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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Maggio 2013
 
   
  TOSCANA: RENDICONTO 2012, OPERE FATTE RISPARMIANDO SUGLI INTERESSI

 
   
  Firenze, 14 maggio 2013 – La Toscana risparmia sugli interessi dei mutui destinati a finanziare diverse opere. Lo fa pagandoli con i soldi in cassa: senza ricorrere ai prestiti che erano stati autorizzati o comunque ritardandone l’avvio per un po’ di tempo, frugandosi nel portafoglio e giocando sugli anticipi utilizzando soldi magari destinati altri progetti che partiranno nei prossimi mesi o che sono stati per il momento rinviati. Poi al momento opportuno, se il prestito servirà, sarà attivato. E’ una delle buone notizie che accompagnano il rendiconto 2012, ovvero il consuntivo di un bilancio che sfiora i 10 miliardi e che la giunta ha esaminato ed approvato stamani. “L’ennesima testimonianza – commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi – del rigore e della virtuosità dei conti della Regione”. Una buona notizia magari un po’ nascosta per i non addetti ai lavori. Gli interessi risparmiati sono infatti quelli, per gran parte, relativi a 2 miliardi e 590 milioni di anticipi che ‘tecnicamente’ sono un disavanzo: disavanzo ‘tecnico’ ma risparmio di fatto, di certo niente a che vedere con un debito o un buco di bilancio non coperto come invece l’accezione comune del termine, sbagliando, potrebbe suggerire. Più nel dettaglio il rendiconto 2012 spiega che l’anno scorso si è chiuso con un avanzo finanziario di 1 miliardo e 533 milioni e un avanzo vincolato di 4 miliardi e 124 milioni, risorse che dovranno essere riportate nel bilancio 2013 per il finanziamento della stessa tipologia di spese a cui erano destinate. Dal saldo tra i due dati esce fuori il disavanzo ‘tecnico’ di 2 miliardi e 590 milioni euro la spiegazione è semplice: si sono fatti investimenti da finanziare con un muto senza contrarre il mutuo stesso, per cui nel bilancio è stata impegnata la spesa ma non è stata accertata l’entrata corrispondente. E’ cresciuto così il disavanzo, ma si sono risparmiate risorse per pagare i debiti e con quei soldi si è potuto fare altro. Una politica portata avanti già da qualche anno, tant’è che era già successo l’anno scorso e quelli prima ancora. Il 2012 si chiude anche con il rispetto del tetti imposto dal patto di stabilità, con una sostanziale tenuta del gettito derivante dalle entrate tributarie e con un miglioramento della capacità di impegno sia per la parte corrente sia per quella di investimento. L’ultimo numero riguarda il fondo di cassa, che si è ridotto: alla fine dell’anno, anziché 401 milioni come nel 2011, a disposizione c’erano 106 milioni.  
   
 

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