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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Maggio 2013
 
   
  TOSCANA, TUTELA DELL’AGROBIODIVERSITÀ: UN’OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE AGRICOLE

 
   
   Firenze – “Un importante confronto le altre regioni italiane lavorando in anticipo sui punti focali della nuova programmazione 2014-2020 in modo da mettere a punto le proposte di regolamento ed essere operativi quanto prima. Tema centrale su cui puntare quello della tutela dell’agrobiodiversità, un filone su cui la Toscana ha fatto da apriprista approvando per prima in Italia, nel 1997, una legge specifica per tutelare e valorizzare il germoplasma autoctono vegetale e animale”. Lo ha affermato il 14 maggio l’assessore regionale a agricoltura e foreste Gianni Salvadori intervenendo al seminario su “La tutela della biodiversità e i nuovi Psr (Programma di sviluppo rurale) regionali” che si è svolto ad Alberese, nel Granaio Lorenese di Spergolaia. Sono intervenute 11 Regioni e rappresentanti del Ministero delle politiche agricole, oltre a operatori del settore, per scambiarsi opinioni su punti di forza e debolezza della programmazione precedente e impostare al meglio quella relativa al prossimo settennato. L’assessore Salvadori ha sottolineato come la legge attualmente in vigore (64/04) individui molto bene le varietà vegetali e specifichi altrettanto bene dove queste varietà si trovano e vengono conservate. “Grazie a questo lavoro è stato possibile attivare e sostenere, attraverso il Psr, 114 ‘coltivatori custodi’ che conservano circa 200 delle 536 varietà locali a rischio di estinzione di specie toscane sia frutticole (meli, peschi, ciliegi, e altri) che erbacee (come aglio, patate, cipolle, fagioli) che hanno destato più interesse nei territori da parte degli agricoltori. Vengono inoltre sostenute 10 banche del germoplasma che conservano circa il 90% delle varietà locali individuate”. In questo ambito l’ente Terre regionali toscane, che tra i vari compiti ha anche la conservazione delle biodiversità e la valorizzazione delle risorse genetiche autoctone, “potrà – ha proseguito l’assessore – dare prospettive a un necessario ricambio generazionale in agricoltura (un settore dove l’età media è di 63-65) con la costituzione della ‘banca della terra’. Questa metterà a disposizione soprattutto dei giovani, che hanno difficoltà di accedere alla disponibilità di terreni, delle terre su cui puntare alle produzioni agricole, con particolare attenzione all’agrobiodiversità. “La tutela di tale patrimonio di vecchie varietà toscane – ha concluso Salvadori – oltre ad essere appetito dagli agricoltori per la vendita diretta nelle proprie aziende o nei mercatini locali o altre forme di filiera corta, è anche ricercato dall’imprenditoria agricola interessata a valorizzare prodotti legati al territorio. In ogni caso rappresenta una opportunità anche per la ricerca, sia per individuare specifici valori nutrizionali che le vecchie varietà possono avere rispetto a quelle attualmente coltivate a larga scala, che per adeguare le produzioni vegetali ai cambiamenti climatici che stanno interessando anche la nostra regione”.  
   
 

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