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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Maggio 2013
 
   
  PIEMONTE: TARES NEI COMUNI MONTANI, VIGNALE: CENSIMENTO DELL´APPLICAZIONE E RICHIESTA DI ABROGAZIONE DEL TRIBUTO SE NON SI OTTERR IL FONDO DI SOSTEGNO PER L´ECONOMIA MONTANA

 
   
  Torino, 14 maggio 2013 - Attivazione di un censimento in tutti i Comuni montani piemontesi sulle esperienze locali della Tares e richiesta al Governo di farsi parte attiva per l’abrogazione della Tares. In caso contrario, previsione di un Fondo regionale per sostenere l’economia montana in difficoltà nei pagamenti. E’ quanto annunciato il 10 maggio dall’assessore regionale all’Economia montana, Gian Luca Vignale, intervenendo al convegno sull’applicazione della Tares e le sue ripercussioni sull’economia locale tenutosi questa mattina nella sala consiliare del Comune di Valstrona (Vb). “La Tares (tributo per i rifiuti e servizi indivisibili, che sostituisce la Tarsu e la Tia ed è stato introdotto con il Dl 201/2011 art. 14 convertito con legge 228 del 2012) – spiega Vignale - rischia di diventare un vero e proprio boomerang per l’economia montana”. Secondo le prime stime i cittadini pagheranno in media il 40% in più, mentre la maggior parte dei negozi al dettaglio addirittura il 60% in più, i bar il 70% in più e addirittura il 550% in più i ristoranti. L’aumento della Tares è quindi molto incisivo per le attività commerciali, rischiando di divenire un vero e proprio freno per le attività a carattere stagionale, numerose nei Comuni montani piemontesi. “Il nuovo sistema di determinazione della Tares – prosegue l’assessore – evidenzia le necessità di approfondire e modificare i meccanismi di calcolo, per evitare disparità e incongruenze tra le diverse utenze, rischiando in questo modo di penalizzare eccessivamente alcune categorie. Nei Comuni montani l’economia si regge su piccoli artigiani, commercianti o ristoranti che, considerato anche l’attuale momento di crisi, difficilmente riusciranno a far fronte a questi aumenti. Le conseguenze dell’applicazione della Tares sono quindi presumibili: o chiusura o perdita di occupazione”. Un’altra difficoltà sorge dallo slittamento a luglio 2013 del pagamento della Tares, stabilito dal Decreto Legge n. 1 del 2013, convertito con modifiche nella legge 11 del 2013, che potrebbe creare problemi di natura finanziaria per gli Enti Locali preposti alla gestione integrata dei rifiuti solidi urbani, con possibili disservizi nelle attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Proprio relativamente a queste criticità la conferenza Stato-regioni del 13 marzo scorso ha richiesto lo slittamento al 1° gennaio 2014 dell’entrata in vigore della Tares, aprendo un tavolo di confronto per eventuali rimodulazioni del tributo. “Chiederemo al Governo di abrogare la Tares - aggiunge l’assessore Vignale – o per lo meno di sostenere in Parlamento la proposta della Conferenza Stato Regioni. Nel frattempo abbiamo avviato un censimento nei 550 comuni montani finalizzati a fotografare le reali conseguenze per i bilanci comunali e per famiglie, attività e piccole imprese dell’applicazione della Tares. Se il Governo non recepirà la richiesta delle Regioni, individuerò, di concerto con i sindaci montani, la più corretta formulazione per sostenere economicamente le imprese che rischierebbero la chiusura a causa dell’eccessiva pressione della Tares”.  
   
 

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