3. 196 3. 668 -472 -12,87%
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 116. 965 120. 777 -3. 812 -3,16%
Intermediazione monetaria e finanziaria 182 210 -28 -13,33%
Attività immobiliari,. Noleggio, informatica, ricerca 63. 235 63. 206 29 0,05%
Istruzione 2. 040 2. 034 6 0,29%
Sanità e altri servizi sociali 732 847 -115 -13,58%
Altri servizi pubblici, sociali e personali 155. 749 155. 289 460 0,30%
Imprese non classificate 3. 098 3. 552 -454 -12,78%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese 2005 Tabella 5 – Imprese artigiane per province: stock al 31 dicembre 2006, saldi, tassi di crescita e peso % delle imprese artigiane sul totale imprese registrate Graduatoria in base al tasso di crescita 2006
Totale Artigiani % artigiani su totale imprese
Province stock saldo tasso di crescita
Lodi 6. 018 169 2,89% 33,53%
Reggio Emilia 22. 593 608 2,77% 38,59%
Imperia 7. 653 193 2,59% 27,08%
Sassari 14. 873 339 2,33% 27,75%
Piacenza 9. 298 193 2,12% 29,12%
Grosseto 6. 414 123 1,95% 20,94%
Trieste 4. 686 86 1,86% 24,75%
Lucca 14. 545 243 1,70% 31,95%
Teramo 9. 692 157 1,64% 27,05%
Ravenna 12. 092 185 1,55% 28,33%
Lecco 9. 611 145 1,53% 35,60%
Massa-carrara 5. 909 88 1,50% 27,04%
Viterbo 8. 310 122 1,49% 20,98%
Rimini 10. 143 145 1,45% 26,62%
Pavia 15. 182 217 1,45% 30,90%
Brindisi 7. 337 104 1,44% 19,27%
Ascoli Piceno 14. 053 191 1,38% 29,95%
Vercelli 5. 762 78 1,37% 32,16%
Roma 66. 964 903 1,37% 16,33%
Novara 10. 970 148 1,37% 33,75%
Rovigo 7. 873 105 1,35% 27,15%
Savona 9. 439 123 1,32% 29,34%
Chieti 10. 220 130 1,29% 20,99%
Alessandria 13. 510 170 1,27% 27,71%
Forli´ - Cesena 14. 310 177 1,25% 31,51%
Foggia 11. 034 144 1,25% 15,18%
Reggio Calabria 9. 845 119 1,22% 19,06%
Padova 29. 028 339 1,18% 27,58%
Sondrio 5. 341 61 1,16% 31,13%
Terni 5. 437 63 1,14% 24,49%
Torino 66. 335 748 1,14% 28,64%
Siracusa 6. 865 77 1,13% 18,97%
Cagliari 16. 414 182 1,12% 21,89%
Lecce 19. 421 213 1,11% 25,71%
Verona 29. 144 313 1,09% 29,11%
Arezzo 11. 872 128 1,08% 31,00%
Ancona 12. 262 129 1,06% 26,20%
Rieti 3. 997 42 1,06% 26,59%
Livorno 7. 135 72 1,02% 22,01%
Bergamo 33. 858 338 1,01% 36,66%
Mantova 14. 207 141 1,00% 32,80%
Treviso 26. 522 246 0,94% 28,06%
L´aquila 7. 867 72 0,92% 25,70%
Parma 15. 710 138 0,89% 32,80%
Cremona 9. 824 86 0,88% 31,99%
Pisa 11. 562 97 0,85% 27,32%
Latina 9. 907 83 0,84% 17,45%
Frosinone 10. 120 84 0,84% 22,13%
Pordenone 8. 449 66 0,79% 28,35%
Pesaro E Urbino 14. 128 108 0,77% 32,14%
Nuoro 7. 675 57 0,74% 25,84%
Catania 19. 780 135 0,69% 18,88%
Totale Artigiani % artigiani su totale imprese
Province stock saldo tasso di crescita
Trento 14. 186 94 0,67% 26,33%
Oristano 3. 687 24 0,66% 22,73%
Ferrara 10. 562 67 0,64% 27,09%
Siena 8. 009 50 0,62% 26,86%
Ragusa 7. 095 43 0,61% 20,85%
Pescara 8. 282 49 0,59% 23,65%
Varese 24. 208 141 0,59% 33,00%
Cuneo 20. 179 112 0,56% 26,82%
Modena 24. 541 136 0,56% 31,82%
Macerata 11. 856 64 0,54% 28,95%
Isernia 2. 097 11 0,53% 23,52%
Firenze 31. 317 160 0,51% 28,52%
Asti 7. 063 35 0,50% 26,18%
Perugia 19. 353 84 0,44% 26,68%
Enna 3. 482 15 0,43% 22,27%
Milano 93. 996 401 0,43% 21,20%
Aosta 4. 126 17 0,41% 28,06%
Genova 23. 130 91 0,39% 26,82%
Bolzano - Bozen 13. 501 50 0,37% 23,79%
Pistoia 10. 912 40 0,37% 31,73%
Como 17. 875 60 0,34% 35,44%
Prato 10. 331 30 0,29% 32,61%
Vibo Valentia 3. 160 9 0,29% 20,71%
La Spezia 5. 803 16 0,28% 27,51%
Messina 12. 575 33 0,26% 18,99%
Campobasso 5. 712 14 0,25% 20,61%
Brescia 37. 366 88 0,24% 31,06%
Biella 6. 594 14 0,21% 31,92%
Catanzaro 7. 567 15 0,20% 22,08%
Palermo 18. 297 23 0,13% 18,92%
Bologna 29. 521 35 0,12% 30,04%
Avellino 8. 290 -3 -0,04% 18,38%
Venezia 22. 225 -16 -0,07% 27,33%
Salerno 21. 178 -22 -0,10% 18,24%
Taranto 7. 619 -13 -0,17% 15,61%
Vicenza 26. 909 -46 -0,17% 31,28%
Napoli 30. 312 -65 -0,21% 11,48%
Matera 3. 996 -11 -0,27% 17,96%
Crotone 3. 661 -11 -0,30% 20,65%
Potenza 8. 436 -26 -0,31% 20,70%
Trapani 7. 922 -26 -0,33% 15,09%
Caserta 12. 315 -50 -0,40% 14,35%
Verbano C. O. 4. 994 -21 -0,42% 34,81%
Udine 15. 425 -74 -0,48% 27,59%
Cosenza 14. 079 -86 -0,57% 21,59%
Bari 33. 568 -197 -0,58% 20,73%
Benevento 5. 577 -44 -0,78% 15,35%
Belluno 5. 813 -50 -0,85% 33,47%
Agrigento 6. 879 -100 -1,43% 14,70%
Gorizia 3. 112 -49 -1,53% 26,24%
Caltanissetta 4. 068 -70 -1,69% 14,80%
Italia 1. 483. 957 10. 464 0,71% 24,23%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese 2005 .
 
   
 

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