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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Maggio 2013
 
   
  SANITÀ IN MOLISE, IL PRESIDENTE FRATTURA PARLA IN CONSIGLIO COMUNALE A CAMPOBASSO

 
   
  Campobasso, 7 maggio 2013 - L´istituzione del registro tumori e dell´osservatorio epidemiologico regionale, la qualità dell´offerta sanitaria in una logica di integrazione a regia pubblica con le strutture convenzionate, la necessità di rimodulare i servizi di gestione e la volontà di dialogare con il territorio dei problemi specifici. Con un´analisi precisa e puntuale, legata all´eredità ricevuta e ai passi in avanti appena compiuti, il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ha affrontato tutti questi temi durante la seduta consiliare del Comune di Campobasso convocata ieri. «Per la nostra sanità non possiamo immaginare proposte connotabili per colori politici. Assieme dobbiamo lavorare per garantire ai nostri cittadini il diritto alla salute e una offerta sanitaria uguale per tutti. Per queste ragioni, perché crediamo nella necessità del confronto, oggi siamo qui in mezzo a voi». Con questa premessa il presidente Frattura ha risposto alle perplessità e ai dubbi espressi dai consiglieri comunali di Campobasso sul piano sanitario redatto dal commissario Filippo Basso. I lavori si sono aperti con i ringraziamenti del sindaco di Campobasso, Gino Di Bartolomeo. Il primo cittadino, e come lui subito dopo tanti esponenti di maggioranza e opposizione, ha mostrato pubblicamente di apprezzare la presenza del governatore nell´aula consiliare di Palazzo San Giorgio. Al termine dei numerosi interventi dei consiglieri comunali, il governatore ha preso la parola per illustrare, dati alla mano, quale sia la situazione della offerta sanitaria regionale oggi e quali possano essere le prospettive future. «Partiamo da Campobasso, non per spirito di campanile o per bandierina da piazzare - ha esordito il governatore -. Partiamo da qui perché Campobasso è il capoluogo di regione, il capoluogo del terziario pubblico, il capoluogo dell´offerta sanitaria regionale. Qui si concentrano le nostre eccellenze e da qui bisogna necessariamente iniziare. Per il piano Basso - ha precisato -, oggi non c´è possibilità di impugnativa perché non è stato ancora validato dai ministeri dell´Economia e della Salute. Saranno sempre questi due dicasteri ad interventi con emendamenti. Da parte nostra solleciteremo integrazioni per il bene della sanità di questa regione, anche perché strumenti fondamentali saranno i piani operativi e l´atto aziendale». «Intanto però - ha puntualizzato Frattura -, dobbiamo prendere atto della fotografia del reale. Oggi abbiamo un´offerta pubblica sanitaria pari a 85 milioni di euro l´anno per i ricoveri, quella convenzionata è di 35. Contro tutto questo, scontiamo circa 45 milioni, oltre il 50 percento, di mobilità passiva. Un dato pesante e allarmante al tempo stesso: più della metà dei nostri cittadini non riconosce qualità al nostro servizio. Per questo dobbiamo intervenire sulla qualità dell´offerta che dovrà essere uguale per tutti. Nel miglior modo possibile, coniugando assieme servizio pubblico e servizio privato convenzionato». «Non ho timore - ha dichiarato il presidente -, a usare la parola integrazione: nel piano Basso la Fondazione Giovanni Paolo Ii è presente e integrata con l´ospedale Cardarelli, per il quale non sono previsti tagli di servizi, ma il passaggio di alcun reparti da unità operative complesse a unità operative semplici». Rimodulazione, questa, che ha aperto una riflessione sulla necessità di rivedere le strutture oggi presenti a Tappino, Cardarelli, Fondazione e Università. «Una regione come la nostra - ha stigmatizzato il governatore -, non può permettersi tre figure giuridiche complanari nel raggio di 500 metri. L´università ha senso solo se rappresenta la qualità dell´offerta. Ecco perché troviamo inaudito che in assenza di un osservatorio epidemiologico e in assenza del valore del fabbisogno del territorio si facciano partire scuole di specializzazione soltanto in funzione dei docenti ordinari. Per noi osservatorio e registro tumori sono elementi imprescindibili. Il sistema di fronte al quale ci ritroviamo, invece, sfugge al buon senso. Le tre strutture devono diventare un unico polo di offerta a guida pubblica e il tema della regia pubblica lo affronteremo con l´università madre di questa esperienza, la Cattolica, che a sua volta darà indicazioni alla Fondazione». «Nel frattempo - ha proseguito il presidente -, noi stiamo lavorando sui numeri e le risposte che ci arrivano sono disarmanti. Le strutture private convenzionate da due anni sono senza contratto, ci ritroviamo con una centrale acquisti senza controllo e così succede che paghiamo fino a nove in più il costo dei servizi». Per Paolo Frattura «per troppi anni non si è data attenzione alla organizzazione. La tessera sanitaria informatizzata, per esempio, giace come carta morta in qualche cassetto di qualche burocrate. Non c´è, cosa gravissima, una rintracciabilità della spesa per via della nostra società in house che dimostra di non essere all´altezza del servizio». «Abbiamo appena portato a casa - ha ancora ricordato il governatore -, 118 milioni di euro, dopo sei anni di continui rifiuti da parte di Roma. Ci siamo riusciti soltanto perché abbiamo dimostrato di aver tenuto fede ad alcuni impegni presi. Eppure adesso il nostro governo regionale è accusato di tutto. Non ci interessano le polemiche e non ci interessa scaricare le colpe su chi c´era prima di noi. Probabilmente è vero solo che comunichiamo poco perché troppe sono le emergenze che stiamo provando a risolvere». Con questo passaggio il presidente Frattura ha voluto chiarire anche i motivi della mancata presenza al primo consiglio convocato dal Comune di Campobasso sempre su sanità e ospedale Cardarelli. «È capitato proprio con questa assemblea un episodio spiacevole per un invito saltato. Il fax era stato inviato al numero della vecchia presidenza e questo è solo un incidente di percorso. Nulla di più. Ci è dispiaciuto, però, non aver ricevuto una sollecitazione più diretta. Noi vogliamo seguire nei nostri comuni tutto ciò che succede. Vogliamo avere con voi il riscontro delle cose facciamo». E proprio con il dibattito sulla sanità pubblica di questa mattina a Campobasso è stato dato il via agli impegni garantiti dal governo regionale di affrontare sul campo i problemi specifici del territorio.  
   
 

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