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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Maggio 2013
 
   
  PRESENTATO PROGETTO “LIFE STRADE” CONTRO MORTALITÀ FAUNA SELVATICA

 
   
  Perugia, 7 maggio 2013 - Accertare quali sono i fattori che causano la mortalità della fauna selvatica sulle strade e i conseguenti incidenti stradali, organizzare un sistema interattivo per gestire le collisioni tra fauna e veicoli, anche attraverso l´utilizzo di appositi sensori che provvederanno ad allertare il guidatore e dissuadere la fauna selvatica dall´attraversamento. È quanto propone il Progetto "Life Strade" presentato ieri a Perugia nel corso di un incontro al quale hanno preso parte l´assessore regionale alla caccia, Fernanda Cecchini, l´Assessore della Provincia di Perugia, Domenico Caprini, la project manager, Annette Mertens, i rappresentanti delle istituzioni che partecipano come partner all´iniziativa. Il progetto, cofinanziato dalla Commissione Europea mediante il "Programma Life+" e che può contare su un budget totale di 1 milione 978 mila euro, è coordinato dalla Regione Umbria con l´associazione delle Regioni Toscana e Marche, le Province di Terni, Perugia, Siena, Grosseto, Pesaro-urbino ed avrà termine il 31 marzo 2017. "Il Progetto, punta alla riduzione della perdita di biodiversità causata dall´impatto del traffico veicolare, attraverso la sperimentazione e la messa in opera di un pacchetto di misure volte a prevenire gli incidenti stradali - ha spiegato l´assessore Cecchini - Le infrastrutture viarie costituiscono uno degli elementi portanti del nostro sistema economico e sociale, però queste, d´altro canto, rappresentano una seria minaccia alla conservazione della biodiversità in quanto causa di degrado e frammentazione degli habitat, fonte di disturbo e inquinamento, ostacolo ai movimenti e alla diffusione della fauna". "Le infrastrutture sono anche un rilevante fattore di mortalità diretta per molte specie - ha aggiunto - in tutta Europa si stima vengano uccisi dai veicoli ogni anno un numero compreso tra 10 e 100 milioni di uccelli e mammiferi. Solo nel nostro paese si calcola che in ciascuna provincia oltre 15.000 animali vengono travolti ogni anno, con una tendenza che è in continua crescita. Gli incidenti stradali causati dagli ungulati costituiscono motivo di preoccupazione sia per quel che concerne l´incolumità degli automobilisti, sia per le ricadute economiche legate agli indennizzi che gli enti preposti sono tenuti a pagare ogniqualvolta questi eventi si verificano". "Le richieste di risarcimento arrivate alla Regione Umbria per danni alle coltivazioni agricole sono state rilevanti - - ha sottolineato l´assessore - ma lo sono state ancora di più quelle di risarcimento dei danni a seguito di incidenti stradali, causati nella maggior parte da cinghiali e caprioli, e comprensivi del premio assicurativo a carico dell´Ente, che in due anni sono stati di circa 2 milioni di euro. Abbiamo cercato di contenere il problema ha aggiunto - con la caccia di selezione anticipandone l´apertura nel caso del capriolo, ma per il cinghiale risulta particolarmente difficile, vista anche la particolare morfologia del territorio umbro". "Queste problematiche - ha concluso - richiedono risposte ed interventi urgenti anche a livello preventivo attraverso una pianificazione dell´uso del territorio che includa tra i propri obiettivi anche quello di istituire reti ecologiche, atte a mantenere o ripristinare la connettività tra popolazioni ed ecosistemi in paesaggi frammentati, sia a livello mitigativo, mettendo in atto tutte quelle misure in grado di ridurre l´impatto delle infrastrutture esistenti sulla biodiversità". Life Strade - è stato spiegato durante l´incontro - nel dettaglio punta alla sperimentazione di sistemi di prevenzione innovativi per il contesto italiano che possano costituire un esempio esportabile sul territorio nazionale, inoltre intende indurre le autorità locali e nazionali a mettere in atto interventi concreti per ridurre l´impatto delle strade sulla biodiversità". Tra le problematiche segnalate durante l´incontro al primo posto è stata evidenziata l´assenza e l´inadeguatezza dei sistemi di prevenzione del fenomeno che attualmente sono rappresentati principalmente dalle recinzioni lungo la carreggiata e dalla segnaletica stradale, mentre sono ancora poco diffusi i dissuasori ottici, acustici e olfattivi che dovrebbero scoraggiare l´attraversamento della strada da parte della fauna selvatica in caso di passaggio di un veicolo. Inoltre, a tutto ciò si aggiunge la mancanza di chiare basi procedurali per la gestione del fenomeno degli investimenti stradali di fauna, per i quali infatti, la normativa vigente a livello nazionale, regionale e provinciale, si limita esclusivamente a prevedere l´indennizzo dei danni relativo agli incidenti causati dalla fauna selvatica e, considerando che la gestione della fauna selvatica è di competenza regionale (incluso l´indennizzo dei danni a seguito di incidenti stradali) si assiste ad una forte disomogeneità normativa, con situazioni estremamente differenti tra le Regioni. Infine è stato rilevato il comportamento di guida inadeguato che si caratterizza per l´eccesso di velocità che è spesso una concausa significativa delle collisioni con la fauna selvatica. La mancanza di cautela a volte è anche dovuta ad una segnaletica stradale scarsa o insufficiente, ma anche inadeguata a suscitare la necessaria consapevolezza del pericolo.  
   
 

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