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Notiziario Marketpress di
Lunedì 06 Maggio 2013 |
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CUSTODIRE LA BIODIVERSITÀ PER LA SALUTE FUTURA DEL PIANETA
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Bruxelles, 6 maggio 2013 - Molte
idee per progetti finanziati dall´Ue nascono nel tentativo di far progredire la
ricerca scientifica, in particolare in aree dove si dispone di scarse
informazioni.
Il progetto Coralfish ha svelato nuove informazioni sul modo in cui i
pesci usano i loro habitat in alto mare. Per fare questo, i partner del
progetto hanno esaminato l´interazione tra coralli, pesci e industrie ittiche,
e hanno poi usato queste informazioni per sviluppare strumenti di modellazione
per monitoraggio e previsioni per la gestione basata sugli ecosistemi nelle
acque profonde d´Europa e oltre. Essi hanno inoltre osservato i sistemi
corallini che sono stati danneggiati dalle attività umane come la pesca con
reti a strascico in alto mare, e hanno trovato dei modi per proteggerli da
ulteriori danni.
Il progetto è stato coordinato dal dott. Sadhbh Baxter e dal dott.
Anthony Grehan del dipartimento di Scienze oceaniche e della Terra presso
l´Università nazionale d´Irlanda. Esso ha riunito un consorzio di 16 partner,
in rappresentanza di 11 paesi europei, che comprende biologi della pesca
d´altura, ricercatori/modellatori degli ecosistemi, economisti e Pmi
dell´industria della pesca.
Questo progetto unico ha ricevuto finanziamenti per 10,8 milioni di
euro, di cui 6,4 milioni di euro sono venuti dalla Commissione europea. Questo
ha permesso, per la prima volta, la quantificazione degli habitat corallini in
sei aree: al largo della costa occidentale dell´Irlanda, Islanda, Mare di
Norvegia orientale, Golfo di Biscaglia (Francia), attorno alle Azzorre e nel
Mar Ionio (Italia). Sono stati sviluppati dei modelli per prevedere dove si
possono trovare i coralli e questo ha portato alla scoperta di un campo di
spugne precedentemente sconosciuto in acque norvegesi.
Prevedere la posizione precisa dei coralli aiuterà i responsabili delle
politiche a capire come usare al meglio lo spazio marino; per la pesca, i cavi
per le telecomunicazioni e le ricerche minerarie, proteggendo allo stesso tempo
l´ambiente.
Il dott. Anthony Grehan, che è specializzato in ecologia delle
profondità del mare, dice: "La necessità di sviluppare strumenti e una
strategia per l´attuazione della pianificazione dello spazio marittimo è
diventata sempre più urgente. Questo accade per colpa delle attività umane in
alto mare che si stanno espandendo, ad esempio, nella pesca, nella ricerca di
petrolio e gas, oltre che nella possibile estrazione mineraria. Quindi la
competizione per le risorse in alto mare è diventata più intensa, mentre la
necessità di garantire un´adeguata protezione di biodiversità e varietà
genetica è una priorità per la salute futura del pianeta".
Il progetto è il primo tentativo europeo di sviluppare un´analisi video
standardizzata per la mappatura del fondale marino profondo, con lo sviluppo di
un programma software chiamato Cover (Customisable Video Image Observation
Record). I migliori elementi di questo sono stati incorporati nel software
all´Istituto francese di ricerca per lo sfruttamento del mare (Ifremer).
Anche se Coralfish si è ora concluso, elementi del progetto
proseguiranno grazie a finanziamenti provenienti dal programma quadro Orizzonte
2020 per la ricerca e l´innovazione. Maggiori informazioni riguardanti i
risultati del progetto verranno pubblicati in una edizione speciale di Deep Sea
Research in uscita all´inizio del 2014.
Per maggiori informazioni, visitare:
Coralfish
http://www.Eu-fp7-coralfish.net/
Ifremer
http://wwz.Ifremer.fr/institut_eng
Orizzonte 2020:
http://ec.Europa.eu/research/horizon2020/index_en.cfm
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